giovedì 31 dicembre 2020

[GRUPPO DI LETTURA] Recensione "Il gioco dell'angelo", Carlos Ruiz Zafòn

Buongiorno readers e ben tornati nel blog con l'ultima recensione dell'anno! Come avrete capito, oggi vi parlerò del secondo volume della serie "Il cimitero dei libri dimenticati", cioè "Il gioco dell'angelo". 

Zafòn è il mio autore preferito da anni, tanto da dare il nome al blog, come vedrete nelle citazioni che ho scelto per voi infatti, la frase "Io resto qui a leggere" le fa da padrona!

Ma senza tergiversare oltre...veniamo a noi! Come sempre, prima di tutto, ringrazio la casa editrice per la copia digitale del romanzo e per avermi permesso di organizzare questo gruppo di lettura.


Titolo: Il gioco dell'angelo
Autore:
Carlos Ruiz Zafòn
Genere: Narrativa contemporanea
Editore: Mondadori
Serie: Il cimitero dei libri dimenticati
Pagine: 480
Prezzo ebook: 11,99
Prezzo cartaceo: 25,00
Link d'acquisto: https://amzn.to/2WUXQp9

Nella tumultuosa Barcellona degli anni Venti il giovane David Martín cova un sogno: diventare uno scrittore. E quando riesce a pubblicare un racconto, il successo arriva. Ma da quel momento la sua vita comincerà a porgli strani interrogativi, a esporlo a imprevedibili azzardi, travolgenti passioni, crimini efferati e sentimenti assoluti...

Serie "Il cimitero dei libri dimenticati":

L'AUTORE



Carlos Ruiz Zafón
 (Barcellona, 1964 – Los Angeles, 2020) ha raggiunto il successo nel 2002 con L’ombra del vento, l’inizio della saga del Cimitero dei Libri Dimenticati. Le sue opere sono tradotte in più di 40 lingue.


recensione
Uno scrittore non dimentica mai la prima volta che accetta qualche mo-neta o un elogio in cambio di una storia. Non dimentica mai la pri-ma volta che avverte nel sangue il dolce veleno della vanità e crede che, se riuscirà a nascondere a tutti la sua mancanza di talento, il sogno del-la letteratura potrà dargli un tetto sulla testa, un piatto caldo alla fine della giornata e soprattutto quanto più desidera: il suo nome stampato su un mise-rabile pezzo di carta che vivrà sicuramente più a lungo di lui. Uno scrittore è condannato a ricordare quell’istante, perché a quel punto è già perduto e la sua anima ha ormai un prezzo.
Se ne “L’ombra del vento” abbiamo letto di Daniel Sempere e delle sue indagini sul misterioso romanzo, adottato quando aveva solo 11 anni nel Cimitero del Libri Dimenticati, che lo ha rapito e portato a desiderare di leggere altri romanzi di questo autore misterioso e sconosciuto Julián Carax, in “Il gioco dell’angelo” torniamo indietro nel tempo, nella Barcellona degli anni ‘20.
Protagonista di questo nuovo romanzo è David Martín, aspirante scrittore e giornalista in un giornale locale. 

Grazie al conte Pedro Vidal riuscirà a pubblicare, nel giornale dove lavora, il suo primo racconto. Quest’ultimo ha un grande successo, così il direttore decide di affidargli un racconto a settimana. La serie di racconti, che prenderanno il nome di “La città dei maledetti” e scriverà sotto pseudonimo, diventano così famosi da doversi dedicare solo alla scrittura. 
È così che decide di ritirarsi a vita privata, non avendo nessun tipo di approccio al mondo esterno e parlando solo con tre persone: il vecchio librario Sempere (ebbene sì, stiamo parlando del padre di Daniel, protagonista del primo volume), Pedro Vidal e Cristina, la donna di cui è sempre stato innamorato. 

Vivendo da solo ne “la casa della torre”, Martín inizia ad avere sempre più numerosi mal di testa e decide di andare dal medico dove scopre di avere un tumore a cervello. 
Volendo pubblicare un libro con il suo vero nome, prima di morire, si dedica anima e corpo a questo nuovo romanzo. Quando Cristina gli chiede di aiutare Vidal con un libro che non riesce a terminare, accetta di buon grado e inizia a occuparsi di due romanzi. 

«L’invidia è la religione dei mediocri. Li consola, risponde alle inquietudini che li divorano e, in ultima istanza, imputridisce le loro anime e consente di  giustificare la  loro  grettezza  e  la  loro  avidità  fino  a  credere che  siano  virtù e che le porte del cielo si spalancheranno solo per gli infelici come loro, che attraversano la vita senza lasciare altra traccia se non i loro sleali tentativi di sminuire gli altri e di escludere, e se possibile distruggere, chi, per il semplice fatto di esistere e di essere ciò che è, mette in risalto la loro povertà di spirito, di mente e di fegato. Fortunato colui al quale latrano i cretini, perché la sua anima non apparterrà mai a loro.»
All’uscita dei due romanzi, avvenuti in contemporanea, la depressione di Martín aumenta in quanto il suo romanzo è un bias o totale, mentre quello di Vidal è ben visto dalla critica. 
Da qui in poi la trama diventa sempre più intricata e, potremmo dire, inizia il vero viaggio dello scrittore. Martín accetta infatti, suo malgrado, di scrivere un libro che possa dare inizio ad una religione, in cambio di soldi e della scomparsa del suo tumore, per l’editore francese Andreas Corelli. Quando accetta iniziano ad accadere cose molto strane intorno a lui e ad indagare sulla situazione arriva il commissario Victor Grandes. 

Anche Martín non è più molto sicuro di ciò che sta accadendo da quando ha accettato quella proposta così inizia ad indagare sul suo editore mentre Cristina sposa Vidal e lui, dopo questo duro colpo, aiuta una giovane Isabella, una donna che aspira a diventare scrittrice raccomandata dal suo libraio, a capire meglio il lavoro di uno scrittore.

Cosa succederà alle indagini di Martín sul suo editore quando le indagini lo portano al vecchio proprietario della “casa della torre” e al suo contratto così simile al suo? Riuscirà Martín ad arrivare in fondo alla storia e capirne l’intreccio, per liberarsi finalmente di tutte queste stranezze? 
Beh, per scoprirlo non dovete far altro che leggere il romanzo! 

Parlarvi dei romanzi di Zafón non sarà affatto semplice. Per me lui è una specie di divinità greca e intoccabile, quindi se iniziò a sclerare e a parlarvi effettivamente poco di quello che dovrei...perdonatemi. 
Come ho già detto questo romanzo, ben 11 anni fa oramai, ha dato il via alla mia voglia di condividere con altre persone la mia passione per i libri. E sebbene sia iniziato quasi tutto per gioco, su facebook, dove facevo persino dei giochini “indovina il titolo”, sappiamo tutti com’è andata a finire: con l’apertura del blog! 

Onestamente potrei dirvi già solo questo per farvi capire l’impatto che questi romanzi hanno avuto su di me e per consigliarvi questa serie...ma in generale tutti i libri di questo magnetico scrittore. 
Eppure posso dirvi altro, potrei parlarne per ore. Le sue trame sono sempre molto intrecciate, interessanti, i personaggi mai buttati al caso, anzi, sono sempre caratterizzati alla perfezione e anche le descrizione dell’ambiente circostante vi lascerà senza fiato. Soprattutto se, come me, amate la Spagna e vorreste visitarla.

«Se voglio vedere snob e gonzi che si danno un tono e si congratulano a vicenda non ho bisogno di pagare, Martín.» «Non faccia il brontolone. Offro io.» Sempere scosse la testa. Suo figlio, che aveva assistito alla conversazione dalla soglia del retrobottega, mi guardava, esitante. «E se mi porto suo figlio, che succede? Non mi rivolgerà più la parola?» «Decidete voi come sprecare tempo e denaro. Io resto qui a leggere, perché la vita è breve.»

Le indagini di Martín ti lasciano con il fiato sospeso fino alla fine, il finale del romanzo poi...nulla è lasciato al caso e niente è mai banale.
Non ho mai avuto da ridire nulla sulla scrittura di questo autore che ti trasporta completamente in Spagna e ti fa identificare con i personaggi. Ricordo ancora la prima volta che ho letto i suoi romanzi, di notte, con la mia torcia per non disturbare nessuno, terrorizzata da ciò che non vedevo. 
Perché si, Zafón è anche questo: inquietudine e paura, oltre che mistero e schiettezza nelle descrizioni.

Insomma readers, forse questa recensione è venuta un po’ più lunga del solito, quindi cosa dirvi di più? Rileggere “Il gioco dell’angelo” è stato emozionante tanto quanto la prima volta, anzi, anche meglio! Ora sono più grande ed ho capito molte sfaccettature in più rispetto la prima volta. Più queste illustrazioni nuove...sono meravigliose e hanno fatto sì che mi innamorassi ancora di più di questa storia è che mi addentrassi meglio nella trama e nell’ambientazione.

Quindi readers, se volete farvi un regalo per questo 2021 oramai prossimo, correte in libreria appena sarà possibile e acquistate queste meravigliose edizioni. Che sia per voi la prima volta che vi avvicinate all’autore o la centesima...so per certo che non vorreste perdervi questi libroni e che li vogliate nella vostra libreria. Io ho già il primo volume e, appena mi sarà possibile uscire, volerò nella mia libreria di fiducia ad acquistare gli altri tre. 

Ricordatevi di passare dalle altre tre blogger che, come me, vi parleranno oggi di questo meraviglioso romanzo!
Infine, ma non per importanza, ci tengo ad augurarvi da parte di tutto lo staff un felice 2021, che possa essere migliore di questo anno che finalmente giunge al termine e possa restituirci tutto ciò che desideriamo riavere. 

La mia valutazione



A presto,


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