Buon pomeriggio a tutti readers e ben tornati nel blog con la recensione del primo libro di una saga che io, come - scommetto - tantissimi di voi, abbiamo amato: Hunger Games.
In occasione dell'uscita di ""Ballata dell'usignolo e del serpente", prequel della saga, parlerò anche dei primi tre libri che hanno dato il via ad uno dei fandom a cui sono più affezionata.
Siete pronti?
Autore: Suzanne Collins
Genere: Distopico
Editore: Mondadori
Serie: Hunger Games #1
Pagine: 256
Quando Katniss urla "Mi offro volontaria, mi offro volontaria come tributo!" sa di aver appena firmato la sua condanna a morte. È il giorno dell'estrazione dei partecipanti agli Hunger Games, un reality show organizzato ogni anno da Capitol City con una sola regola: uccidi o muori. Ognuno dei Distretti deve sorteggiare un ragazzo e una ragazza tra i 12 e i 18 anni che verrà gettato nell'Arena a combattere fino alla morte. Ne sopravvive uno solo, il più bravo, il più forte, ma anche quello che si conquista il pubblico, gli sponsor, l'audience. Katniss appartiene al Distretto 12, quello dei minatori, quello che gli Hunger Games li ha vinti solo due volte in 73 edizioni, e sa di aver poche possibilità di farcela. Ma si è offerta al posto di sua sorella minore e farà di tutto per tornare da lei. Da quando è nata ha lottato per vivere e lo farà anche questa volta. Nella sua squadra c'è anche Peeta, un ragazzo gentile che però non ha la stoffa per farcela. Lui è determinato a mantenere integri i propri sentimenti e dichiara davanti alle telecamere di essere innamorato di Katniss. Ma negli Hunger Games non esistono gli amici, non esistono gli affetti, non c'è spazio per l'amore. Bisogna saper scegliere e, soprattutto, per vincere bisogna saper perdere, rinunciare a tutto ciò che ti rende Uomo. CHE LA FORTUNA SIA SEMPRE CON TE. Hunger Games è un libro unico che combina straordinariamente azione, amore e amicizia. È un pugno nello stomaco, una storia che lascia aperte molte inquietanti domande.
Serie Hunger Games
0,5 Ballata dell'usignolo e del serpente (in uscita il 19 Maggio)
1 Hunger Games
L'AUTORE
L'idea della saga di Hunger Games (edita in Italia da Mondadori tra il 2009 e il 2012) si è fatta strada nella sua mente mentre faceva zapping tra le immagini dei reality show e quelle della guerra vera. I suoi libri sono tradotti in molti Paesi e continuamente ristampati. Un vero caso editoriale, tanto che la rivista Time ha incluso Suzanne Collins tra le 100 più influenti personalità della cultura. Inoltre, dal 2012 è stata tratta una trilogia cinematografica dalla serie di Hunger Games, con Jennifer Lawrence (nel ruolo di Katniss Everdeen), Donald Sutherland e Stanley Tucci.
Di rilievo è anche la serie di romanzi Gregor, pubblicati in Italia per i tipi Mondadori tra il 2013 e il 2014. Sempre nel 2014, esce Un anno nella giungla, prima prova della Collins nella letteratura impegnata per bambini.
La scrittrice vive nel Connecticut con la famiglia e due gatti selvatici.
recensione
Ma, se devo essere sincera, non è che io sia troppo brava a perdonare.
Parlarvi di Hunger Games senza cadere nel mio lato scemo è difficile quindi, prima di iniziare, vi avverto che il fangirling è vicino.
Detto ciò: come iniziare a parlarvi di Hunger Games?
Katniss Everdeen è una sedicenne del distretto 12. Da quando suo padre è morto cerca di prendersi cura della madre e della sorella più piccola, Prim. Per farlo va a caccia, anche se è vietato, e rivende tutto ciò che trova.
A farle compagnia durante la caccia c’è Gale, un ragazzo di diciotto anni del suo stesso distretto che conduce più o meno la stessa vita di Katniss. Personaggio che personalmente non sopporto, ma questo è irrilevante ai fini della trama!
Il giorno della mietitura Katniss e Gale fanno l’ultima scampagnata in mezzo ai boschi cercando di racimolare più soldi e cibo possibili, sia per paura che possano estrarre il loro nome e quindi lasciare le proprie famiglie in difficoltà, sia perché è il giorno migliore per gli affari.
FANFACT (per chi non ha letto i libri): in una di queste scene iniziali incontriamo Madge, un personaggio che purtroppo nei film non c’è ma che io ho sempre adorato e shippato con Gale. FINE FANFACT CHE NON INTERESSA A NESSUNO!
Cos’è la mietitura? Beh ogni anno, dopo una guerra che ha portato la distruzione del distretto 13 e la schiavitù degli altri distretti, si tengono gli Hunger Games in cui partecipano tutti i distretti per il divertimento di Capitol City - un nome, una garanzia. Una ragazza e un ragazzo di ogni distretto vengono sorteggiati per partecipare a questi orribili giochi. Nei 74simi Hunger Games sappiamo un po’ tutti quello che è successo. Ad essere sorteggiata è stata Primrose Everdeen, sorella della nostra eroina che, pur di tenerla in salvo, si offre volontaria come tributo.
Detto ciò: come iniziare a parlarvi di Hunger Games?
Katniss Everdeen è una sedicenne del distretto 12. Da quando suo padre è morto cerca di prendersi cura della madre e della sorella più piccola, Prim. Per farlo va a caccia, anche se è vietato, e rivende tutto ciò che trova.
A farle compagnia durante la caccia c’è Gale, un ragazzo di diciotto anni del suo stesso distretto che conduce più o meno la stessa vita di Katniss. Personaggio che personalmente non sopporto, ma questo è irrilevante ai fini della trama!
Il giorno della mietitura Katniss e Gale fanno l’ultima scampagnata in mezzo ai boschi cercando di racimolare più soldi e cibo possibili, sia per paura che possano estrarre il loro nome e quindi lasciare le proprie famiglie in difficoltà, sia perché è il giorno migliore per gli affari.
FANFACT (per chi non ha letto i libri): in una di queste scene iniziali incontriamo Madge, un personaggio che purtroppo nei film non c’è ma che io ho sempre adorato e shippato con Gale. FINE FANFACT CHE NON INTERESSA A NESSUNO!
Cos’è la mietitura? Beh ogni anno, dopo una guerra che ha portato la distruzione del distretto 13 e la schiavitù degli altri distretti, si tengono gli Hunger Games in cui partecipano tutti i distretti per il divertimento di Capitol City - un nome, una garanzia. Una ragazza e un ragazzo di ogni distretto vengono sorteggiati per partecipare a questi orribili giochi. Nei 74simi Hunger Games sappiamo un po’ tutti quello che è successo. Ad essere sorteggiata è stata Primrose Everdeen, sorella della nostra eroina che, pur di tenerla in salvo, si offre volontaria come tributo.
Prima uno, poi un altro, poi quasi tutti i componenti del pubblico portano le tre dita di mezzo della mano sinistra alle labbra e le tendono verso di me. È un antico gesto del nostro distretto, un gesto che si usa di rado e si vede qualche volta ai funerali. Significa grazie, significa ammirazione, significa dire addio a una persona a cui vuoi bene.
Abbiamo qui l’introduzione del miglior personaggio scritto da Suzanne Collins: Peeta Mellark. Ragazzino biondo dell’età di Katniss. Proviene da una famiglia di panettieri, che nel distretto 12 equivale ad una famiglia nobile, e sembra non avere nulla a che fare con Katniss. Ma questo non è vero perché...beh, sto parlando troppo? Decisamente! Beh, vi lascerò scoprire da soli cos’è che lì lega, anche se so che la maggior parte di voi sa tutto!
Beh, insomma, i due ragazzi sono stati scelti, l’arena è pronta e l’unica cosa che manca è una strategia. E qui entra in gioco Haymitch. Personaggio assolutamente adorabile nella sua cafonaggine. Insieme ad un team di esperti “ripuliscono” i nostri tributi preferiti per farli conoscere e amare dal pubblico e mandarli dritti a morire nell’arena.
Katniss e Peeta, con le sue idee geniali, si presentano come gli sfortunati amanti del distretto 12 e questa piccola bugia salverà loro le vite in più di un’occasione.
Ma cosa si nasconde dietro questa piccola bugia? Riusciranno i nostri eroi a salvarsi? Chi vincerà gli Hunger Games?
Ho ripreso la saga nel momento in cui ho saputo che avrei partecipato a questo evento, a cui forse ho accettato solo per avere una scusa per rileggere l’intera trilogia. Mi mancava terribilmente la storia di Katniss e rileggere di Peeta, Madge, Haymitch, Prim, persino di Gale, di com’erano all’inizio, mi ha portato molta nostalgia.
D’impulso, mi sporgo in avanti e lo bacio, soffocando le sue parole. Forse quel bacio arriva comunque in ritardo, perché lui ha ragione, noi due dovremmo essere perdutamente innamorati. È la prima volta che bacio un ragazzo, e dovrebbe farmi un certo effetto, immagino, ma tutto quello che riesco a sentire è che le sue labbra bruciano per la febbre in modo anormale.
Rispetto alla prima lettura della serie ho trovato la scrittura migliore, anche se non dà una visione a 360 gradi della storia (come nei film per intenderci). La storia è infatti raccontata interamente da Katniss, quindi in prima persona, cosa che mi ha sempre turbato un po'. Anche il fatto di non aver mai descritto pienamente lo stato di Capitol City mi ha sempre fatto innervosire.
In ogni caso sarà stata forse la nostalgia o il mio amore innato per Peeta Mellark, ma ho trovato quello che mancava nella prima lettura, facendomi appassionare ancora di più ad una serie che non solo amo, ma di cui faccio la collezione di film, libri e gadget molto nerd.
Consiglio questo libro a tutti, sia lettori accaniti di distopici come me, sia ai lettori che non hanno mai letto nulla di questo genere. La scrittura semplice, che risulta quindi leggera e non pesante come altri libri distopici, vi aiuterà sicuramente a capire il potenziale di questo genere che è sempre stato sottovalutato ma che si sta riprendendo alla grande in questi ultimi anni!
La mia valutazione
Prima di andare vi ricordo di passare da tutte le mie colleghe blogger che oggi, come me, vi parlano del primo volume di questa epica trilogia!
A presto,
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