giovedì 9 settembre 2021

[INTERVISTA] A. I. Cudil


Buongiorno a tutti Readers e ben tornati nel blog con un nuovo post!

Torniamo oggi con l'intervista fatta ad A.I. Cudil, tornata da poco con il suo nuovo romanzo "La sindrome di Rubens" pubblicato da Triskell Edizioni!

Siete curiosi di sapere di quello di cui abbiamo parlato?
Senza ulteriori indugi vi lascio all'intervista!


Titolo: 
La sindrome di Rubens
Autore: A. I. Cudil
Genere: Romance Contemporaneo
Editore: Triskell Edizioni
Serie: Autoconclusivo
Pagine: 251
Prezzo ebook: € 4,99
Prezzo cartaceo: € 12,00
Link d'acquisto: https://amzn.to/2V3wekq

Matthias Sallmann è un carismatico astro nascente nel panorama della critica d’arte europea. Durante una conferenza, attira l’attenzione del grande pubblico menzionando un’intrigante teoria, “La sindrome di Rubens”, in cui l’arte e il sesso si fondono in un legame piccante. Quella che credeva una trovata per incuriosire i media, assume tutto un altro significato quando il professore viene contattato da una ragazza veneziana che sostiene di aver sperimentato di persona la sindrome. Dapprima è scettico nei confronti di Lidia, quando scopre che l’uomo che l’ha sedotta è niente meno che suo fratello, Karl, Matthias cambia approccio e decide di scrivere un saggio sull’argomento, facendosi aiutare proprio dai due ragazzi.

Tanja è l’assistente di Matthias da anni, lo ammira per il suo lavoro ma non può credere che la sindrome di Rubens esista davvero, soprattutto perché questa ricerca rischia di compromettere la sua amicizia con Karl. Per Karl invece la sindrome di Rubens è stata una rivelazione, da sempre ha vissuto nell’ombra del fratello, ma quello che è successo con Lidia ha sconvolto tutto il suo mondo mostrandogli una parte di sé che soffocava. Adesso è deciso a prendersi quello che più desidera senza esitare. Matthias è determinato a dare una svolta decisiva alla sua carriera grazie allo studio approfondito sulla sindrome di Rubens ma si ritroverà sempre più coinvolto da Lidia che con le sue stoccate e battute pungenti non sembra per nulla intimorita dalla fama del professore.

Tra le calli e i canali che bagnano Venezia quattro persone molto differenti tra loro, ma unite dalla comune passione per l’arte, dovranno fare i conti con una sindrome molto diversa da quella di Rubens e che assomiglia pericolosamente all’amore.


l' autrice

A.I. Cudil pubblica romanzi d’amore dal 2012. Nel 2014 inizia a pubblicare la serie Six Senses con Giunti Editore. Del 2014 è infatti “Solo il tuo sapore”, del 2015 “Solo la tua voce” e nell’aprile 2017 esce il terzo romanzo della serie Six Senses, “Solo la tua carezza”. Di fine 2018 è invece “Solo il tuo 
profumo”, quarto romanzo della stessa serie. Il primo romanzo della serie Provence, “Aspettavo solo te”, esce invece in selfpublishing nel luglio del 2017. “Sognavo solo te” secondo e ultimo romanzo della serie Provence è uscito nel novembre 2019. Nell’agosto del 2019 ritorna il paranormal romance “Tattoo and Spirit” in una nuova edizione rivista e ampliata rispetto a quella uscita a puntate nell’arco del 2013. “Alchimie pericolose” esce nel febbraio 2020 ed è il primo romanzo della nuova serie “Pessimi Soggetti” che si conclude in autunno con “Re(l)azioni esplosive”, “Legami inattesi” e la novella “Incanti straordinari”.
Sempre nel 2020 pubblica il romanzo office romance autoconclusivo “Pretty Devil”.Con lo pseudonimo di Antonia Claudia Romani ha pubblicato nel 2018 il romanzo storico “Gallica”.


Intervista 

Diamo il benvenuto ad A.I. Cudil nel nostro blog, sono davvero felice che tu abbia accettato di rispondere alle mie domande!

Non vedo l'ora di poter parlare un po' con te; quindi, bando alle ciance e veniamo subito a noi iniziando con la prima domanda di rito…

1. Chi sei, cosa ami fare, qual è il ruolo della scrittura nella tua vita e soprattutto quando hai capito che la scrittura era la strada giusta per te?

Ciao a tutti, grazie per avermi ospitata in questo splendido blog.
La scrittura è apparsa presto come forma espressiva con la quale potevo sfogare le mie ansie, gioie e paure di bambina. Poi è diventato uno strumento di lavoro, visto che per molto tempo mi sono occupata di burocrazia. Solo dopo i trent’anni ho iniziato a scrivere romanzi ed è stato allora che ho compreso che era proprio quello che volevo fare nella mia vita.

2. Che tipo di scrittrice sei? Stili una scaletta prima di scrivere un romanzo o vai dove ti porta la storia?

Prima di iniziare a scrivere devo sapere come si concluderà la storia, non inizio nemmeno se non so come finirà. Spesso la prima cosa che abbozzo è proprio il finale. In base alla conclusione costruisco la scaletta che mi porterà in quel punto. Nel corso degli anni ho imparato l’importanza di avere una scaletta. Si tratta di un utilissimo strumento per tenere sotto controllo i personaggi che vorrebbero andare per la loro strada e mi impedisce di perdermi nella foresta delle possibilità narrative.


3. Parliamo ora del tuo romanzo “La Sindrome di Rubens”. Puoi raccontarci qualcosa su come è nato questo romanzo? Come mai hai scelto Venezia come ambientazione? C’è un motivo particolare o ti piace semplicemente come posto?

L’idea del romanzo è nata a causa di una sfida, scrivere un romanzo d’amore su una sindrome che credevo non esistesse e che vedeva l’arte come forza seduttrice. Era intrigante pensare alla contemplazione della bellezza come arma di seduzione. Ambientarlo in un museo e a Venezia è stato un processo mentale spontaneo. Ho abitato a Venezia e conosco quanto possa essere affascinante la bellezza totalizzante dell’arte. Stordisce e lascia a bocca aperta, ma dà anche molta energia infondendoti la voglia di oltrepassare i limiti.


4. C’è un personaggio di questo romanzo a cui sei particolarmente legata? Se sì, quale e perché?

Mi piacciono tutti i personaggi del romanzo ma forse quello che preferisco è Karl. La sua personalità è complessa, combattuto com’è tra l’amore-ammirazione per il fratello maggiore e la gelosia per la carismatica personalità di Matthias.


5. Sappiamo che sei una scrittrice versatile, come fai a scrivere diversi generi e a tenere ben in mente le varie trame?

Mi piace sperimentare, provare nuove strade è stimolante, ma per non perdermi mi attengo a scalette, schemi, conteggi e come dicevo prima, devo sapere dove arriverò prima di intraprendere un nuovo viaggio narrativo.

6. Tutti gli autori solitamente sono dei grandi lettori e allora ti chiedo di parlaci della tua passione per la lettura. Quando è iniziata e con quale libro?

La passione per i libri è iniziata proprio da piccola, il primo libro che ho letto è stato Piccole donne, un grande classico che mi propose la bibliotecaria quando a otto anni entrai per la prima volta in biblioteca. Fin da allora ho amato le biblioteche e i libri, per anni sono stata una frequentatrice assidua, lo sono anche adesso, ho solo cambiato il formato, sono passata al digitale utilizzando il servizio Media Library OnLine MLOL che consiglio a tutti i lettori.


7. Quale credi sia il punto di forza del tuo romanzo? Secondo te perché potrebbe piacere ai lettori?

Penso che il punto di forza del romanzo siano i suoi personaggi e la loro passione per l’arte. Credo che i fratelli Sallmann potranno piacere ai lettori e mi auguro che piacerà loro anche la Venezia che ho descritto con i suoi musei e i suoi incanti.

8. C'è qualcosa che cerchi di ottenere dalla scrittura? E, se sì, perché scrivi?

Sarebbe bello rispondere che dalla scrittura ottengo il guadagno sufficiente a vivere, ma non è così. Come altri lavori che ho svolto nella mia vita non mi permette di mantenermi, scrivo mentre svolgo un’altra professione, ma a ben guardare, da che ho memoria, di lavori ne ho sempre fatti due per poter vivere quindi nulla di strano. La scrittura a differenza di altre professioni, che mi hanno richiesto impegno, dedizione e passione, non mi pesa, anzi mi dà grande gioia.
Scrivo perché mi diverto, niente mi piace di più che immergermi nel mondo che ho immaginato. Uno scrittore è un po’ il dio del proprio romanzo e questo senso di onnipotenza e di controllo è esaltante e compensa la sofferenza e il sacrificio che la scrittura comporta.

9. Un’ultima domanda: al momento stai lavorando ad altri progetti? Cosa ci dobbiamo aspettare dai prossimi scritti?

Da alcuni mesi sto lavorando a un romanzo ambientato in Italia e spero di concluderlo molto presto. È un progetto particolare a cui tengo e che seguo da ormai tre anni, il 2022 potrebbe essere l’anno in cui vedrà la luce. Ho in stesura anche un office romance mm e credo che chi ha letto Pretty Devil lo apprezzerà. Poi ho promesso di concludere la serie Six Senses e penso proprio di essere molto vicina alla fine. Insomma, tante idee e tanti progetti per il 2022.

Bene siamo giunti alla fine di questa intervista, io ti ringrazio di cuore per aver risposto a queste domande e per la disponibilità dimostrateci!

Grazie mille per l’intervista e buone letture a tutti! 

A presto, 

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