venerdì 13 dicembre 2019

[REVIEW TOUR] Recensione "Un piccolo odio", Joe Abercrombie




Buon pomeriggio a tutti Readers e ben tornati nel blog con un nuovissimo evento! Negli ultimi tempi mi sono dedicata a leggere "La prima legge" di Joe Abercrombie ma, di questo scrittore, non vi ho ancora parlato abbastanza! Infatti oggi vi parlo di "Un piccolo odio", ambientato sempre nel mondo che abbiamo letto in "La prima legge" ma qualche anno dopo...

Ringrazio infinitamente la Mondadori per la copia del romanzo!

Titolo: Un piccolo odio
Autore: Joe Abercrombie
Genere: Fantasy
Editore: Mondadori
Serie: The Age of Madness #1
Pagine: 498
Prezzo ebook: 11,99
Prezzo cartaceo: 22,00
Link d'acquisto: https://amzn.to/2RPT7Ee


Savine dan Glokta è la figlia dell'uomo più odiato del regno, l'Arcilettore, a sua volta pronta a diventare la serpe più velenosa degli affari e delle industrie, se questo le garantirà un primato in un mondo in cui sembrano comandare solo gli uomini. Leo dan Brock, il Giovane Leone, attende di essere nominato Lord Governatore per respingere le aggressioni di Crepuscolo il Possente e dei suoi uomini del Nord, ma imparerà che le leggende degli eroi nascondono molte zone oscure, fatte di tradimenti e compromessi. Vick si è unita agli Spezzatori che intendono difendere i lavoratori dalle misure rapaci dei padroni, ma nasconde una decisione presa anni fa, nei gelidi campi di prigionia. Grosso è un veterano di guerra che vorrebbe dimenticare gli orrori degli assedi e la forza micidiale che si annida nelle sue mani tatuate, ma passato e violenza non sono mai troppo lontani. Il vecchio Trifoglio vorrebbe solo starsene seduto a insegnare un po' di arte della spada, ma sarà costretto ad accompagnare e consigliare un manipolo di giovani che lo irridono, e non conoscono la belva che è stato e può ancora essere. Il Principe Coronato Orso deve decidere se sprofondare definitivamente sotto le droghe, le cortigiane e il vino, oppure se mettere la sua intelligenza a servizio d'un sogno più grande, per sé e tutto il reame. I loro cammini si incroceranno e affronteranno una nuova età di tecnologia, potere economico, barbarie e follia, insurrezioni popolari e congiure di palazzo, duelli brutali nel Cerchio di scudi e il ritorno della magia. Sì, perché, se antichi stregoni decidono di allearsi con banchieri e ingegneri, al Nord invece la giovane Rikke scopre di possedere un dono invidiato e maledetto, la Vista Profonda, la capacità di vedere le ombre del passato e gli spettri del futuro. E come deciderà di impiegarla determinerà il destino di tutti.


recensione


Quando era fuggita piagnucolando per la città nel giorno della sommossa, aveva giurato al Dio in cui non credeva che sarebbe stata buona, se ciò comportava che sarebbe sopravvissuta.
Adesso era felice di essere malvagia, se ciò avesse comportato essere pulita.
La storia di "Un piccolo odio" si svolge 30 anni dopo la trilogia "La prima legge". Si è in una nuova era: quella della rivoluzione industriale. Sebbene siano passati tanti anni e i tempi sono cambiati, il denaro, la politica, il potere e la guerra continuano ad essere temi principali nella storia creata da Abercrombie.


I personaggi sono, come sempre, ben caratterizzati. Anche se non ritroviamo più i personaggi che abbiamo amato nella prima trilogia, non rimarrete delusi dai nuovi. Sono interessanti e profondi quanto basta per farvi innamorare ancora di più del mondo creato dall'autore.

Tutti sapevano che lui era un vanitoso, pigro, inutile pezzo di carne. Un uomo che non valeva niente. Che lei non avrebbe potuto avere. Mai. Eppure era totalmente innamorata di lui.
Il romanzo gira principalmente intorno a sette personaggi e tutti i loro POV sono interessanti. Il punto di vista di Savine è forse il mio preferito, amo il suo cinismo e ho amato in particolare alcune scene che la riguardano.
Ciò non toglie che mi siano piaciuti tutti gli altri personaggi. Rikke, Leo, Orso, Vic, Broad e Clover sono affascinanti e le loro storie mi hanno tenuta incollata alla pagine. Le loro lotte interne, le motivazioni e come si collegano le loro storie mi ha emozionato. Che sia per la scrittura di Abercrombie o per la complessità dei suoi personaggi….vi innamorerete di loro anche di più dei personaggi principali.

«Guarire è un lavoro da donne, non credi?»
Nel caso di Isern, suonava un tantino ipocrita, dal momento che Rikke l’aveva vista accoppare almeno cinque uomini con quella sua lancia, tuttavia era difficile dissentire dal principio generale. «Loro rompono» mormorò. «Noi generiamo.»
Isern scosse la testa, le labbra premute e ridotte a una linea sottile mentre cuciva lestamente con l’ago. «Con tutto quello che occorre per fare un uomo, per crescerlo, eppure si canta sempre e solo degli assassini. Quand’è stata l’ultima volta che hai sentito un uomo cantare il nome di una donna? A meno che stesse cantilenando quello della mamma mentre la Grande Livellatrice gli teneva una mano addosso.»
Se come me avete amato l'aria oscura e cupa de "La prima legge" non avrete difficoltà a immergervi completamente anche in questo primo libro della sua nuova serie. Il romanzo è alimentato da sequenze d'azione, passaggi profondi, narrazioni avvincenti e personaggi che ti rimangono sotto pelle.

Insomma Readers, se ancora non avete mai letto Abercrombie o, al contrario, avete letto e amato "La prima legge" a me non resta che consigliarvi di leggere questi libri bellissimi, pieni di storia e di guerra.

La mia valutazione


A presto,


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