domenica 6 novembre 2016

Recensione "La ragazza del treno", Paula Hawkins



Titolo: La ragazza del treno.

Autore: Paula Hawkins.

Editore: Piemme

Prezzo: 19, 90 euro (cartaceo)
          9, 90 euro (digitale)


Trama: Rachel Watson. una giovane donna alle prese con il suo matrimonio finito male, non ha superato il suo divorzio e il fatto che suo marito si sia prontamente risposato. Attaccata alla bottiglia, arriva a perdere anche il lavoro e ogni possibilità di speranza di riavere la sua vita indietro.
Ciò nonostante, non smette di prendere, come ogni mattina, il treno che la portava a recarsi in ufficio. Rachel resta a guardare fuori dal finestrino, fantastica sulle cose e le persone che osserva. In particolare, la sua attenzione si concentra su una coppia che, nella sua immaginazione, ritiene perfetta e indistruttibile. Dà dei nomi immaginari, addirittura, alla giovane coppia. Realizza scene fantastiche di vita quotidiana che vede protagonisti i due, una vita quotidiana che a lei manca e che vorrebbe con tutte le sue forze. Riavere quel marito perso per ''colpa sua''. Non tutte le cose che vediamo belle fuori, però, sono belle dentro. Un mattino, infatti, Rachel nel suo solito vagone, vede la Lei della coppia assieme a un altro uomo. Subito crolla la piccola certezza che si era creata, soprattutto quando la donna, pochi giorni dopo, svanisce nel nulla. Cosi, Rachel comincia a indagare sulla vita di questa giovane sconosciuta, arrivando a scoprire una sconcertante verità.


Salve, lettori! E benvenuti a questa nuova, nuovissima per me, recensione! E' la prima che scrivo, da quando faccio parte del Team, quindi sono un po' emozionata ahah!
In occasione della sua uscita nei cinema, oggi parleremo proprio de ''La ragazza del treno''. Un libro, a mio parere, molto intrigante e per niente noioso e scontato. La povera Rachel è disperata dalla perdita del bene più caro che aveva, e cosa c'è di più confortante di costruirsi una vita immaginaria? La sua dipendenza da ciò che la aiuta, apparentemente, la porta a mentire alla gente che la circonda, perde il lavoro ma non perde l'abitudine di prendere il suo solito treno. Ho sempre visto Rachel come un'anima in pena che vaga, pur di non star a contatto con gente che le dice di non bere, di non stare male. La gente non la capisce, non capisce il dolore di aver perso la sua anima gemella e la possibilità di creare una famiglia, di diventare madre. Ho adorato il suo 'crearsi' un mondo a parte, ma con dei personaggi che non includono lei. Quante volte abbiamo guardato qualcuno pensando ''chissà che vita meravigliosa deve avere''. Ma non è sempre cosi, le rose hanno le spine, le persone hanno i loro scheletri negli armadi, scheletri che prima o poi verrano fuori. Ed è questo che la storia di Rachel ci insegna. Un libro scorrevole, ma da leggere attentamente, per non saltare nessuna scena importante, soprattutto per il fatto che il libro è diviso in più personaggi, che raccontano la storia attraverso angolazioni e stati d'animo diversi. La cosa che più mi ha colpito? La fusione di questi caratteri femminili, diversi tra loro, ma forti. La forza nel messaggio che l'autrice rivolge ai suoi lettori o lettrici, ricordando quanto sia importante la presa di coscienza di una donna di fronte a delle avversità, soprattutto mascherate da un uomo. Se dovessi dar un voto, darei un bell'otto.
Spero vi sia piaciuta, a presto con la prossima recensione!



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