martedì 18 febbraio 2020

[BLOGTOUR] Intervista "#SayYes - Abito da sposa cercasi", Cinnie Maybe

BLOG TOUR










Buongiorno a tutti Readers e ben tornati nel blog con il blogtour dedicato a "#SayYes - Abito da sposa cercasi"di Cinnie Maybe, libro edito da Derlai Edizioni che ringrazio infinitamente per avermi permesso di organizzare questo BlogTour e per la copia digitale del romanzo! 
In questa ultima tappa avremo il piacere di conoscere un po' questa autrice che ha gentilmente accettato di fare un'intervista con noi!

Titolo: #SayYes Abito da sposa cercasi
Autore: Cinnie Maybe
Genere: Chick-lit, romance, umoristico
Editore: Delrai Edizioni
Serie: //
Pagine: 432
Prezzo ebook: 4,99
Prezzo cartaceo: 14,50
Link d'acquisto: https://amzn.to/38pI1es

Rebecca Gilbert ce l’ha quasi fatta: è a un passo dal diventare fashion director di Bridal, la boutique di abiti da sposa più glamour di tutta Londra. Certo, qualcuno direbbe che ha dovuto sacrificare la sua vita privata per la carriera, ma che importa? L’unica persona con cui mantiene un rapporto amichevole è il suo vicino di casa, Patrick, che non perde occasione per prendersi gioco di lei a causa di questo: lavoro, lavoro troppo lavoro e mai una relazione sentimentale. Almeno finché Harry non entra in scena… o meglio, in atelier. A Becky basta trascorrere una serata con lui per vedersi sconvolgere l’esistenza, e non nel modo romantico che si sarebbe aspettata: guai in vista, e molto grossi! A partire dalla promozione per finire con l’amicizia di Patrick. Ma non tutto è perduto… E se bastasse soltanto dire sì alla felicità?

Mi aspetto che sia la sposa a parlare, perché in genere è così che funziona: hanno fretta di raccontarmi come sarà il giorno più bello della loro vita, quello che programmiamo tutte da quando abbiamo cinque anni e facciamo sposare Barbie con Ken.


L'AUTORE

Cinnie Maybe è nata e vive a Roma, città che ama profondamente. Lavora nelle risorse umane di un’azienda ed è laureata in Lingue e Letterature Straniere. Profonda conoscitrice delle dinamiche di moda e gossip mondiali, ama informarsi di tutto ciò che riguarda le ultime novità in fatto di vestiti e personaggi famosi. È riuscita a emergere grazie a Wattpad, piattaforma online che l’ha fatta conoscere a migliaia di lettori e questo è il suo romanzo di esordio per la Delrai Edizioni.

Intervista

Benvenuta a Cinnie Maybe nel nostro blog, sono davvero felice che tu abbia accettato di rispondere alle mie domande! 

Ciao a te e a tutte e grazie mille per lo spazio che hai deciso di dedicarmi. Il piacere è tutto mio!

Non vedo l'ora di poter parlare un po' con te, quindi senza perdere tempo ti rivolgo la domanda di apertura usuale..


1. Raccontaci: come ha iniziato a scrivere? Quando hai capito che la scrittura era la strada che volevi seguire?
In realtà, non c’è stato un momento in cui ho detto: “adesso mi metto a scrivere”. Sono sempre stata una grande lettrice e sin da piccolina inventavo storie di fantasia. La scrittura è diventata un passatempo un po’ più assiduo alle medie, quando divoravo i romanzi per ragazzine. È da lì che ho iniziato a sentire la voglia di fermare su carta  quello che produceva la mia mente (il pc è arrivato un po’ dopo!). Ricordo che il primo “romanzo” che ho scritto su un quaderno si intitolava “Che fine ha fatto Andy McPhee” ed era un mix tra giallo, storico e ovviamente romantico. Credo che il quaderno sia ancora da qualche parte nei cassetti della scrivania.Ho sempre saputo che, in un modo o nell’altro, la scrittura sarebbe stata la mia strada. Non l’ho mai mollata neppure nei momenti difficili della mia vita, mi ha sempre accompagnata e confortata. Il sogno di pubblicare un libro è sempre stato nel mio cassetto, sin da piccolina e ho iniziato ad uscire un po’ fuori dal mio guscio con i siti di scrittura online, prima scrivendo fanfiction su Robert Pattinson (ho avuto il mio momento Twilight, abbiate pazienza! :D) e poi passando ai romance veri e propri su Wattpad, fino a questo ultimo romanzo che arriverà persino in libreria.

2. Che tipo di autrice sei? Prediligi la scrittura di getto o le tue storie sono frutto di un periodo più lungo di incubazione?
Non sono un’autrice che programma troppo o fa mappe concettuali elaboratissime. In genere, a grandi linee e all’improvviso, nei posti più assurdi (molto spesso in macchina, quando torno dall’ufficio), ho l’idea per la trama generale, poi ci rifletto un po’ capisco se può funzionare: i personaggi possono dire qualcosa? L’intreccio è realistico e convincente? Se le risposte sono positive, allora vado di getto, lasciandomi guidare dai personaggi ma mantenendo sempre un canovaccio di base. Quando poi ho scritto almeno dieci capitoli e vedo che l’idea funziona, progetto la scaletta dei capitoli mancanti, in modo da rivedere quelli già messi su carta e trovare un anello di chiusura coerente e convincente, senza perdermi. Però di solito quando ho un’idea, non posso ignorarla e lasciarla fagocitare, devo buttarla giù.

3. Inventare una nuova storia, con una protagonista che convinca e conquisti il lettore, è sempre un’opera ardua.  Quando e come hai iniziato a pensare alla protagonista della tua storia?
In generale, le mie protagoniste nascono per caso ma si rifanno sempre alla realtà. Per quanto riguarda Rebecca, nello specifico, è stata tutta colpa di New York. L’ultima volta che ho visitato Manhattan infatti, ho costretto il mio povero marito ad accompagnarmi da Kleinfeld, il più grande atelier di abiti da sposa diventato celebre per il programma Abito da Sposa Cercasi (un titolo che suona familiare, no? :D). Quando sono entrata, sono rimasta incantata dalle assistenti che accoglievano le spose in attesa, correvano da una parte all’altra dell’atelier e davano consigli preziosi alle ragazze nel panico per la scelta dell’abito. Ho capito che avrei voluto scrivere di una di loro e non potendolo fare di una delle assistenti di Kleinfeld per ovvi motivi, ne ho creata una tutta mia. Sono tornata a casa e ho iniziato a creare Rebecca. Anzi credo forse di aver iniziato a buttare giù una bozza già in aereo.

4. Hai ambientato il tuo romanzo a Londra, ma qual è la città dove vorresti vivere?
Mah, diciamo che anche Londra mi andrebbe benissimo! Però se proprio potessi scegliere e partire domani, direi New York senza dubbio.L’ho visitata quattro volte e non perdo occasione per tornarci di nuovo, ogni volta che mi è possibile. Il mio problema è che ho un amore viscerale per i Paesi anglofoni, sin da quando ero soltanto una ragazzina che sognava di sposare Nick dei Backstreet Boys. E questo è il motivo per cui mi sono appassionata alla lingua inglese e anche poi, via via, agli usi e costumi angloamericani ed è per questo che vorrei vivere tra l’Inghilterra e gli Stati Uniti, così non faccio torto a nessuno.
Poi per carità, sono nata e cresciuta a Roma ed è la città che amo di più in assoluto, però direi che la lascerei volentieri per la Grande Mela.

5.Quali sono le fonti di ispirazione di cui ti servi quando scrivi? Parti da esperienze reali, autobiografiche o dalla tua immaginazione?
La mia immaginazione è quella che mi dà la spinta maggiore poi indubbiamente ci sono contaminazioni con la realtà e anche esperienze autobiografiche. Per esempio in Cherries, la protagonista è molto simile a me, così come alcune cose che dice Patrick, le dice a me mio marito o i dubbi di Rebecca sono stati i miei in certi momenti della mia vita. Credo che per chi scrive, prendere dalla realtà sia fondamentale. Avere una buona immaginazione è senza dubbio essenziale ma prendere qui e là dalla realtà è fondamentale per rendere il tutto un po’ più credibile.

6. Come sei riuscita a farti strada nel mondo dell’editoria? Quali consigli daresti a uno scrittore esordiente che vuole trasformare la sua passione in una professione?
Mah, in realtà mi sembra ancora davvero tutto molto strano e devo abituarmi al fatto di “essere riuscita a farmi strada nel mondo dell’editoria”. Credo di aver bisogno anche io ancora di molti consigli e senza dubbio devo e posso ancora crescere. Sicuramente però posso dire a chi sogna di pubblicare con una casa editrice, come me, di non mollare mai. Di scrivere e continuare a farlo per migliorarsi sempre e di tentare e ritentare. Il mondo dell’editoria è complicatissimo, soprattutto in questo momento storico in cui ci sono tantissime pubblicazioni ogni giorno e il numero dei lettori decresce in maniera proporzionale a queste, quindi farsi notare in mezzo al mare magnum degli emergenti è davvero difficile. Bisogna avere tanta pazienza, tantissima umiltà e tanta passione per la scrittura, accettare anche i no e capire dove si vuole far arrivare il proprio romanzo. La scelta delle case editrici a cui affidarsi è fondamentale ed è bene stabilirla sin dall’inizio. Avere fiducia nel proprio editore e nel progetto della casa editrice è tutto, soprattutto per un’emergente.

7. Per i personaggi di Harry e Patrick, ti sei ispirata a qualcuno che conosci?
Hahaha posso dire che questa è la domanda che temevo di più? Perché in realtà non so dare una risposta precisa, nel senso che entrambi sono un mix di ragazzi che ho incontrato nella mia vita e per quanto riguarda alcune delle caratteristiche positive di uno dei due (non dico quale per non fare troppo spoiler) invece sono ispirate al meraviglioso essere umano che mi sopporta da sette anni, ormai. Il nome di Patrick invece è liberamente ispirato a una persona che conosco, lo ammetto. 

8.Rebecca, la protagonista del tuo romanzo, sogna di diventare una fashion director. Come mai hai scelto questo lavoro? Anche tu sei appassionata di moda?
Assolutamente sì! Adoro la moda in ogni suo aspetto, mi incanto davanti alle sfilate e ai red carpet sto sempre a guardare con quali creazioni sfilano le star. Ho poi ovviamente un debole per gli abiti da sposa in particolare. Diciamo che nella mia famiglia si è sempre parlato di moda, quindi ci sono cresciuta in mezzo, al punto che quando ero più piccola mi ero messa in testa di fare la stilista. Disegno bozzetti nel (poco) tempo libero e due anni fa ho persino fatto un corso di taglio e cucito.
Per quanto riguarda Rebecca poi, mi sono semplicemente immedesimata in una ragazza che lavora come assistente in un prestigioso atelier e che ama il suo lavoro a tal punto da sacrificare alcuni aspetti della sua vita. È ovvio che voglia far carriera e che ambisca al posto più alto dopo quello di prima assistente di Bridal. 

9.In questo momento stai lavorando ad un nuovo romanzo? Se sì, ci puoi anticipare qualcosa?
Ebbene sì, la mia immaginazione non mi dà tregua quindi sto lavorando ad una nuova storia, i cui personaggi mi stanno facendo divertire tantissimo e spingono per essere scritti. Vi dico solo che saremo di nuovo a Londra, ci sarà di mezzo un equivoco, un inganno e un membro della Royal Family. E l’amore, ovviamente.
Cinnie noi ti ringraziamo per la disponibilità, sei stata gentilissima e siamo felici di averti potuto fare le nostre domande!
Grazie mille a voi per questa bellissima chiacchierata e a presto!

A presto,

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