Dooling è una piccola città fortunata del West Virginia, con una splendida vista sui monti Appalachi e lavoro per tutti. È a Dooling, infatti, che qualche anno fa è stato costruito un carcere all'avanguardia destinato solo alle donne, che siano prostitute o spacciatrici, ladre o assassine, o ancora tutte queste cose insieme. Ed è una di loro, in una notte agitata, ad annunciare l'arrivo della Regina Nera. Per il dottor Norcross, lo psichiatra della prigione, è routine, un sedativo dovrebbe sistemare tutto. Per sua moglie Lila, lo sceriffo di Dooling, poteva essere un presagio. Perché poche ore dopo, da una collina lì vicina, arriva una chiamata al 911, ed è una ragazza sconvolta a urlare nel telefono che una donna mai vista ha ammazzato i suoi due amici, con una forza sovrumana. Il suo nome è Evie Black. Intorno a lei svolazzano strane falene marroni e sembra venire da un altro mondo. Lo stesso, forse, dove le donne a poco a poco finiscono, addormentate da un'inquietante malattia del sonno che le sottrae agli uomini. Un sonno dal quale è meglio non svegliarle.
Come l'avrebbe definita uno strizzacervelli? Proiezione? Be', l'amore era complicato. Lui sapeva soltanto che al mondo si doveva diffidare di chiunque fosse incapace di volere bene a un cane o un gatto. Oltre a diffidare di se stessi, ovvio. Bisognava mantenere il controllo e la calma.
Buon giorno a tutti readers e ben tornati nel blog con la recensione di questo mese del Rainbow Book Club, cioè l'ultimo libro di Stephen King, scritto con suo figlio Owen!
Mi vergogno molto a dirlo ma, purtroppo, questo è il primo libro di King che leggo e, di nuovo purtroppo, non sono riuscita a terminare il romanzo per via della sessione che ha rubato tutto il mio tempo durante il mese. Sono sicura che continuerò a leggerlo e lo finirò il prima possibile perché finora il libro è bellissimo, mi piace il tipo di scrittura, mi piace la descrizione, mi piace la trama...insomma mi piace tutto.
La bambina aveva sfoggiato un'espressione per metà divertita, per metà sorpresa, e tragicamente idiota. Persino allora Frank aveva riconosciuto l'abisso della stupidità incurabile, restandone colpito e stupefatto. Con il passare degli anni, quando lo aveva notato nello sguardo di altre persone, si era arrabbiato e ne aveva avuto paura, ma da piccolo ne era stato affascinato. Un tale livello di stupidità possedeva un proprio campo gravitazionale. Ti attirava a sé.
Padre e figlio sono riusciti a scrivere in modo fluido, senza troppe differenze tra la scrittura di uno e dell'altro creando una storia omogenea.
Spero vivamente che il finale non mi deludi e, mentre voi potete commentare qui sotto dicendomi cosa ne avete pensato di questa lettura, io continuo a leggere questo libro bellissimo ora che finalmente ho un po' di tempo in più!
Le otto divinità, detentrici del potere degli elementi, crearono il mondo e le
razze per condividere con loro la vita. Il tradimento di una di queste peró,
scatena una guerra che coinvolge ogni essere vivente. È un periodo storico
incerto per il mondo. Dopo l'estinzione dei nani e la battaglia che ha
coinvolto gli dei creatori, elfi e uomini sono tornati a vivere una vita
tranquilla. Le paure, tuttavia, non sono svanite.
Secoli dopo, un'antica profezia preannuncia l'avvento di un eletto che dovrà
risanare l'equilibrio del pianeta, minacciato da un male che si pensava
dimenticato. Speranze e timori si mescolano nel cuore di ogni creatura, mentre
il destino di un giovane ragazzo verrà segnato per sempre.
Primo libro della trilogia epic fantasy "Il Ciclo della Rinascita",
"Viktor" rappresenta l'esordio di Francesco Leo, autore che ha come
obiettivo quello di mantenere alti valori importanti quali amore, amicizia e
sacrificio attraverso un viaggio immaginario e coinvolgente.
Gli occhi di Viktor si
inumidirono e lo abbracciò. Avvertì una tale forza sprigionarsi dentro di sé
che gli avrebbe permesso di inveire contro il mondo. «Ti voglio bene», gli
disse.
«Promettimi che farai il
possibile per tornare. Promettimi che non ti arrenderai e cercherai sempre la
forza di continuare, perché non esiste muro che non possa essere abbattuto.
L'ho imparato in una vita, e voglio che anche tu lo sappia. Abbi sempre la
forza di sostenerti con le tue gambe e rammenta che la volontà può far
arrivare gli uomini più lontano di dove l'ambizione li lascia cadere.
Il viaggio dell'eletto è
iniziato e in molti si sono uniti alla sua causa.
Grazie alla guida dell'Organizzazione della Stella, Viktor ha appreso i fondamentali
del combattimento e ha consacrato la propria vita alla missione affidatagli
dagli Dèi. Tutto, però, sta per cambiare.
Molto è stato perduto lungo la via, e altro ancora sta per essere stravolto.
Le promesse s'infrangono, e verità celate vengono dischiuse. Il passato si
fonde al presente, mentre ogni certezza svanisce.
Il mondo trema, e i popoli di Mirthya vengono chiamati a combattere sotto un
unico stendardo.
Il negromante sorrise, poi
arrestò la corsa di Amir
bloccandola
con lunghi fili di energia oscura.
Si
avvicinò a lei e le accarezzò il volto.
Sentì
le lacrime calde della ragazza sulla sua pelle equella sensazione lo disgustò.
I
fili che la tenevano ferma si tesero e la maga urlò di dolore.
La
pelle di Amir si ritirò, ed ella capì che stava per essere consumata come era
accaduto agli elfi che avevano tentato di aiutarla.
Chiuse
gli occhi, il viso reduce da un pianto straziato.
«Infine,
trovo l'eterno riposo per mano di mio fratello», sussurrò, la voce tremante.
Francesco Leo, nato a Magliano
Sabina il 29 Giugno del 1992. Sin da piccolo si mostra interessato alle arti in
genere, mostrando uno spiccato senso della creatività. Incantato dal cinema e
dalla recitazione, si appassiona particolarmente al genereFantasy. Con il trascorrere degli anni, altre passioni si aggiungono
alla lista: videogiochi, lettura e programmazione. Trascorre i primi anni
dell'infanzia a Civita Castellana, città del viterbese, per poi trasferirsi a
Fabrica di Roma, poco distante dalla località precedente. Terminate le scuole
medie, si iscrive all'Istituto Tecnico Industriale per apprendere le scienze
informatiche, che da sempre lo avevano attratto. Subito dopo il primo anno,
però, in seguito alla separazione dei suoi genitori, va a vivere con suo
fratello a Siano, in provincia di Salerno, paese di origine del padre, che
resta con loro. In quel periodo il suo carattere introverso lo porta a
chiudersì in sè stesso, trovandosi solo in un posto nuovo e privo degli amici
con cui aveva trascorso la sua adolescenza. Per questo motivo, inizia ad
impegnare la monotonia delle giornate con la scrittura e la palestra. Superate
le difficoltà iniziali, il ragazzo instaura nuove amicizie e sceglie di parlare
con loro, oltre ai suoi genitori, di un romanzo di fantasia che aveva iniziato
a scrivere. Basandosi su idee tratte da una storia che aveva scritto quando era
più piccolo, il giovane è determinato a completare il romanzo, che
successivamente verrà mostrato ad un' insegnante per una valutazione. Ottenuto
un buon riscontro, Francesco comincia a pensare di fare un passo in più:
tentare la pubblicazione del manoscritto. Così, per caso, entra a far parte di
un gruppo di personeonlineche consta di diversi artisti autodidatta, tra cui
molti scrittori che lo introducono alselfpublishing. Ilselfpublishing si basa sulla creazione di un libro di cui lo
stesso autore è responsabile di procurarsi una copertina, ingaggiare una
campagna pubblicitaria e provvedere alla revisione dello stesso.
Successivamente, lo scritto viene pubblicato online mediante diverse
piattaforme a basso costo. In questo modo, un autore emergente può usufruire di
un'ottima vetrina investendo somme di denaro non spropositate. Così,
intenzionato a farsi conoscere dapprimaonline per
poi sperare in un futuro sulla strada della scrittura, e supportato da
familiari e amici, inizia il suo percorso da autoreselfpublisher. Le carte in tavola cambiano quando una generosa offerta
della casa editriceEdizioni Paguropropone di lasciar loro l'onere della pubblicazione.
A quel punto, Francesco sceglie di limitare l'iniziale scelta delselfpublishing solo per il formato digitale (e-book) delle opere, affidandosi a Edizioni Paguro per
quello cartaceo.
Esce oggi Per Sconfiggerti, sesto volume della serie dark contemporanea Blood Bonds, l'ultimo con protagonisti André Lamaze e Nadyia Volkov! Scorrete il post per i link d'acquisto, godetevi l'estratto e il booktrailer e partecipate al giveaway per vincere una copia autografata ❤
Titolo: Per Sconfiggerti
Serie: Blood Bonds #6
Genere: Dark Contemporary Romance
Pagine: 230
Editore: Selfpublished
Prezzo eBook: € 2.99
Prezzo cartaceo: € 9.90
Nella mia mente sento ancora il riverbero delle frustate.
Ogni giorno i segni sulla mia pelle mi ricordano quello che lui mi ha fatto.
Ho ucciso la donna che amo.
Ha ucciso il nostro amore.
L’ho vista diventare il mio avversario più pericoloso, e non ho fatto niente per impedirlo.
È diventato il mio nemico, e il mio cuore ha già iniziato a sanguinare.
Sta venendo per me.
Pagherà per ciò che ha fatto.
Vuoi la mia vita, piccola rossa?
Avrò il suo sangue.
Vieni a prenderla.
Questo romanzo contiene situazioni inquietanti, scene violente e omicidi. Non adatto a persone suscettibili ai temi trattati. +18
«Avanti», mi esortò, lasciandosi ricadere contro la
spalliera. «Chiedimelo.»
Socchiusi appena le palpebre. «Chiederti cosa?»
Lei tamburellò con le unghie di una mano sul bracciolo della
sedia.
Solo una volta.
Solo per far sì che quel rumore inquietante si insinuasse
nella mia mente.
«Chiedimi di risparmiarlo», disse in tono sibilante, gli
occhi che danzavano come fiamme.
Serrai il pugno tanto forte da far sbiancare le nocche.
Avevo sperato per lei che fosse stata saggia e avesse subito rimesso al guinzaglio
la sua giovane killer, invece voleva
consegnarle André.
Mai.
«Mio fratello non morirà», decretai, cupo.
La Regina fletté le dita, un muscolo pulsante all’angolo
della mascella contratta. «André ha osato avvicinarsi di nuovo al mio soldato e
ha deliberatamente interferito con l’incarico che le era stato assegnato.»
Mi accigliai. «Perché avrebbe dovuto fare una cosa così
insulsa?»
«Perché, a quanto mi è stato riferito, la piccola Nadyia non
aveva nessuna intenzione di portare a termine il lavoro.» Fece un mezzo sorriso
perfido. «Credeva di poter tornare qui e diventare una sentinella.»
Ero certo che qualunque altra recluta avrebbe potuto, ma non
la ragazza che era stata rovinata da mio fratello.
Non la ragazza che apparteneva a lui.
«André sapeva più che bene che, se lei fosse tornata senza
aver avuto successo, l’avrei giustiziata.» La donna mi penetrò con lo sguardo.
«Si è occupato del bersaglio al posto suo.»
Sgranai gli occhi, comprendendo finalmente il significato
delle parole di mio fratello.
La Šarapova sollevò il mento, trionfante. «L’ha salvata da
me.»
Consegnandosi a lei.
Sacrificandosi per la giovane che amava.
Ciononostante, c’era qualcosa che non tornava.
«André non è stupido», ringhiai. «Era perfettamente
consapevole di dover stare alla larga da quella ragazza, per tenerla in vita.
Lo aveva accettato. Aveva un nuovo obiettivo e niente, niente avrebbe potuto distrarlo. Perciò, come diavolo è possibile
che le loro strade si siano incrociate?»
Neela si adombrò. «Il destino è una puttana senza cuore»,
mormorò, l’aria distante.
Riflettei accuratamente sulle informazioni che mi erano
state fornite.
Sulla sentenza della Regina.
«La ragazza», dissi a bruciapelo. «Chi doveva assassinare?»
I suoi occhi guizzarono su di me, le sue labbra rosse si
distesero malignamente. «Il figlio di Yehor Ivanov.»
L’ira mi immobilizzò. Come magma liquido, sgorgò nelle mie
vene e si diffuse in tutto il corpo, bruciando e corrodendo e pressando
affinché la scatenassi sulla donna che avevo di fronte.
«Tu sapevi»,
sibilai a denti stretti.
L’eccitazione balenò nel suo sguardo, mentre si infilava le
dita sotto lo scollo a V della maglia nera di cotone e si accarezzava
languidamente la clavicola.
Voleva che perdessi il controllo, voleva vedermi perderlo. Ma che fossi stato dannato,
se le avessi dato quel piacere.
«Ho saputo che era legata a quella famiglia solo dopo averla
acquistata e aver fatto fare ulteriori ricerche su di lei.» Sorrise,
gongolante. «Ti consiglio di non soffermarti solo sull’albero genealogico della
tua merce, quando te la procuri.»
Trattenendomi dall’avventarmi su di lei, la seguii con gli
occhi fiammeggianti di rabbia mentre si alzava e si girava verso il mobile
dietro di sé. Su di esso, insieme a un antico e pregiato pugnale su un supporto
di pietra, c’erano una caraffa di bronzo e due calici della stessa fattura. La
Regina versò il vino rosso nei due bicchieri, li prese e venne a porgermene
uno.
«Siamo tutti legati, in un modo o nell’altro», disse con
voce suadente.
La punta delle sue dita sfiorò le mie, mentre prendevo il
calice, e fremetti per il disgusto e la smania di assalirla.
Lei fece un sorrisino. «Questo Marc», riprese tornando a
sedersi, «era il fidanzato della mia Nadyia.» Si portò il vino alle labbra,
osservandomi da sopra il bordo del bicchiere. «E André l’ha ammazzato proprio
davanti a lei.»
Bevve, poi con il dito medio si asciugò una goccia vermiglia
all’angolo della bocca, prima che le colasse sul mento. Il suo sguardo pareva
volermi entrare dentro e consumarmi, tanto era intenso.
Letale.
«Nadyia avrà la sua vita», dichiarò solenne.
La fissai, l’espressione omicida e perspicace. «Non l’avrà»,
asserii. «Perché tu la fermerai.»
Neela emise una risata di gola. «Perché dovrei?»
Sto
scrivendo questa recensione a caldo, un’ora dopo aver terminato la lettura di
“Per sconfiggerti”, quindi scusatemi se vi sembrerò un po’ ubriaca, nelle
parole. Già, ubriaca è il termine giusto, perché anche stavolta Chiara ha fatto
centro, mi ha riempito più volte il bicchiere di sensazioni – il primo di
sofferenza, il secondo di speranza, il terzo di fratellanza, il quarto di
amore, il quinto di dolore- e con quel mix letale mi ha fatto totalmente
perdere il controllo.
Ho letto
l’ultimo capitolo della trilogia di Nadya e André in due ore, non sono riuscita
a staccarmi prima. Qualcuno a casa mi ha detto che sembravo fossi entrata in
trance, ma ho a stento sentito e ho continuato a leggere, a soffrire, a
sperare, ad emozionarmi fino all’ultima pagina. Una lettura continua, questo
richiedeva, ed io ho rispettato il ritmo della storia, che incalzava pagina
dopo pagina.
Avevo già
capito dall’inizio della loro storia che sarebbe stata diversa, che sarebbe
stata bella e tormentata, sofferente e intensa, ma mai avrei pensato arrivasse
a questi livelli, in cui l’uno si intreccia all’altra, fino a sfociare nel
grande finale. Non so che dire, davvero. Sono rimasta senza parole. Se ho
sofferto con loro? Sì. Se mi ha strappato il cuore dal petto? Sì. Ma giuro, lettori,
ne è valsa la pena. Arrivare alla fine del libro con le lacrime agli occhi ma
comunque in grado di capire e soprattutto comprendere
ogni cosa fatta e accaduta, mi ha accertato ancora una volta la bravura di
quest’autrice. Ciao Chiara, non ce l’ho con te, te lo giuro. Almeno non più da
almeno mezz’ora, dopo aver fatto i miei ragionamenti e tratto le conclusioni.
Non posso parlare molto, quello che posso dire è che il sentimento tra i due
protagonisti non è scemato nemmeno per un minuto, nemmeno nei momenti più bui,
nemmeno quando Nadya veniva offuscata dalle tenebre.E André? Ragazze, forse più volte è stato
spietato, ma in questo libro ha dimostrato la sua vera natura: il suo cuore
grande che dimostra amore incondizionato. Ho amato anche che ci fosse più
bromance, anzi, è stato uno dei punti forti. I loro punti di vista hanno aperto
spiragli e frammenti di vita prima solo intravisti.
Il finale mi
ha spiazzata completamente, su un piano e un altro. E mi costa ammetterlo, ma
questa trilogia ha avuto la sua degna conclusione. Concordo pienamente poi con Chiara
in una certa parte dei ringraziamenti finali che avrete modo di leggere –lei
capirà subito-: essendo anche io un’autrice, so cosa significa restare inerti
davanti alla impetuosità dei personaggi e delle loro storie che si scrivono
praticamente da sole, così come loro vogliono.
Con questa
fine, hai spalancato un nuovo mondo, e lo hai fatto in modo magnifico. E’
grazie agli eventi di “Per sconfiggerti” che scenderemo in battaglia anche noi
lettori, per una causa più che giusta.
Voglio dirti
grazie, Chiara, perché mi hai donato un vulcano di emozioni e mi hai trascinato
a Verès con i protagonisti, permettendomi di restare nell’ombra a vivere con
loro tutto quello che una persona è in grado di dare, e di togliere.
Aspetto con
trepidazione Armand, sono sicura che non mi deluderai.
Nata il 24 gennaio 1991, Chiara Cilli vive a Pescara. I generi di cui scrive spaziano dal Dark Fantasy e Dark contemporaneo all’Erotic Suspense. Ama le storie d'amore intense e tragiche, con personaggi oscuri, deviati e complicati.
Finalmente in un unico volume la serie suspense che
ha stregato migliaia di lettori.
La Redemption series è ora al completo.
Questo ebook
contiene:
#1 - Ghost Love
#2 - Rise of the
damned
#3 - In the line
of duty
Tutti sanno chi è Jack Wade, ma nessuno lo conosce
davvero.
Non gli studenti del corso di sociologia, né i
colleghi che lo coprono durante le ronde notturne.
Nessuna delle ragazze che ha sedotto negli ultimi
mesi e nemmeno coloro che un tempo chiamava amici.
Neppure Gwen, l’unica a cui abbia permesso di
avvicinarsi tanto, è riuscita a comprendere fino in fondo la sua natura.
Dietro un sorriso affascinante e un paio di occhi
cerulei, si cela una creatura inquieta, oscura come la notte più buia. Un uomo
che, una volta dismessi i panni da bravo ragazzo, s’intrufola nelle vite altrui
per appropriarsi dei segreti più gelosamente custoditi.
Le vittime non si accorgono del suo passaggio perché
lui è come un fantasma, che entra ed esce dalle loro case in punta di piedi,
senza rivelare mai la propria esistenza.
Finché, una notte, Jack non entra nell’appartamento
sbagliato.
In un luogo in cui sembra che il tempo si sia
fermato.
Nel posto in cui un incontro inaspettato potrebbe
cambiare per sempre la sua vita.
Per tutta la vita Jack ha cercato risposta all’unica
domanda che contasse davvero, senza però rendersi conto di essere impreparato
ad affrontarne le conseguenze. La verità che ha scoperto è stata così devastante
da spingerlo ad abbandonare la propria casa, l’università e l’unica donna che
l’abbia mai amato.
Quando è fuggito da Tampa era un ragazzo stravolto, confuso e ferito.
Ora è un uomo che ha trovato la propria strada, ha intrapreso una nuova carriera
e si è prefissato nuovi traguardi.
Eppure in Florida ha lasciato una buona fetta di sé, una parte così importante
che gli risulta impossibile ricominciare davvero. Perciò, quando la vita gli
offre l’opportunità di chiudere i conti con il passato, Jack non si tira
indietro.
Fa ritorno nella sua vecchia città, da coloro che si è lasciato alle spalle.
Con l’obiettivo di ottenere giustizia.
Con l’intenzione di chiedere perdono.
Con l’illusione di poter avere una seconda occasione.
La vita non è stata generosa con Jack Wade.
Costretto a contare soltanto sulle proprie forze per sopravvivere alla strada,
è cresciuto senza affetti, senza una guida, senza sapere cosa significasse
amare.
La prima volta che ha aperto il proprio cuore a qualcuno si è ritrovato
spiazzato, ferito, di nuovo solo. Ma, invece di piangersi addosso, ha imparato
dai propri errori, ha tentato di riallacciare rapporti, ha provato a
riscattarsi da tutti gli sbagli commessi.
Però la vita è una gran bastarda, a volte.
E la sua non gli ha di certo teso la mano, non gli ha reso le cose più
semplici. Al contrario, l’ha portato a incrociare la strada di una potente
organizzazione criminale, a scontrarsi con una famiglia spietata che l’ha
privato degli affetti più cari.
Ma Jack non ha mollato. Ha combattuto con tutte le forze per riconquistare e
proteggere l'unica persona che abbia dato un senso alla sua esistenza.
Ma la vita è ingiusta e non fa sconti, tantomeno la sua.
Ancora una volta l'ha messo di fronte a un ostacolo immenso, smisurato, il più
difficile che abbia mai dovuto affrontare.
Perciò ora Jack si trova a un bivio: può piegarsi a quella sorte avversa che
sembra essersi accanita contro di lui o tentare di pareggiare i conti con
coloro che l’hanno messo in ginocchio e prendersi quella rivincita che insegue
fin dall’istante in cui è venuto al mondo.
Ghost Love
«È molto bella.» mormora con lo
sguardo abbassato sul tavolo.
«Non farlo.» la imploro. «Non
cercare in lei qualità straordinarie. Tu non hai niente da invidiarle.»
«Non posso evitarlo. Lei è
riuscita dove io ho sempre fallito. Ho visto come la guardavi, prima. Le hai
dato il tuo cuore, Jack.»
«Mi dispiace, non mi sono
comportato bene con te. Tu sei così perfetta e io… io sono così oscuro.
Ti ho tenuto nascoste molti
aspetti di me, ho fatto cose di cui mi vergogno ancora oggi.
Lei invece ha conosciuto il vero
Jack, senza la facciata del bravo ragazzo, con tutti i suoi demoni e i suoi
tormenti. Ha saputo fare luce su ogni angolo buio della mia vita e, nonostante
ciò che vi si celava, è riuscita a non odiarmi.
Il suo amore è stato la chiave
per il mio.»
Gli occhi verdi della donna che
un tempo ho creduto di amare, sono lucidi e arrossati.
Non riesco a immaginare cosa stia
passando, ma per una volta nella vita sono felice di averle raccontato la
verità. Forse questo alimenterà il suo odio, forse le darà la forza per
chiudermi fuori dalla sua vita, spero che un giorno riesca a passare oltre.
Rise of the damned
Resto a osservarla mentre
sorseggia il suo caffè, incapace di distogliere lo sguardo dal suo viso.
Il ricordo di ciò che c'è stato
tra noi mi ha fatto compagnia in tutti questi anni ma, come il vino che matura
con il passare dei giorni, i miei sentimenti per lei sono cresciuti con lo
scorrere del tempo. C’è stato un momento, mesi fa, in cui, in preda a una
nostalgica euforia, ho acquistato un biglietto di sola andata per Tampa. Ho
preso due settimane di ferie, ho fatto le valigie e raggiunto l'aeroporto. Mi
sono persino fatto la coda al check-in, prima di comprendere quanto assurdo
fosse il mio comportamento. È stato davanti a una commessa sorridente e con la
mano protesa, che ho capito di non essere all'altezza. Mi sono reso conto che,
per quanto fosse grande l'affetto che provavo per Gwen, il senso di colpa e la
vergogna lo erano di più. Non ho preso quel volo, non ho raggiunto l'unica
donna che desiderassi, non ho dato seguito ai miei sentimenti. Da quel giorno
ho soltanto provato a spegnerli, un poco alla volta.
Adesso è chiaro quanto sia stato
inutile.
È stato sufficiente un sorriso
per fondere la corazza che ho costruito attorno al suo ricordo e un solo
accenno ai tempi andati perché venissi trafitto dal desiderio di riaverla.
È bastato un attimo per illudermi
di poter recuperare gli anni perduti e il tempo di un respiro per sperare di riprendere
da dove avevamo interrotto.
In the line of duty
Lascio perdere le inopportune
riflessioni sulla donna che mi ha appena lasciato e mi concentro su quella che
ho tra le mani. Non è remissiva, non aspetta sia io a prendere l’iniziativa, ma
mi stuzzica con ogni arma possibile. Prima le dita impertinenti, poi la lingua
arrogante, ora un ginocchio che si muove sfrontato sul mio inguine.
Riesce con una facilità
impressionante ad arrivare in ogni angolo del mio essere, a solleticare ogni
fibra, ad accendere ogni terminazione nervosa. Sono così eccitato che sto per
perdere il controllo e, quando me ne rendo conto, la costringo a smettere.
Sono Jack Wade, dannazione. Ho
una reputazione da difendere in questa città, non posso lasciare che una donna
mi annienti in questo modo. Le stringo i polsi tra le dita, li sollevo oltre la
testa, lascio scorrere la mano libera sulla pelle calda, appena un po’ umida.
Scivola lungo i bicipiti tesi, raggiunge le rotondità del seno, afferra la zip sotto
l’ascella e la tira verso il basso.
Un sospiro le sfugge quando le
mie dita le sfiorano il fianco, s’insinuano sotto la stoffa, passano lungo la
schiena levigata come il marmo e calda come una pietra lavica. La lascio
cuocere a fuoco basso, baciandole il collo e sfiorandola appena, finché le
sensazioni che provo non si fanno troppo insistenti e il desiderio di lei
esplode dentro e fuori di me.
Le abbasso il vestito e scopro i
seni generosamente gonfi. Ne racchiudo uno nel palmo, scendo verso l’altro con
la lingua lasciando sulla sua pelle una traccia di me e della voglia che ho di
lei. Mi concedo soltanto pochi istanti, poi m’inginocchio e proseguo verso il
basso, sfilandole il vestito e lasciandola con addosso soltanto slip e
autoreggenti. Dev’essere di una bellezza unica, ma non ho intenzione di
interrompermi per ammirare le sue fattezze, ho altre priorità in questo
momento.
Le sfilo le autoreggenti una dopo
l’altra, baciandole l’interno coscia, inspirando il suo profumo. La pelle è
liscia, soda, già bollente. Reagisce ai miei tocchi, risponde alle mie
sollecitazioni, è recettiva e in attesa di incontrare la mia. Non le concedo
ciò che desidera, ma le scosto la stoffa delle mutandine per prendermi ciò che
voglio io.
Constato in fretta quanto sia
impaziente quest’angelo. Nonostante i sospiri e l’evidente piacere che le sto
regalando, mi afferra i capelli e, tirandoli verso l’alto, mi costringe a
risalire. Le sue dita armeggiano con la zip dei pantaloni, le mie con i bottoni
della camicia. Mi batte sul tempo e, prima che riesca a liberare l’ultimo, le
sento dedicarsi ad altro, prendersi la mia volontà e squarciarla con una
manciata di movimenti che mi tolgono il respiro.
Si strofina su
di me con ogni parte di sé, accrescendo il mio desiderio fino a farmi perdere
il controllo, pregandomi in silenzio di darle ciò che brama. E in questo
momento non c’è niente al mondo che voglia con più intensità, non chiedo niente
di meglio che affondare nelle sue carni e farle mie.
Mya è nata nelle
campagne del Polesine nella primavera del ‘77, ma si è trasferita con il marito
e i due figli nella provincia di Padova, in una piccola cittadina tra i Colli
Euganei. Resterebbe ore a guardare le serie televisive e i
film d'azione o ad ascoltare la musica rock. Il suo colore preferito è il blu, non si stanca mai
di mangiare la pizza, il libro che l'ha conquistata è "La scelta" di
Nicholas Sparks e l’autore che più ama leggere è Dean Koontz. Legge prevalentemente gialli e thriller, ma anche
romanzi d'azione, d'avventura e, naturalmente, rosa. Ha iniziato il suo primo romance ai tempi
dell'università ma è riuscita a terminarlo molto tempo dopo. Da quel lontano
giorno del 2010 non ha più smesso di scrivere e ha già all'attivo 16
manoscritti, 8 dei quali pubblicati tra il 2014 e il 2017.
I suoi romanzi sono quasi esclusivamente ambientati
negli Stati Uniti e il titolo in lingua inglese è una peculiarità che li
accomuna tutti. Scrive prevalentemente romance contemporanei, ma si diverte a
spaziare un po' tutti i sottogeneri, dallo storico fino al romantic suspense.