martedì 10 settembre 2019

[REVEIW PARTY] Recensione "Nevernight - I grandi giochi", Jay Kristoff























Buon cambio a voi gentili amici. Siamo tornati oggi a parlare della serie "Nevernight" con il suo secondo volume. Dopo il primo non mi aspettavo che Kristoff potesse scrivere di meglio ma, readers, non avete idea di quanto io mi sbaliassi.


Titolo: Nevernight - I grandi giochi

Titolo originale: Godsgrave

Autore: Jay Kristoff

Serie: Nevernight #2

Genere: Fantasy

Editore: Mondadori

Prezzo eBook: 9,99

Prezzo cartaceo: 20,00

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Mia Corvere, distruttrice di imperi, ha trovato il suo posto tra le Lame di Nostra Signora del benedetto omicidio, ma sono in tanti all'interno della Chiesa Rossa a pensare che non se lo meriti. La sua posizione è fragile, e non si sta affatto avvicinando alla vendetta cui agogna. Ma dopo uno scontro letale con un vecchio nemico, Mia inizia a sospettare quali siano i veri moventi della Chiesa Rossa. Al termine dei grandi giochi di Godsgrave, Mia tradisce la Chiesa e si vende come schiava per avere la possibilità di mantenere la promessa che ha fatto il giorno in cui ha perso tutto. Sulle sabbie dell'arena, Mia trova nuovi alleati, feroci rivali e domande ancora più incalzanti sulla sua affinità con le ombre.


Serie Nevernight:


2) Nevernight - I grandi giochi


Sì, gentili amici, questo era sarcasmo. Ammettetelo, vi sono mancato, vero?


Ebbene sì, ci sei mancato. Bene readers siamo finalmente giunti al momento di parlare de “I grandi giochi” e io non sono pronta. 

Questo secondo libro di Nevernight è stato dannoso per l'integrità dei miei poveri nervi, per non parlare della mia pressione sanguigna: Nevernight era un giro sulle montagne russe, Godsgrave invece ha finito per essere uno tsunami emotivo, uno che ti lancia senza pietà tra eccitazione e terrore, senza un solo momento di tregua. E io mi sono goduta ogni secondo.

Il percorso di vendetta di Mia contro coloro che hanno distrutto la sua famiglia prende una nuova direzione: il suo anno come accolita della Chiesa Rossa l'ha trasformata in un'assassina fatta e finita e si è rivelata determinante nello sventare il tentativo dell'Impero di distruggere la Chiesa, ottenendo così il suo posto come Lama, il primo passo nella sua vendetta contro il cardinale Duomo e il console Scaeva, i principali colpevoli della distruzione della famiglia Corvere. Ma una rivelazione inaspettata costringe Mia a cercare una strada diversa, una che comporti un piano difficile e con molti sacrifici.

Nulla puzza quanto un cadavere. Ci mettono un po’ per cominciare a emanare davvero fetore. Oh, ci sono buone probabilità che se non insozzate le vostre brache prima di morire, lo farete poco dopo: i vostri corpi umani funzionano semplicemente così, temo. Ma non intendo la puzza di merda che si trova per le strade, gentili amici. Parlo del profumo da lacrime agli occhi della semplice mortalità.

Risultati immagini per fanart godsgraveLa prima parte del romanzo segue due tracce temporali: il presente in cui Mia è impegnata nel suo piano e il passato, in cui vediamo come e perché è arrivata lì. È un affascinante intreccio di linee temporali che mostra alla perfezione com'è nata questa nuova Mia, ancora più dura e determinata, una volta che si rende conto che l'Impero si basa su bugie molto più contorte di quanto immaginasse e che non dovrebbe fidarsi di nulla e nessuno.
L'opportunità di avvicinarsi abbastanza a Duomo e Scaeva per ucciderli arriva attraverso i Venatus Magni, feroci giochi gladiatori che si svolgono nei giorni della convergenza dei tre soli: il campione dei giochi è incoronato personalmente dai due co-governanti dell'Impero, permettendo al vincitore di avvicinarsi a loro, senza guardie o protezione. C'è comunque un piccolo problema nello scenario: i gladiati, o i gladiatori che combattono nell'arena, sono tutti schiavi, venduti e acquistati da tutto l'Impero per lo stesso scopo e addestrati nelle scuole sostenute da ricchi cittadini che competono ferocemente per i migliori combattenti e le squadre più abili.

Il lupo non commiserava l’agnello. La tempesta non chiedeva perdono agli affogati.

Mia ha un piano per essere venduta in schiavitù dove verrà acquistata dalla principale scuola di gladiatori dell'Impero, certa che salirà nelle file e sarà scelta per combattere nei Magni. Le cose non vanno completamente secondo i piani, la nostra Mia si ritrova in una scuola rivale, una governata dalla figlia del potenziale padrone di Mia, che pone una serie di ostacoli nel suo complotto accuratamente costruito, non per ultimo Domina Leona - la sua nuova padrona - occupa quella che era la località estiva della sua famiglia, Crow's Nest, un luogo in cui i ricordi sono ancora profondi nell'anima di Mia.

Il vero cuore della storia risiede nell'addestramento a cui è sottoposta: duro, brutale e sanguinoso dove l’addestramento nella Chiesa Rossa sembrano giochi per bambini - il personaggio di Mia si basa principalmente sulla sua volontà di raggiungere l'obiettivo che si prefigge, la volontà di mettere da parte qualsiasi altra cosa in modo da poter raggiungere quell'obiettivo, ma qui sembra per perdere un po’ di quella durezza, mostrando alcune crepe nell'armatura che avvolgeva la sua anima dal momento in cui era sola al mondo. In passato, indipendentemente dalla situazione in cui si trovava, Mia riusciva ancora a trovare forza nella consapevolezza di chi era, ora è una schiava, con un proprietario che può disporre della sua vita come vuole, decidendo che combatta e sanguini - e muoia, se necessario - per il prestigio della sua Domina e per il godimento della folla. E per la prima volta nella sua vita è in grado di vedere come vive l'"altra metà" e come l'ingiustizia dell'Impero non si limiti alle manovre politiche e agli omicidi nei settori più alti della società.


Nella Chiesa Rossa gli altri accoliti erano rivali, qui tra i gladiati Mia impara il potere della lealtà, il legame che si manifesta attraverso difficoltà e pericoli condivisi: non importa quanto si ripeta a se stessa che non sono suoi amici, che sono tutti mezzi per raggiungere un fine, inizia a vederli come persone e a prendersi cura di loro - sicuramente una debolezza, da un certo punto di vista, ma anche uno spostamento di prospettiva dalla definizione di ciò che Mia poteva fare alla definizione di chi è Mia, che è il fulcro de “I grandi giochi”.

I personaggi sono ovviamente una parte importante del fascino di questo libro - non solo Mia, ma volti vecchi e nuovi. 

Se dovessi trovare qualche difetto in questo secondo libro di Nevernight, è che è finito troppo presto e con un crudele cliffhanger che è terribilmente ingiusto - ‘bisso e sangue - Kristoff ci farà perdere la ragione!

La mia valutazione

E voi, avete acquistato tutti i libri di Nevernigt? Li avete letti, cosa ne pensate?

A prestissimo con la recensione del terzo e ultimo romanzo,

1 commento:

  1. Ciaoooooo!
    L’ho finito da pocchissimo ( qui la mia recensione ) e… Aaaah *^*.
    Amo questo mondo, amo i suoi personaggi e sono rimasta sveglia ORE per capire cosa sarebbe successo.
    Mia è fenomenale e il suo rapporto con Mercurio è di una dolcezza incredibile.
    Bello, bello, bello. Non vedo l’ora di affrontare il terzo… Unica pecca secondo me? Continua a non essere la serie più originale di sempre a mio parere (la scuola del primo, i giochi di questo secondo..). Speriamo che il terzo sia la perfezione!
    Un abbraccio, Rainy

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