martedì 1 dicembre 2020

Recensione "Che Dio me la mandi bona", Valentina Lattanzio


Buon giorno Readers e ben tornati nel blog con una nuova recensione!
Quest'oggi vi parlo del romanzo di Valentina Lattanzio, "Che Dio me la mandi bona". 
Come sempre ringrazio la casa editrice Milena Edizioni per la copia digitale del romanzo. 

Titolo: Che dio me la mandi bona
Autore: Valentina Lattanzio
Genere: Letteratura LGBT
Editore: Milena Edizioni
Serie: //
Pagine: 330
Prezzo ebook: 4,99
Prezzo cartaceo: 16,90
Link d'acquisto: https://amzn.to/2V1wKvC

Prendete un mixer. Immergeteci dentro un’ipocondriaca commessa di un sexy shop, la cui unica relazione sentimentale degna di nota che possa vantare da un anno è la convivenza coi suoi due adorati felini; una disastrosa e caotica precaria nel lavoro - nonché nella vita in generale - estimatrice di alcool e sigarette, e con una storia d’amore scandita da litigi furiosi e attacchi d’ira funesta; una tenerissima catechista-psicologa-insegnante di cucina per persone della terza età, con una passione sfrenata per la camomilla e le cinquantenni tenebrose; infine, una scalmanata latin lover con tanto di cresta bionda e occhioni blu oltremare, la battuta sempre pronta e una lacrimosa scia di cuori infranti dietro ai suoi passi. Caratteristica comune? Sono tutte irrimediabilmente, inguaribilmente e tragicomicamente attratte dal gentil sesso!Ora premete il bottone, e frullate energicamente il tutto. Fatto?E allora ecco pronto il vostro romanzo: la fusione di quattro forze della natura unite in un’amicizia che va al di sopra di ogni confine dove, fra tante risate e anche qualche lacrima, le nostre eroine troveranno inevitabilmente l’amore, o ci inciamperanno per sbaglio. Ma l’amore con la A maiuscola esiste davvero? E soprattutto, l’amicizia sarà veramente in grado di resistere sopra ogni cosa?



L'AUTORE

Valentina Lattanzio, nata e residente a Roma, conserva l’accento del Friuli, regione che l’ha adottata da bambina. Con il cuore è a Napoli, suo paese d’origine. Lavora nel campo dell’abbigliamento, ma dopo anni di stretto contatto col pubblico sta pensando di aprirsi uno studio psicologico. O di farcisi ricoverare. Ama la kick boxing – anche se alla fine le prende sempre – e i gatti, perché sono un po’ st***zi come lei. Si definisce una persona tragicomica, ma deve ancora capire se in lei prevale la parte tragica o quella comica. Nel dubbio, brinda. Con bollicine ghiacciate ed effervescenti, ovviamente.

recensione

Chloe, Guendalina, Stella e Beatrice sono migliori amiche e tutte attratte dal gentil sesso. La storia ci viene raccontata principalmente da Chloe, giovane ragazza di trentadue anni, amante dei gatti e commessa presso un sexy shop. 
Mi chiamo Chloe.
Ho trentadue anni, vivo a Roma, faccio la commessa e sono lesbica. [...]
Vabbè, insomma: mi piacciono le donne, via.
E non aggiungiamo altro.
Che poi, se proprio vi ripugna, vi fa senso, vi nausea, potete sempre decidere di chiudere questo libro con uno scatto e una smorfia schifata, e non leggere la mia storia.

Insieme ci addentreremo nel loro mondo e conosceremo le avventure di queste giovani ragazze intente nel cercare l’amore quello vero. Se volete sapere cosa succede dovrete leggere il libro.
Rimango a guardarlo stupita, e mi convinco che sì, l’amore ci rende davvero persone migliori.
La cosa difficile è solo trovare l’amore adatto a noi.

Che Dio me la mandi bona” è un romanzo LGBT leggero e divertente. Devo essere sincera ho avuto un po’ di difficoltà nel leggerlo semplicemente perché non sono entrata in sintonia con questo libro. La storia è semplice e potrebbe essere quella che ognuno di noi vive. Ovviamente non considero ciò come un aspetto negativo anzi, adoro un sacco le storie semplici, ma mi è mancato quel brivido in più che mi facesse sbalordire o, magari, farmi emozionare un po' di più.
Detto ciò, il romanzo è carino e, anche se non mi ha conquistata totalmente, non posso penalizzarlo. In più, le protagoniste mi sono piaciute un sacco e le ho trovate veramente simpatiche e divertenti. Sicuramente l’amicizia è uno degli aspetti centrali di questo romanzo ed è stata la parte che più ho apprezzato. Non solo, la storia si concentra anche sul saper perdonare gli altri e chiudere un occhio quando serve. Tutti commettiamo degli errori, ma il saper perdonare è un’abilità non da poco e che sono contenta abbiano ritrovato anche le protagoniste di questa storia. Sicuramente un messaggio che lascia un suo perché e che ho apprezzato tanto.
La scrittura è fluida e ci si concentra soprattutto sui dialoghi, immergendoci ancora di più nel mondo di Chloe, Guendalina, Stella e Beatrice. Tra tutte, sicuramente quella che prevale è Chloe. La storia, infatti, ci viene narrata dal suo punto di vista, ma con lo scorrere delle pagine, conosciamo anche le altre ragazze. Le vicende delle migliori amiche di Chloe ci vengono narrate come se guardassimo con occhio esterno, utilizzando la terza persona singolare. Questa tattica non mi è dispiaciuta affatto. È sicuramente uno dei punti di forza di questo libro, oltre ai temi di cui si occupa. 
È vero, le persone a volte ci deludono, ma l’errore di un attimo non può cancellare il bene che c’è stato per anni fra di noi.

Penso di avervi detto tutto. Sicuramente un romanzo che non mi è dispiaciuto e che ho trovato carino. Ovviamente, dategli una possibilità, sono sicura che vi possa piacere com’è successo ad altre persone. In ogni caso, voglio sapere cosa ne pensate anche voi, perciò lasciate pure un commento qui sotto! Intanto vi lascio con la mia valutazione. 


La mia valutazione
1/2

A presto, 

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