blog tour
Buongiorno a tutti Readers e ben tornati nel blog con la seconda tappa del Blog Tour dedicato alla serie SteamBros Investigations di Alastor Maverik e L.A. Mely, libri pubblicati da Dark Zone!
Per questa tappa abbiamo avuto il piacere di poter intervistare gli autori di questa strabiliante serie!
Siete curiosi di sapere cosa ci hanno raccontato?
Allora senza ulteriori indugi vi lascio all'intervista...
Titolo: SteamBros Investigation. Brothers War
Autore: Alastor Maverik e L.A. Mely
Genere: Gialli
Editore: Dark Zone
Serie: SteamBros
Investigations #3
Pagine: //
Grazie alle loro indagini, i fratelli Hoyt hanno scoperchiato il vaso di Pandora. Londra è in guerra.
Le crudeli e avide mani di Damaskinos e del suo esercito di metallo mirano al trono della regina Vittoria, ma un manipolo di mercenari gli si oppone eroicamente. Nicholas e Melinda si troveranno al centro del conflitto, scoprendo di non essere da soli nella lotta. Riusciranno a trovare la verità sul destino di Emma? Il loro acume li salverà dal pericoloso despota? Riusciranno ad appianare le loro divergenze, aggravate dagli eventi, evitando un conflitto tra fratelli?
“Ogni vero viaggio presuppone che si accetti l’imprevisto, qualunque esso sia. Anche quello di non essere più ciò che si era prima di partire.”
gli AUTORi
Alastor Maverick
Da sempre appassionato di scrittura, col tempo sviluppa una predilezione per le ambientazioni steampunk. Si sente a proprio agio nel muoversi tra le costruzioni gotiche dell’epoca Vittoriana inserendo in essa tecnologie anacronistiche in grado di sconvolgere la storia così come la si conosce. Tra le sue conoscenze trova un valido supporto in un’amica che condivide le sue stesse passioni. Insieme a lei da vita a un’idea che cresce fino a divenire romanzo. SteamBros Investigations – L’armonia dell’imperfetto.
L.A. Mely
L.A. Mely nasce alla fine degli anni ’70. Fin da piccola ha sempre dimostrato spiccata curiosità e spirito di osservazione. All’età di 8 anni chiede a Babbo Natale una macchina da scrivere. Da allora nasce la passione per la scrittura. Dopo quindici anni di puro blocco creativo, conosce in un gioco di ruolo fantasy Alastor Maverick. Alastor ha il suo stesso sogno sepolto in un cassetto. Come lei ama scrivere, sogna di farne una professione, ma non è mai riuscito a trovare la giusta scintilla. Decidono di provare a creare qualche cosa a quattro mani. Scoprono di avere entrambi la stessa visione della lettura, entrambi scrivono per immagini. Per quanto siano completamente diversi i loro stili si completano. Lui arriva dove lei manca e viceversa. La macchina degli SteamBros si mette in moto.
la serie
La serie SteamBros
Investigations è composta da:
3. SteamBros Investigations. Brothers War
intervista
Benvenuti ad Alastor Maverik e L.A. Mely sul nostro blog e grazie per aver accettato questa intervista. Siete molto gentili e disponibili.
Ma veniamo subito a noi senza perdere tempo!
1. Chi siete e come vi siete avvicinati alla scrittura?
Alastor: Ho scoperto la mia vocazione per la scrittura molto tardi. Prima di allora ho provato molteplici attività nei più svariati campi ma dopo la spinta e l’entusiasmo iniziale è sempre sopraggiunta la noia. Per la scrittura devo fare un discorso a parte. Sono partito da un numero prossimo allo zero, ovvero i temi scolastici. Ovviamente avevo anche molta voglia di raccontare storie, ma di fatto non mi ero mai soffermato prima su quale fosse per me il modo giusto per farlo. Questo, fino a quando uno dei miei professori di Italiano, letti alcuni miei temi, non mi consigliò di studiare e di provare. È stato amore a prima vista. Prima leggevo circa un libro al mese e per lo più romanzi gialli o fantasy essendo anche abbastanza legnoso sulla scelta degli autori (pochi e rigidamente selezionati). Da quando ho intrapreso questo percorso sono diventato molto più eclettico a riguardo e mi si sono aperti nuovi mondi, quindi grazie prof!
Mely: Io sono una figlia degli anni ’80, nata al limite estremo degli anni ’70, cresciuta con la nostalgia delle cose semplici che questa generazione di bambini e adolescenti ha assaporato, forse, soltanto in quarantena. Sono sempre stata una sognatrice, fin da quando mi arrampicavo sugli alberi per vedere cosa c’era oltre la linea dell’orizzonte. Ho avuto un periodo in cui ho provato a calarmi nel ruolo della impiegata normale ma il precariato prima e la disoccupazione dopo mi hanno riavvicinata a questo sogno di bambina che mi fa stare bene. Si perché alla scrittura mi sono avvicinata a 8 anni quando, stufa di leggere avventure belle vissute solo da maschi, ho deciso di scrivermi da sola i viaggi che avrei voluto fare io. Da allora non ho più smesso. La scrittura mi fa sentire viva, è l’aria che respiro. Sono immensamente felice, quando scrivo. Sono, poi, una figlia che ama immensamente i suoi genitori, sono una sorella di due angeli volati via troppo presto e perché no, da quando ho conosciuto Alastor, che oltre ad essere un collega fantastico è per me anche un fratellino, mi sento un pochino anche una zia.
2. Da cosa avete preso ispirazione per scrivere questa storia?
Alastor e Mely: Una fiction tv ci ha dato la scintilla ma poi è stata la fusione di due passioni personali che ha dato vita all’ibrido che ha preso forma. Mely ci ho messo il giallo, Alastor ci ha messo lo steampunk ed ecco “SteamBros Investigations”.
3. Quando avete capito che la storia che vi girava in testa doveva essere scritta? E come avete deciso di scrivere insieme?
Alastor: È partito tutto da una singola idea. Poi nei nostri cervelli hanno iniziato a dipanarsi scene sparse che pensavamo potessero piacere non solo a noi. Allora abbiamo iniziato a descriverle su carta fino ad avere una storia. Il primo libro della nostra serie è figlio dell’esigenza mia e di Mely di sperimentare e far sentire ai lettori che ci siamo e che amiamo raccontare storie. Poi, abbiamo capito che la passione nel narrare e l’entusiasmo non sono sufficienti e dunque è iniziato un lungo e tortuoso percorso di formazione che ci ha portato fino al nostro terzo romanzo, decisamente il meglio scritto dei tre.
Mely: Per quanto concerne me ho proprio avuto un personaggio in particolare, Melinda, che mi è entrata nel cervello e ha preteso si raccontassero le avventure di lei e suo fratello Nicholas. Si è piantata tipo tarlo e quella ragazza sa essere abbastanza insistente, quando vuole. Scrivere a quattro mani è stato all’inizio una necessità perché nessuno dei due era, come dire, completo. Le eccellenze di uno colmavano le mancanze dell’altra e viceversa per cui ci siamo detti di provare…ed eccoci qui.
4. Vi va di raccontarci che emozioni avete provato con la vostra prima pubblicazione?
Alastor: Io non so mostrare molto le mie emozioni. Penso che il mio editore si sia chiesto se non fossi un cyborg. Non ho tremato né pianto né riso o saltato di gioia. Infatti mi chiese per ben tre volte se ero contento e io mi limitai a rispondere di sì. E lo ero veramente. Più di quanto non lo sia mai stato al raggiungimento di un obiettivo in tutta la mia vita. Questa gioia me la sono vissuta intimamente per giorni e giorni anche dopo la fiera di Novegro. Una gioia alimentata dal fatto che sia la prevendita che il lancio andarono benissimo.
Mely: E’ vero quello che dice Alastor. In questo siamo opposti e lo si vede anche nei video della presentazione del primo libro (reperibile sulla nostra pagina facebook “Alastor e L.A.Mely Autori”) avvenuta, un mese dopo l’uscita, al Cartoomics di Rho 2017. Io sembro ubriaca, per come rido in continuazione mentre lui sta tutto rigido, sembra una sfinge. Per quanto concerne le mie emozioni, all’uscita del primo libro, non so con precisione il nome dell’emozione che ho provato, però posso dire che ho tremato. Eravamo a Novegro, Festival del fumetto edizione febbraio 2017. Avevo tra le dita, per la prima volta, “L’armonia dell’imperfetto” e ricordo che tremavo e mi veniva da piangere. Ci sarebbe piaciuto festeggiare i tre anni del primo volume con l’uscita del terzo, nella stessa fiera, ma è successo di tutto e non è stato possibile.
5.Per i vostri personaggi vi siete ispirati alla vita reale?
Alastor: Inizialmente abbiamo scritto seguendo la semplice regola di utilizzare ciò che conoscevamo. Inevitabile quindi che nei personaggi ci siano diverse sfumature nostre. Ma se nel primo libro la storia si veste addosso ai protagonisti, nel secondo abbiamo scelto di strapparli alla loro zona di comfort sparandoli in una realtà del tutto diversa dalla loro, senza punti di riferimento. Questa è stata una scelta vincente perché finalmente hanno iniziato a muoversi autonomamente fino ad evolvere e a crescere in modo del tutto distaccato da quelli che erano i paletti iniziali, limitanti e delimitati da noi autori.
Mely: Dal mio punto di vista abbiamo messo un po’ dei nostri caratteri in entrambi i protagonisti. Melinda esaspera parecchio alcune mie fisse e alcune mie pecche. Nicholas è un “buono profondo” che farebbe di tutto per non deludere sua sorella. Nell’aspetto ce li siamo plasmati addosso ma poi, con nostro immenso stupore, ci siamo resi conto che i personaggi hanno preso vita e sono stati plasmati su altre persone che li han fatti loro leggendoli. Abbiamo avuto l’onore di vedere dei cosplay dei personaggi. Alcuni non facevano scopa con le descrizioni ma erano tanto perfetti, lo stesso, da averci lasciati senza fiato. Posso quindi dire che si, c’è sempre un po’ di vita reale in quello che si scrive. Sta poi al lettore, però, trovare la giusta strada per vivere tra le righe.
6.Il personaggio per il quale avete avuto più difficoltà a scrivere (se esiste), quello che invece è nato da sé? Ma soprattutto qual è il vostro preferito? Quale personaggio invece sentite più vostro? Nel senso che vi rispecchia magari in qualche mania o nel carattere?
Alastor: Devo dire che la maggiore difficoltà l’ho riscontrata scrivendo del capitano Morris. All’inizio non era nient’altro che la caricatura del classico stereotipo del poliziotto incompetente. Niente di originale, solo un personaggio da contrapporre ai fratelli in mancanza di un vero e proprio avversario con cui metterli a confronto. Poi all’improvviso ha deciso che le etichette che gli avevamo appiccicato sulla fronte pelata e sudaticcia non gli piacevano più. Se ne è liberato e, pur mantenendo la sua vena caratteriale, ci ha stupito nell’ultimo episodio della serie. Il personaggio nato da sé e rimasto fedele alle proprie caratteristiche è stato Lord Damaskinos per me. Per cominciare rimane coerente dall’inizio alla fine. Anche lui a modo suo evolve cadendo sempre più a fondo nel vortice di oscurità che lo attrae fin da ragazzo. Le sue vicissitudini vi racconteranno meglio la sua storia tra le pagine di “Brothers war”. Il personaggio che sento più mio è sicuramente Nicholas Hoyt e devo dire che a posteriori, le sue azioni, le avrei fatte anche io. Dico a posteriori perché scrivendo mi sono trovato spesso a chiedermi “ma che diamine fa?”. Poi rileggendo la storia e conoscendone la fine mi sono ritrovato a dirmi che forse lo avrei fatto anche io.
Mely: Melinda Hoyt. C’è stato un rapport conflittuale, tra me e lei, perché ha spesso preso il sopravvento nelle situazioni che intendevo farle vivere. Lei decide, lei fa, se una cosa non la vuole non ci sono cavoli e si deve cambiare strada. In lei c’è parecchio di me ma non tutto. Per fortuna non sono così tanto assurda. Il personaggio che mi ha creato più difficoltà è stato il cattivo, Lord Damaskinos. In certi passaggi le sue giustificabili motivazioni vengono affossate dalla sua cattiveria e questo non me lo ha reso per nulla simpatico anche se, lo ammetto, il risultato finale è come volevamo fosse.
7. Avete un'abitudine precisa per scrivere oppure scrivete quando capita, dove capita in base all'ispirazione?
Mely e Alastor: Melyè l’istintiva, tra i due. Alastor è quello metodico. L’unica cosa importante è il perfetto silenzio. Se c’è anche solo un minimo rumore la concentrazione parte per la tangente e non la recuperiamo più. Forse è per questo che scriviamo benissimo di notte, quando tutti dormono e non vola una mosca. C’è da dire che lavorare insiemeci ha insegnato molto. Abbiamo imparato qualcosa l’una dai metodi dell’altro e viceversa. Prima, ad esempio, Mely era capace di passare giornate intere a scrivere e buttare tutto perchè non le piaceva nulla. Alastor le ha insegnato che non ci si deve incaponire, quando le cose vanno così. Bisogna staccare la spina e fare altro, così il cervello si resetta. Funziona.
8. Perché scegliere un’ambientazione fantascientifica, lo steampunk nel particolare, per raccontare la storia di questi romanzi?
Alastor: Lo steampunk è la mia passione e sta bene su tutto! È l’unica risposta che posso dare :D
Mely: La parte Steampunk l’ha portata lui nel progetto. Io ho solo capito che mi piaceva molto questo mondo anacronistico pieno di ingranaggi e vapore.
9. Come mai avete ambientato la storia nell'età Vittoriana? C'è un motivo particolare?
Alastor e Mely: Una regola imprescindibile dello steampunk è che prende vita nell’epoca vittoriana.
10. Com’è stato scrivere un romanzo a quattro mani? Vi siete sempre trovati d’accordo o ci sono stati dei momenti di scontro su come proseguire con la trama?
Alastor e Mely: Nella prima fase è capitato di scontrarsi. Ricordiamo un caldo luglio quando il progetto sembrava destinato a finire nel nulla. A ogni scontro, però, abbiamo imparato a smussare gli angoli per ritrovare l’incastro perfetto. Ora non capita quasi mai di litigare senza trovare accordo. Quando le opinioni non combaciano ci si ferma, si ponderano le varie opzioni e si decide insieme. Abbiamo imparato che nessuno dei due vuole ne sminuire ne rovinare il lavoro dell'altro/a. Tutto è di entrambi sia i pregi che i difetti. L’importante è che quel tutto consenta al lettore di sognare. Inoltre quando proprio non si trova un punto di incontro abbiamo imparato a mollare il colpo dove necessario e cedere la responsabilità della scelta, nel bene o nel male.
11. Quale credete che sia il punto di forza del vostro romanzo? Secondo voi perché potrebbe piacere ai lettori?
Alastor e Mely: Perché è un ibrido con graduale passaggio da un lato all’altro dei due generi portanti. Il primo è molto“giallo”, l’ultimo è quasi del tutto steampunk. Un lettore segue la storia e si ritrova immerso nello steampunk senza impatti violenti, con graduale immissione. Si ritrova a nuotare in questo genere ancora troppo poco apprezzato in Italia e se ne innamora. Almeno, questo è ciò che speriamo. La nostra trilogia non è indirizzata a una generazione in particolare. Può leggerla l’adolescente come l’adulto e i protagonisti sono due, un maschio e una femmina. Chiunque può sedersi sul sidecar dei fratelli Hoyt e partire con loro.
12. Quali consigli dareste un aspirante scrittore che si affaccia per la prima volta al genere dello steampunk?
Alastor e Mely: di non esasperare mai le cose. Lo steampunk è un genere amato da persone meravigliose che danno vita a raduni ed eventi mettendoci tutto il cuore, l’anima e anche un pezzetto di fegato. In questi anni, trascorsi a creare tra le pagine della trilogia SteamBros, abbiamo avuto l’onore di conoscerne tanti alle fiere e agli eventi al genere dedicati. Se si vuole entrare in questo mondo bisogna farlo con delicatezza e rispetto perché nel mondo steampunk non esistono cosplay, ma solo personaggi. Se si vuole sfondare la porta dello steampunk caricandosi di cattivo gusto ed esagerazioni, si infrange un’armonia speciale che non merita affatto di essere delusa.
13. State lavorando a qualcosa insieme al momento? Ci potete anticipare qualcosa?
Alastor e Mely: In pentola ci sono varie idee che stanno cominciando a scalpitare per prendere forma e vita. Abbiamo anche un “cesto dei calzini spaiati”, come Melyè solita chiamare il cassetto delle idee, che brulica di mondi e personaggi che ancora non hanno avuto abbastanza forza da schizzare fuori.Diciamo che l’idea principale sarebbe quella di non fermarci qui. Sta ai lettori dirci se hanno ancora voglia di vivere altre avventure tra le nostre pagine. Inoltre possiamo anticipare che non rimarremo sempre nell’ambito dello steampunk ma stiamo lavorando a qualcosa di nuovo e del tutto diverso. Qualcuno di voi è appassionato di esoterismo e degli anni 80’ per caso? Allora restate con noi.
Bene, siamo arrivati alla fine di questa intervista e voglio ringraziarvi nuovamente per aver risposto alle mie domande.
Alastor e Mely: Grazie infinite a voi, è stato un piacere.
Spero di avervi di nuovo ospiti nel mio piccolo angolino letterario con qualche prossima uscita!
Alastor e Mely: Ne saremo onorati.
Ora prima di salutarvi non mi resta che ricordarvi di non perdervi nessuna tappa di questo blog tour per conoscere al meglio questa serie, per questo vi lascio qui sotto il calendario con tutte le tappe del blogtour!
A presto,