lunedì 14 dicembre 2020

Recensione "Racconti sull'innominabile: il macabro nel Sud Italia", Marco Marra & Gerardo Spirito













Buongiorno a tutti Readers! Rieccomi con una nuova recensione targata Horti di Giano, in quest'ultima vi parlerò di un libro molto bello e appassionante: "Racconti sull'innominabile: il macabro nel Sud Italia" di Marco Marra & Gerardo Spirito. 

Ringrazio la casa editrice per la copia digitale del libro! 


Titolo: Racconti sull'innominabile: il macabro nel Sud Italia  
Autore: Marco Marra & Gerardo Spirito
Genere: Narrativa Gotica 
Editore: Horti di Giano 
Serie: //
Pagine: 148 
Prezzo ebook: //
Prezzo cartaceo: 14,00
Link d'acquisto: https://amzn.to/3l5gtjS 

Boschi oscuri, custodi di segreti innominabili, paesini montani dimenticati dal tempo e abitati da pochi vecchi incastrati nel proprio bizzarro folklore, oniriche visioni di improponibili orrori. Streghe (o Janare che dir si voglia), presenze inquietanti, animali della notte che si aggirano nei boschi, fino a giungere ai bordi delle abitazioni, dimore antiche come gli dei venerati da chi ci abita. Sei racconti per un'ambientazione macabra inchiodata in un Sud Italia che regala suggestioni che rimarranno oltre la lettura. Perché certi riti, figure, eventi non si potranno mai dimenticare. Marra e Spirito hanno condensato egregiamente la letteratura weird in un moderno gotico italiano. Sembrerebbe un controsenso, ma una cosa è certa: dopo aver letto questi "Racconti sull'innominabile", ascoltare una storia narrata dal nonno davanti a un vecchio focolare non sarà più la stessa cosa.


recensione

Ludovico per completare la sua tesi sulle pittoresche tradizioni dei borghi del sud Italia, decide di recarsi a Vinobo un paese posto ai confini tra la Campania e la Puglia. 
Appena arrivato inizia a guardarsi intorno e si rende conto che Vinobo ha l'aspetto di una città medievale; dopo aver sistemato le sue cose nel Bed&Breakfast che ha prenotato, decide di andare in giro a fare qualche domanda sulle tradizioni e leggende popolari del posto, nessuno però sembra voler rispondere alle sue domande anzi sembra che tutti si irrigidiscano dopo averle sentite, come se rispondere fosse un tabù. 

Sconsolato e senza alcun risultato nella sua ricerca, Ludovico decide di entrare nella chiesa li vicina, viene colpito da una xilografia che rappresentava un'insieme di corpi umani e figure mostruose, la visione di tutto ciò trasmise in lui una strana sensazione.  Con un leggero senso di inquietudine, fa ritorno al B&B. 
Il Male e il Bene sono indispensabili l’uno per l’altro. Io vedo il Bene in tutte le cose, ogni giorno. Nel canto di un uccellino, nel sorriso di una coppia di innamorati, nel paesaggio che ammiro dal balcone di casa mia. Per il Male è la stessa cosa, solo che accade più di rado. A volte un uccello mi fissa e io so che a fissarmi non è quell’animale, ma qualcosa che abita in lui. Altre volte lo vedo strisciare in lontananza, al limitare del bosco. Altre ancora non lo vedo, ma so che c’è.

Il giorno dopo decide di chiedere informazioni sulla sua ricerca al prete della chiesa visitata il giorno prima. Attraverso le rivelazioni del prete Ludovico viene a conoscenza che secondo la memoria dei molti abitanti il male aleggia tra quelle montagne, oscure creature albergano in quel posto. 
Avendo fatto queste scoperte, un pò perplesso ritorna a casa, durante il tragitto incontra una ragazza, la sua bellezza lo rapisce e così dopo aver chiacchierato decidono di vedersi la sera per cena. 

L'orario dell'appuntamento non tarda ad arrivare, conversando la ragazza spiega al nostro protagonista che tutti gli abitanti credono che oltre la collina vi dimori il Demonio. 
Lei non ci crede e ammette che c'è andata più volte e non le è mai successo nulla, così propone a Ludovico di andarci insieme per dimostrargli che erano tutte fandonie. Così si incamminano verso la collina.

Quello che so è che l’Inferno, in questo momento, deve essere un posto tranquillo. L’orrore non è lì.
L’orrore striscia tra quelle montagne, e non ha l’aspetto che immaginate.

Achille dopo quindici anni passati al nord decide dopo la morte del padre di ritornare al suo paese di origine: Minaroja, città ormai completamente deserta, una città fantasma. Mancava poco all'arrivo ma decide a causa del maltempo di fermarsi in una taverna li vicino, ad accoglierlo trova due anziani proprietari. 
Oltre a lui il locale è deserto, inizia a parlare con il proprietario, informazioni generiche e quando racconta il motivo della sua visita e dove era diretto vide dipingersi sul volto dei due anziani il terrore. Prima di ripartire, il locandiere gli raccomanda di ritornare prima del tramonto in quanto dove è diretto non c'è la corrente elettrica. 

Mentre in macchina percorre l'ultimo tratto di strada che conduce a Minaroja, Achille ripensa alle storie che gli raccontava suo nonno da piccolo, storie dove come protagonista c'era il male e si chiede se non c'è un fondo di verità. 
È buffo” pensai. Noi abbiamo sempre identificato la vita come il bene supremo, un diritto naturale e sacro. E se avessimo sbagliato prospettiva? Se la vita non fosse altro che un virus per un cosmo perfetto così com’è?
Inanimato, indifferente, immortale.
Riuscirà Achille a ritornare prima che faccia buio alla taverna? Saranno vere tutte le storie e le credenze che riguardano quel paese o sono solo fandonie? 
Per scoprirlo non vi resta che leggere questo fantastico libro! 

Queste sono due delle meravigliose storie che contiene questo libro. Ammetto che sono assolutamente felice di aver scelto questo testo come lettura, non mi ha deluso anzi mi sono appassionata in una maniera incredibile. Sono un'amante delle storie, e nonostante io sia una grande fifona da tempi immemori, queste mi hanno affascinato così tanto che malgrado in alcuni momenti ho avuto terrore e inquietudine, la curiosità ha vinto su tutto e ho continuato ad immergermi in queste storie. La scrittura è fluida e coinvolgente, assolutamente consigliato!! 
Beh, cosa aspettate!? Andate a leggerlo, state certi che non ve ne pentirete!

La mia valutazione

A presto,

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