review party
Buona sera a tutti Readers e ben tornati nel blog con un nuovo Review Party!
Oggi vi parlerò in anteprima di "Dimmi che è vero" di TJ Klune, libro in uscita oggi per Triskell Edizioni.
Ringrazio come sempre la casa editrice per la copia digitale del romanzo e per averci permesso di organizzare l'evento!
Titolo: Dimmi che è vero
Autore: TJ Klune
Genere: Contemporaneo
Editore: Triskell Edizioni
Serie: A prima vista #1
Pagine: 408
Credete nell’amore a prima vista? Paul Auster non ci crede. Anzi, lui non crede quasi a nulla.
È un trentenne di taglia abbondante, che svolge un lavoro tedioso in un anonimo cubicolo e le cui doti riconosciute sono l’umorismo pungente e il modo colorito con cui commenta il trascorrere della sua vita. I suoi migliori amici sono un cane con due zampe di nome Rotelle e una drag queen che sfiora il bipolarismo, Helena Handbasket. Ha un nemico giurato, il pappagallo omofobo di sua nonna, a cui si ripromette di tirare il collo, se lo insulterà un’altra volta.
Poi arriva Vince Taylor, che è il suo esatto opposto: sexy, sicuro di sé, e più stupido di una gallina. E, per qualche ragione misteriosa, Vince comincia a fargli il filo. Senza sosta. Sicuramente si starà prendendo gioco di Paul, perché non è possibile che un tipo così sia interessato a un perdente come lui.
Ma dopo aver investito Vince con la propria auto – senza volerlo, si intende, al massimo sarebbe stato un omicidio colposo – Paul è obbligato a considerarlo con occhi diversi, e scopre che l’unico ostacolo tra loro è rappresentato proprio da se stesso: un ostacolo quasi insormontabile. Quando Vince si trova ad affrontare un doloroso evento famigliare, Paul deve mettere da parte i propri dubbi per stare accanto all’uomo che lo trova perfetto così com’è.
È un trentenne di taglia abbondante, che svolge un lavoro tedioso in un anonimo cubicolo e le cui doti riconosciute sono l’umorismo pungente e il modo colorito con cui commenta il trascorrere della sua vita. I suoi migliori amici sono un cane con due zampe di nome Rotelle e una drag queen che sfiora il bipolarismo, Helena Handbasket. Ha un nemico giurato, il pappagallo omofobo di sua nonna, a cui si ripromette di tirare il collo, se lo insulterà un’altra volta.
Poi arriva Vince Taylor, che è il suo esatto opposto: sexy, sicuro di sé, e più stupido di una gallina. E, per qualche ragione misteriosa, Vince comincia a fargli il filo. Senza sosta. Sicuramente si starà prendendo gioco di Paul, perché non è possibile che un tipo così sia interessato a un perdente come lui.
Ma dopo aver investito Vince con la propria auto – senza volerlo, si intende, al massimo sarebbe stato un omicidio colposo – Paul è obbligato a considerarlo con occhi diversi, e scopre che l’unico ostacolo tra loro è rappresentato proprio da se stesso: un ostacolo quasi insormontabile. Quando Vince si trova ad affrontare un doloroso evento famigliare, Paul deve mettere da parte i propri dubbi per stare accanto all’uomo che lo trova perfetto così com’è.
L'AUTORE
Quando TJ KLUNE aveva otto anni, prese una penna e un
foglio e cominciò a scrivere la sua prima
storia (che risultò essere la sua personalissima versione epica
del videogame Super Metroid. Non
pensava che il gioco finisse in maniera adeguata e voleva
offrire la sua visione; purtroppo, non ha mai
ricevuto risposta dalla casa produttrice). Adesso, due decadi
dopo, il cast di personaggi nella sua testa si
è molto ingrandito, il che va anche bene, perché TJ è
diventato uno scrittore a tempo pieno e può
dedicare loro tutto il suo tempo.
Da quando ha cominciato a essere pubblicato, ha vinto il
Lamba Literary Award per il miglior
romance gay, ha combattuto contro tre leoni che minacciavano di attaccare il suo villaggio ed è stato
scelto da Amazon per aver scritto uno dei migliori libri LGBT
del 2011.
Uno di questi avvenimenti non è vero.
(È la storia del leone. Quella non è vera.)
Facebook: TJ Klune
Facebook fan group: Klunatics
Blog: tjklunebooks.com
Email: tjklunebooks@yahoo.com
recensione in anteprima
È la storia della mia vita: tendo a dare aria alla bocca senza riflettere. È il mio dono. E la mia maledizione.Avete presente le boccate d’aria fresca di cui si ha bisogno in questa quarantena?
Ecco, “Dimmi che è vero” per me è stata proprio questo: una boccata d’aria fresca. Lungi dall’essere banale, questo libro è un inno alla leggerezza – di cui abbiamo bisogno - , all’ allegria e all’amore che ci rende consapevoli di molte cose, soprattutto di quanto valiamo.
Paul è un trentenne tutt’altro che perfetto che dubita continuamente di se stesso e della sua persona, mascherando il tutto dietro strati di sarcasmo pungente. Quando Vince entra nella sua vita fa talmente fatica a credere di poter piacere a un ragazzo così, che lui definisce sexy, muscoloso, perfetto, che autosabota la loro relazione continuamente.
Vince, invece, s’invaghisce immediatamente di Paul e fa di tutto per convincerlo che è tutto vero. Quello che maggiormente viene evidenziato dall’autore è la scarsa fiducia che Paul ha in se stesso e credo che questo sia un argomento molto attuale e che riguarda gli adolescenti ma anche i più grandi da vicino, me compresa. Infatti, seppur sia un ragazzo nella media, crede di non valere quanto Vince gli fa capire e ogni volta che fanno un passo avanti, lui inizia ad immaginare i peggiori scenari, tra l’altro molto improbabili. Questo tema viene sfumato dai dialoghi quasi comici che il personaggio fa con se stesso, nonché dalle figuracce che lo rendono comunque più sexy agli occhi di Vince.
Mi sentii strano a vederlo in quel modo, e ancora una volta mi si affacciò alla bocca dello stomaco quel sentimento mieloso e un po' nauseante che mi faceva venir voglia di alzarmi dal letto, andare ad abbracciarlo e proteggerlo da tutta la schifezza del mondo.Quest’ultimo, dal canto suo, non è affatto un personaggio banale, anche lui ha i suoi traumi da affrontare e nonostante questo continua a stare vicino al ragazzo di cui si è innamorato, in modo molto tenace e sicuro. Insieme dovranno affrontare i loro scheletri nell’armadio e decidere se la loro relazione possa superare i loro dubbi.
Una menzione particolare va ai personaggi che non oserei per niente definire secondari: in primis Sandy o meglio Helena, che dall’inizio ha spinto il suo migliore amico ad uscire dal suo guscio; i genitori di Paul, invadenti ma affettuosi e infine ma non per ultimo, il pappagallo della nonna, che mi ha fatto morire dal ridere.
La scrittura è semplice, scorre bene e la penna dell’autore ti fa entrare nella mente dei personaggi. Parecchie volte mi sono ritrovata in Paul, altre ho pensato che si facesse troppe pare mentali. Ho amato Vince dal primo all’ultimo minuto, perché non si è mai arreso. Sandy mi ha dato quell’energia che mi mancava in questi giorni.
Non so se si è capito, ma ve lo consiglio vivamente, resterete incollati alle pagine e senza sapere come, avrete sfogliato l’ultima.
La mia valutazione
A presto,
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