giovedì 12 settembre 2019

[BLOGTOUR] L'importanza della musica "L'opale perduto", Lauren Kate


Buongiorno a tutti readers e ben tornati nel blog. Oggi si torna a parlare de L'opale perduto - dopo la recensione che trovate QUI - mostrandovi come la musica sia importante nell'orfanotrofio ma soprattutto nella vita di Violetta e Mino. Quindi non perdiamoci in chiacchiere!

  


Titolo: L'opale perduto


Titolo originale: The orphan's song


Autore: Lauren Kate


Editore: Rizzoli


Genere: Storico, Rosa


Prezzo eBook: 9,99


Prezzo cartaceo: 18,00


Link d'acquisto: https://amzn.to/2ZCrtj2


È una cupa notte di dicembre del 1725, Venezia è stretta nella morsa dell'inverno. Violetta, cinque anni, si è rifugiata nella soffitta dell'istituto per trovatelli noto come Ospedale degli Incurabili, dove vive. Oltre il vetro gelido di una finestra, con la sua bambola stretta al petto, sente il canto soave di una donna, giù in strada, e la vede abbandonare un bambino nella ruota. Dieci anni dopo, in quella stessa soffitta piena di vecchi indumenti e violini rotti dove lei continua a sognare una vita libera, Violetta incontra Mino. Violinista dell'ala maschile dell'orfanotrofio e primo essere umano capace di farle intravedere, attraverso il soffio suggestivo della musica, un orizzonte di speranza. Ma questa inaspettata magia ancora non basta: troppo urgente è il desiderio di Violetta di diventare una cantante, e potrebbe essere un desiderio maledetto...



L’ospedale degli Incurabili era stato costruito intorno a un ampio chiostro quadrato con al centro una chiesa imponente. A parte la basilica di San Marco, la chiesa degli Incurabili era il luogo di culto più famoso di Venezia. Sebbene si fosse guadagnato quel nome inquietante nel XVI secolo, quando aveva cominciato a ospitare gli ammalati di sifilide ricoverati al pianterreno dell’edificio, più di recente era diventato uno dei quattro ospedali rinomati per uno scopo molto più piacevole: educare le trovatelle alla musica, come una sorta di conservatorio.

Sin  dalle prime pagine si capisce che la musica è un elemento fondamentale nel romanzo. Infatti Violetta e tutti gli orfani che vivono insieme a lei - almeno tutte le ragazze - vengono praticamente cresciute con la musica. Insegnano loro a cantare e a suonare e le giornate passano tra un'esercitazione e l'altra. Al contrario ai ragazzi non è permesso suonare e impegnarsi nella musica, loro vengono istruiti a dovere per un lavoro umile e mandati via il prima possibile. Violetta ama la musica, è l'unica cosa positiva che ha nell'orfanotrofio e si ci aggrappa, di notte sogna di scappare, di vedere e vivere Venezia come chiunque altro, il giorno invece si esercita e si dedica completamente alla musica.
L’ospedale degli Incurabili era fatto di musica: la più bella e raffinata della città e quindi del mondo. Violetta amava la musica. Il suo cuore batteva al ritmo dei concerti sacri che echeggiavano tra le mura dell’asilo, ma la perseguitava anche il mistero silenzioso delle proprie origini.
Milo, come detto prima, non poteva vivere allo stesso modo di Violetta la musica. Così lui si avvicina ad essa in modo diversa, nascondendosi sul tetto. Proprio dove lui e Letta si incontreranno la prima volta.
Impara a suonare il violino completamente da solo, con l'aiuto soltanto di una melodia che continua a risuonargli in testa. Quando per la prima volta suona davanti a Violetta e quindi davanti un pubblico, capiamo che questa musica è molto importante per entrambi. Il ragazzo cominciò a suonare, la nota di apertura un magnifico Sol diesis con un leggerissimo vibrato. Violetta capì subito che aveva un talento speciale. Le corde emanavano una vitalità così struggente che dimenticò la ruota e ascoltò. Quando la melodia prese forma, raggelò. Negli anni aveva cominciato a considerare sua quella musica, ma ovviamente non era così. Apparteneva a lui. La canzone era diversa da come la ricordava. Lui aveva preso quel motivetto semplice e lo aveva trasformato in qualcosa di più ricco ed elevato. Saltava appassionato da una scala all’altra, turbinando sul registro più alto come una foglia nel vento. Violetta fu colta da un impulso irrefrenabile. Cominciò a cantare.
Io sono tua, tu sei mio…
 Quindi readers, solo da questa prima parte del libro, potete capire quanto la musica sia importante nel romanzo, eppure c'è qualcos'altro che potrei dirvi parlando dell'importanza della musica, dell'impatto che ha su Violetta e Mino, però voglio lasciarvi con questo mistero, perché vale veramente la pena leggere il libro per scoprirlo… La musica unisce e divide, la musica fa vivere e morire. La musica può essere tutto anche per chi non ha niente. E questo l'autrice ce lo mostra in modo appassionato, approfondendo anche i lati oscuri di una passione che può cambiare la vita di una persona per sempre.


Non mi resta che dirvi di acquistare questo romanzo e di leggerlo, ricordatevi di passare anche sui blog delle mie colleghe che parleranno anche loro del libro approfondendo tantissimi temi!


A presto,

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