Buongiorno readers e ben tornati nel blog con un nuovissimo evento targato Mondadori! E' in uscita tra pochi giorni - il 16 Giugno - "La città di ottone" di S. A. Chakraborty e oggi sono qui per mostrarvi le citazioni più belle del romanzo secondo me!
Come sempre ringrazio la casa editrice per la copia digitale del romanzo.
Autore: S.A. Chakraborty
Genere: Fantasy
Editore: Mondadori
Serie: Daevabad #1
Pagine: 528
EGITTO, XVIII SECOLO. Nahri non ha mai creduto davvero nella magia, anche se millanta poteri straordinari, legge il destino scritto nelle mani, sostiene di essere un'abile guaritrice e di saper condurre l'antico rito della zar. Ma è solo una piccola truffatrice di talento: i suoi sono tutti giochetti per spillare soldi ai nobili ottomani, un modo come un altro per sbarcare il lunario in attesa di tempi migliori.
Quando però la sua strada si incrocia accidentalmente con quella di Dara, un misterioso jinn guerriero, la ragazza deve rivedere le sue convinzioni. Costretta a fuggire dal Cairo, insieme a Dara attraversa sabbie calde e spazzate dal vento che pullulano di creature di fuoco, fiumi in cui dormono i mitici marid, rovine di città un tempo maestose e montagne popolate di uccelli rapaci che non sono ciò che sembrano. Oltre tutto ciò si trova Daevabad, la leggendaria città di ottone. Nahri non lo sa ancora, ma il suo destino è indissolubilmente legato a quello di Daevabad, una città in cui, all'interno di mura metalliche intrise di incantesimi, il sangue può essere pericoloso come la più potente magia. Dietro le Porte delle sei tribù di jinn, vecchi risentimenti ribollono in profondità e attendono solo di poter emergere. L'arrivo di Nahri in questo mondo rischia di scatenare una guerra che era stata tenuta a freno per molti secoli.
Quando però la sua strada si incrocia accidentalmente con quella di Dara, un misterioso jinn guerriero, la ragazza deve rivedere le sue convinzioni. Costretta a fuggire dal Cairo, insieme a Dara attraversa sabbie calde e spazzate dal vento che pullulano di creature di fuoco, fiumi in cui dormono i mitici marid, rovine di città un tempo maestose e montagne popolate di uccelli rapaci che non sono ciò che sembrano. Oltre tutto ciò si trova Daevabad, la leggendaria città di ottone. Nahri non lo sa ancora, ma il suo destino è indissolubilmente legato a quello di Daevabad, una città in cui, all'interno di mura metalliche intrise di incantesimi, il sangue può essere pericoloso come la più potente magia. Dietro le Porte delle sei tribù di jinn, vecchi risentimenti ribollono in profondità e attendono solo di poter emergere. L'arrivo di Nahri in questo mondo rischia di scatenare una guerra che era stata tenuta a freno per molti secoli.
L'AUTORE
S. A. Chakraborty è l’autorice della trilogia di Daevabad, acclamata dalla critica e best-seller internazionale. Il suo lavoro è stato nominato per i premi Locus, World Fantasy, Crawford e Astounding. Quando non è sepolta nei libri sui truffatori del tredicesimo secolo e sugli intrighi politici di Abbasid, le piace fare escursioni, lavorare a maglia e ricreare pasti medievali inutilmente complicati. Potete trovarla online su www.sachakraborty.com o su Twitter e Instagram su @SAChakrabooks, dove le piace parlare di storia, politica e arte islamica. Vive nel New Jersey con suo marito, sua figlia e un numero sempre crescente di gatti.
le citazioni più belle del romanzo
Nahri nascose un sorriso trionfante. Erano proprio turchi, allora. Di certo non si aspettavano che lei li capisse, probabilmente pensavano che una guaritrice di strada egiziana parlasse a malapena un arabo decente, ma Nahri conosceva il turco quanto la sua lingua nativa. E anche l’arabo e l’ebraico, il persiano erudito, il veneziano delle classi alte e lo swahili della costa. Nei suoi – più o meno – vent’anni di vita, non si era ancora imbattuta in una lingua che non capisse immediatamente.
La prima citazione che vi mostro è la prima citazione che ci fa capire com'è realmente Nahri. Abile truffatrice e molto furba. Mostra di sé veramente poco agli altri e per questo la sottovalutano: solo per questo dovreste ammirarla!
Yaqub la fissò negli occhi. «Sei giovane» disse piano. «Non hai esperienza di cosa succede alla gente come noi durante una guerra. Alla gente che è diversa. Dovresti cercare di passare inosservata. O, ancora meglio, andartene. Che ne è stato dei tuoi piani grandiosi su Istanbul?»
Un'altra citazione molto interessante riguarda, di nuovo, Nahri. Grazie a Yaqub possiamo capire che, non solo Nahri è giovane, ma è anche e soprattutto una donna forte e indipendente. Cosa che, a quei tempi, era difficile. Altro punto in più per lei, non trovate?
«Pensi che non riconosca la tua voce?» Nahri fu presa dal panico. Di solito se la cavava bene quando era sotto pressione, ma non aveva mai dovuto superare in astuzia spiriti del fuoco furibondi. «Mi dispiace! Ho... ho solo cantato una canzone... non intendevo... ahi!» gridò quando lui le ferì il collo.
La terza citazione riguarda il primo incontro di Nahri con...beh lo scoprirete leggendo chi è! Un incontro importante, decisivo per la storia, che cambierà tutto per la vita della nostra protagonista.
Avrei voluto fermarmi qui, per non svelarvi troppo della storia, ma ho pensato che una quarta - e ultima - citazione fosse d'obbligo. Non vi dirò nulla, tanto si capisce da sé cosa voglia dire.
«Oppure puoi seguirmi» continuò lui, con voce mielosa. Troppo mielosa. «Scoprire chi sei davvero, che cosa esiste in questo mondo. Venire a Daevabad, dove anche solo una goccia di sangue Nahid ti darà onori e ricchezze che non puoi neanche immaginare. La tua infermeria personale, le conoscenze di mille guaritori venuti prima di te a portata di mano. Rispetto.» Allungò una mano verso di lei.
Beh readers, che dire di più? Io non vedo l'ora di parlarvi per bene del romanzo nella mia recensione il 12 Giugno! Quindi segnatevi la data e non perdetevi la mia opinione sulla storia!
Prima di andare vi ricordo di passare dalle mie colleghe blogger che vi mostrano altri aspetti del romanzo! Tenete d'occhio il calendario...
A presto,
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