Prezzo cartaceo: //
Data di pubblicazione: 1 Febbraio
Readers stavete aspettando questa uscita? Avete già letto il primo volume?
Fatemi sapere i vostri pareri su questa serie!
A presto,
Readers stavete aspettando questa uscita? Avete già letto il primo volume?
Fatemi sapere i vostri pareri su questa serie!
A presto,
Più gli anni passavano, più i ragazzini crescevano di pari passo con gli insulti su Agatino. In quinta elementare lo chiamavano Maschera di merda, soprannome inventato da Giulio il Cesare Chìsari. Questi ciondolava in giro sempre col cugino Alessandro il Magno e l'amico Nicola Napoleone.“I bulli hanno sempre nomi fighi, mentre a me ne hanno dato uno proprio di merda!” si diceva Tino.Alle scuole medie continuò a lievitare e, vista la sua passione per i cartoni animati giapponesi, il Cesare inventò il soprannome che tutti cominciarono a usare: Bozzinga, in onore di Mazinga Z.Alla fine, perfino suo nonno aveva preso a chiamarlo così.
Mi fai impazzire. Volerti è estenuante, Summer. Starti intorno è estenuante. Sono un introverso e tu sei la personificazione dell’espansività. E sei estenuante. Te l’ho già detto che sei estenuante?
Trascorrere del tempo con Summer è… una sfida. E lo dico io, un tizio che gioca a hockey a livello universitario. Con tutta sincerità, posso dire che la mia estenuante carriera atletica è una passeggiata nel parco rispetto alla grinta pura che ci vuole per mantenere un’amicizia con Summer Di Laurentis.
Voglio un uomo con intenzioni chiare. Un uomo che fa uno sforzo ed è entusiasta di trascorrere del tempo con me. Un uomo che vuole davvero desiderarmi
Voglio qualcuno che mi incoraggi a uscire dal mio guscio confortevole, e Summer è quel qualcuno. Mi fa impazzire. Fa cazzate folli come tirare i capelli di una ragazza in un bar perché l’ha chiamata puttana. Tasta giocatori di football seminudi nel nostro salotto. Fa dei bei balletti quando prepara la colazione nella nostra cucina. E sì, a volte mi fa perdere la pazienza, ma la cosa è reciproca. Fa parte del divertimento.
Un raggio di sole, concludo in silenzio. Proprio come il suo nome, Summer è un raggio di sole.
«Ciò non mi rende superficiale, Fitz. E non significa che ci sia il nulla sotto la superficie. Perché c’è molto di più».
Mi sento come se troppe ragazze non ricordassero una verità fondamentale: ci meritiamo qualcuno che ci dia il cento per cento. Lo sforzo sommario non è uno sforzo. L’amore per metà non è amore. O sei dentro o sei fuori: non ci sono vie di mezzo.
Oscurità. C’era una falena nella stanza. Il rumore delle sue ali che sbattevano, simile al ticchettio di un orologio, mi svegliò. Tu sei mia. Quelle parole erano l’unica cosa che ricordavo.
Bene readers, partiamo subito con una confessione. Via il dente, via il dolore, no? "Abisso. La favola oscura" è il primo romanzo della serie "La favola oscura" che succede a "La saga oscura" che, ahimé non ho letto.
Dopo questa confessione, so che si può iniziare questa serie senza aver letto la precedente ma, adesso capirete il perché, io recupererò sicuramente i primi sei libri che compongono la serie "originale" per così dire.
Ma veniamo a noi. Protagonista del romanzo è Lily, si risveglia in una stanza e, guardandosi allo specchio, non si riconosce. Solo andando avanti nella lettura scopriamo che lei e sua sorella gemella, Iris, erano in viaggio. Durante una sosta in una strana cittadina, non segnata nelle mappe, Lily non fa in tempo a risalire sull'autobus e rimane in quella cittadina strana, dove i suoi abitanti si comportano in modo bizzarro.
In suo aiuto arriva mister Costa, che la porterà nella Butterfly House per passare la notte. Ed è proprio qui che si risveglia, senza ricordare nulla. In questa casa conoscerà anche Evan Sandman, il personaggio che ho preferito nell'intero romanzo, un ragazzo che in realtà nasconde una natura diversa da ciò che mostra...
«Chi sei?»
«Sono il cattivo della tua storia»
La cosa peggiore non è la morte, ma l'eterna solitudine.
Buongiorno a tutti Readers e ben tornati nel blog con un nuovo evento targato Mondadori!
È uscito giusto qualche giorni fa, il nuovo libro della serie GrishaVerse: "Assedio e Tempesta" e io non potevo perdermi questa chicca!
Prima di venire a noi ringrazio, come sempre, la casa editrice per la copia digitale del romanzo.
Quando sognava lui, si svegliava tremando, l’eco di quel potere che ancora le vibrava dentro e sulla pelle durava la sensazione del calore di quella luce. Il ragazzo la teneva stretta, le mormorava parole dolci per cullarla e indurla al sonno. “È solo un incubo” sussurrava. “Questi sogni se ne andranno.” Lui non capiva. I sogni erano l’unico posto che le rimaneva in cui poter usare il suo potere senza rischi, e li desiderava.
«Molto bene» disse Nikolai con un breve cenno di assenso. «Solo, stai attenta a chi dai la tua fiducia.» Io gli lanciai un’occhiata significativa. «Ci starò attenta.»
«Mi serve vivo!» gridai mentre la sua schiena scompariva alla vista. «Stai bene?» mi chiese Mal ansimando quando mi raggiunse. Lo presi per la manica. «Mal, credo che abbia il diario di Morozova.» «Ti ha fatto del male?» «So gestire un vecchio prete» risposi con impazienza. «Hai sentito che cosa ho detto?» Lui si tirò indietro. «Sì, ti ho sentito. Pensavo fossi in pericolo.»
Più gli anni passavano, più i ragazzini crescevano di pari passo con gli insulti su Agatino. In quinta elementare lo chiamavano Maschera di merda, soprannome inventato da Giulio il Cesare Chìsari. Questi ciondolava in giro sempre col cugino Alessandro il Magno e l'amico Nicola Napoleone.“I bulli hanno sempre nomi fighi, mentre a me ne hanno dato uno proprio di merda!” si diceva Tino.Alle scuole medie continuò a lievitare e, vista la sua passione per i cartoni animati giapponesi, il Cesare inventò il soprannome che tutti cominciarono a usare: Bozzinga, in onore di Mazinga Z.Alla fine, perfino suo nonno aveva preso a chiamarlo così.
Riconobbe subito le linee maschili, così ben disegnate del duca. L’uomo stava sorseggiando un bicchiere ambrato, mentre fissava l’orizzonte.Si ritrasse d’istinto, cercando di nascondersi sotto le frasche ombreggianti del grande albero.Il suo cuore martellava così forte che lo sentiva nelle orecchie. Sospirò tentando di quietarsi, e si portò le mani al petto per paura che quei battiti potessero propagarsi ben oltre il suo delicato corpo.
Readers cosa ne pensate di questa nuova uscita? La trama vi ha incuriosito? Lo leggerete?
A presto,
Alsisia dice sempre che, in un mondo dove sono gli altri a decidere per noi, è ben raro che ci sia concesso il lusso di sbagliare. È indicativamente vero. Se non altro, è stato vero per lei. Vorrei aggiungere: gli altri possono anche decidere per noi, ma non manovrano del tutto le no stre esistenze. E questo è stato vero per me.
Non prendevo in mano questi romanzi dal lontano 2017 ed è un piacere per me poter partecipare a questo evento per la pubblicazione della serie in queste meravigliose nuove copertine.
Devo ammettere che è stato davvero bello avere una scusa per rileggere questo romanzo e appena ho aperto il libro, fin dalla prima riga, ho capito quanto in realtà mi mancassero tutti, indistintamente, dal mio preferito a quello che più ho odiato.
Non parlo mai abbastanza di quanto la Bolzan sia riuscita ad entrarmi nel cuore grazie a questa trama articolata, avvincente e sensazionale che, dopo oramai quattro anni, continua ad essere originale e speciale.
«Non ho mai visto una simile miseria in vita mia» mi lasciai scappare. Procedevo al fianco di Nemi, tenendomi il più possibile vicino a lui, che conduceva Susch per le briglie. «Fino a oggi, non avevate visto niente. Non è miseria, questa.» Avrei voluto chiedergli: E cos’è, allora?, ma stava già additando una costruzione in pietra a due piani, senza insegna ma con una panca posta accanto all’ingresso.
Rya e Nemi, all’inizio di questo viaggio, sono persone completamente diverse da quelle che ricordo di aver letto nell’ultimo volume.
Mejixana è ancora più bella e affascinante. I personaggi erano pronti lì a darmi il bentornato e, con questa rilettura, sono sempre più sicura che questa serie merita di essere conosciuta a livello internazionale.
Non leggerete mai e poi mai una storia uguale o simile a questa, la scrittura della Bolzan poi...lei è magica. Sembra far diventare realtà tutto ciò che scrive.
«Nemi…» mormorai. Avrei voluto che riponesse un briciolo di fiducia, in me. Che condividesse il suo dolore. Lui, però, in un momento cambiò espressione. Sul viso tornò la solita aria furfantesca. Il messaggio era chiaro: il dolore era suo , suo soltanto. Io non c ’ entravo niente.
Grazie al suo stile inimitabile e assolutamente riconoscibile, sono riuscita ad apprezzare, ancora una volta, il mistero dietro l’identità di Niken.
Chi è quest’uomo che fa paura anche solo a sentirlo nominare?
Insomma readers, cosa state aspettando? Correte ad acquistare questa nuova edizione di Fracture ed immergetevi nei meandri di Mejixana! Non ce ne pentirete di sicuro!