martedì 11 giugno 2019

[BLOGTOUR] Recensione "Le signore in nero", Medeline St. John





Titolo: Le signore in nero


Autore: Madeleine St. John


Genere: Narrativa contemporanea


Editore: Garzanti


Prezzo eBook: 9,99


Prezzo cartaceo: 16,00


Link d'acquisto: https://amzn.to/31erM0m







Sydney 1950.
Sui manichini spiccano le gonne a balze e i corpetti arricchiti degli accessori più preziosi. Ma Goode’s non sono solo i più grandi magazzini della città, dove trovare l’abito all’ultima moda. Per quattro donne che lavorano sono anche l’unica occasione di indipendenza. Mentre con le loro eleganti divise di colore nero consigliano le clienti su tessuti e modelli, nel loro intimo coltivano sogni di libertà, di un ruolo diverso da quello di figlia, moglie e madre.
Lesley sogna di continuare a studiare, anche se il padre non ne vuole sentir parlare. Poi c’è Patty che solo sul lavoro sente di valere qualcosa, mentre a casa il marito la tratta come fosse trasparente. Anche per Fay andare al grande magazzino ogni mattina significa sentirsi meno sola. A sorvergliarle come una madre c’è Magda: le sprona a inseguire i loro desideri e a trovare il proprio stile nel vestire, a coltivare l’idea che una donna possa raggiungere qualsiasi obiettivo. Per tutte è in arrivo un tempo di grandi cambiamenti e opportunità inaspettate. Tra un party, un nuovo vestito e nuove consapevolezze, Lesley, Patty, Fay e Magda vivranno il momento magico in cui si decide chi si vuole essere davvero.
“Ciò che coglieva, in modo ancora vago, bizzarro e del tutto improvviso era che la moda poteva essere...sì, insomma...poteva essere arte.”




Buongiorno a tutti readers e ben tornati nel blog con una nuova recensione! 

Da poco vi ho già parlato di questo libro con la prima tappa del blogtour, spiegandovi cosa fosse il Goode (QUI) e ora torno con la recensione di “Le signore in nero” di Madeline St. John.

Il romanzo, scritto nel 1997, è finalmente arrivato anche in Italia e noi non potevamo non leggerlo!

Ambientato a Sydney, Australia, con il romanzo veniamo catapultate negli anni ‘50. Anni che personalmente adoro, i primi passi avanti per la donna, i vestiti e il modo di truccarsi...gli anni ‘50 per me sono incredibili e unici nel loro genere per un milione di motivi. Quindi già dall’inizio ho apprezzato l’ambientazione. 
Quando poi ho capito che il Goode proponesse in Australia tutte le mode londinesi ho raggiunto l’apice della beatitudine.

Ma torniamo a noi: le nostre protagoniste lavorano al Goode come commesse. Fay, Patty, Lisa e Magda sono sempre vestite di nero a lavoro e sono la perfetta rappresentazione di come le donne iniziano a cambiare in quegli anni.


“Settantacinque ghinee! 
Fino a quel momento Lisa non siera resa conto che in un angolo 
della sua mente stava coltivando il sogno di possedere quell’abito, 
arrivando ad azzardare che il suo prezzo potesse equivalere alla somma che aveva  guadagnato  da  Goode’s,  
dedotto quello che aveva speso per i regali di Natale.”


La storia è molto lenta, all’inizio ho trovato difficoltà nella lettura. 
Dopo un po’ però il romanzo è risultato anche divertente e piacevole.
Ad essere onesta però mi aspettavo molto di più da questo romanzo, non mi aspettavo che fosse così, credevo fosse più profondo.

Comunque in generale ho apprezzato molto l’immagine che l’autrice ha dato della donna, del suo cambiamento in quegli anni, le storie delle protagoniste poi, prese al di fuori del lavoro, erano molto interessanti e ci hanno fatto capire molte cose riguardo quegli anni.


La mia valutazione






Vi ricordo di passare da tutte le mie colleghe per leggere il loro parere su questo romanzo!

A presto,



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