Autore: Alessandra Paoloni
Genere: Urban Fantasy
Editore: Delrai Edizioni
Serie: Descendens #1
Pagine: 366
Per Emma, da Marta Vasselli.
Quelle parole scritte a mano da sua nonna sulla busta ingiallita le parevano incise con un inchiostro indelebile che sembrava aver vinto l'incuria del tempo.
Marta Vasselli. Esattamente come era accaduto per il nonno, Emma non aveva conosciuto nemmeno quella donna. Sapeva soltanto che era morta moltissimo tempo addietro. Nessuno le aveva mai parlato di lei, raccontandole di aneddoti o vecchie storie, eppure aveva indirizzato una lettera alla nipote che non aveva mai incontrato. Forse quelle righe le avrebbero indicato la sua eredità.
Un paese alle porte di Roma, una maledizione stregonica, una discendente tanto attesa per compiere chissà quale maleficio. Quando Emma e la famiglia tornano a Tiepole per la morte del nonno Achille Pagliari, la ragazza è ignara del fardello che porta da sempre: lei è la nipote di Marta Vasselli, la strega di cui tutti hanno paura. Suo padre e sua madre non le hanno mai detto la verità, nascondendole il suo futuro come diretta erede di una malefica e crudele strega. A parlarle di quanto ancora non sa di se stessa sono gli occhi dei tiepolesi, la scrutano e la studiano cercando di carpire i segreti occultati dentro di lei, in attesa di vedere compiersi ciò che stanno temendo da anni. Nessuno sa cosa celi questa maledizione, eppure gli abitanti la temono.
Uno spettacolare urban fantasy italiano, dalla penna talentuosa dell’autrice Alessandra Paoloni, dove niente è come sembra e la vera sfida è sopravvivere alla verità. Le sicurezze della vita sono labili certezze da distruggere per scoprire davvero il proprio destino.
anathema
Imago termina con la parola Fine, come tutti i romanzi, ma il lettore potrà restare ancora qualche ora a Tiepole, se lo vorrà, per ancora qualche pagina. Al termine del sequel, il lettore potrà proseguire grazie alle appendici racchiuse dal titolo Anathema. Termine ancora una volta latino che significa, per l'appunto, anatema o, in questo caso specifico, maledizioni.
I tre racconti di Anathema: Tiepolo Costantini
Le appendici si susseguono su tre piani temporali diversi: si parte dal 1823, anno in cui Tiepole è stata fondata. Possiamo, dunque, fare la conoscenza di un giovane Tiepolo che ha appena lasciato Acriterra, alla ricerca di un nuovo posto in cui far crescere la sua famiglia e diffondere il seme di misteri e stregonerie. Tiepolo è una figura molto spesso citata sia in Descendens che in Imago. Ma soltanto in questa breve appendice lo sentiamo parlare e lo vediamo muoversi.
Conosciamo le sue ragioni, le sue paure e soprattutto... la sua magia.
Tiepolo era saggio, forte e coraggioso. Non temeva i vivi, così come non aveva timore dei morti. E Oreste sapeva che in quel momento non stava fuggendo. Stava, piuttosto, pianificando.
Una giovane Marta Vasselli.
Nella seconda appendice ci troviamo nei primi anni '60, alle prese con una giovanissima Marta Vasselli già attratta dall'ignoto e dalla storia oscura di Tiepole. Si capisce che la ragazza farà della scoperta dell'antica magia la sua ragione di vita, decidendo di mettere al primo posto l'amore quasi morboso per la figura di Tiepolo e tutto quello che rappresenta. Caratteristica che la contraddistinguerà anche nei due libri principali e che la rende un personaggio unico nel suo genere, nonostante le sue continue sfaccettature.
Marta non avrebbe mai perduto la strada del ritorno, ne era più che certa. Amava quel luogo, era l’unico posto del paese dove si respirava ancora liberamente l’aria delle tradizioni e del mito di
Tiepolo Costantini. Sebbene lei portasse il cognome della famiglia avversaria, aveva sempre coltivato un interesse morboso per la figura arcana di quell’uomo.
Gli stregoni di Tiepole.
Nella terza e ultima appendice ci troviamo nel 1998, anno della morte di Marta Vasselli.
Ripercorriamo, attraverso gli occhi di Gilda, la fine della strega e la nascita delle maledizioni. Ma non solo: facciamo la conoscenza di quelli che un tempo erano gli stregoni di Tiepole, spesso citati sia in Descendens che in Imago. Capiamo, quindi, ancora di più la discrepanza tra Marta e i suoi vecchi amici, Gilda compresa, e i meccanismi che hanno portato la vicenda a vent'anni dopo, ovvero all'arrivo della discendente e la maledizione di Emma. Tutto, insomma, alla fine si lega perché è tutto scritto tra le pieghe del tempo.
Il tempo e la ciclicità dell'anima.
Il tempo è un indizio molto prezioso per la comprensione dell';intera dilogia. Ovviamente, non posso aggiungere altro in merito. Sulla ciclicità dell'anima... lascio la parola direttamente a Marta:
Sui nascituri di Tiepole ricadrà la mia maledizione. Essi muteranno fin quando la mia discendente, trascorsi vent’anni, tornerà a completare il mio lavoro. Saranno i figli bastardi di Tiepole e non vi resterà altro da fare che tremare di fronte a loro. Vigileranno in attesa del mio ritorno. Dalla morte, fuggirò.
Non state aspettando con trepidazione anche voi “Imago”, seguito di “Descendens” ora?
A presto,