venerdì 20 novembre 2020

[REVIEW PARTY] Recensione "Gideon la nona", Tamsyn Muir












Buonpomeriggio a tutti Readers e ben tornati nel blog con un nuovo evento! Oscar Vault torna sul blog con "Gideon. La nona" di Tamsyn Muir. 

Come sapete ormai bene, non posso farmi sfuggire nessuna uscita fantasy di questa casa editrice e Gideon la nona, con la sua trama intrigante e la sua cover pazzesca, non poteva non essere tra le mie letture del 2020.

Come sempre, prima di iniziare, ringrazio la casa editrice per la copia digitale del romanzo.


Titolo: Gideon la nona
Autore: Tamsyn Muir
Genere: Fantasy
Editore: Mondadori
Serie: The Locked Tomb #1
Pagine: 456
Prezzo ebook: 10,99
Prezzo cartaceo: 22,00
Link d'acquisto: https://amzn.to/37WeImu


Gideon la Nona di Tamsyn Muir ci svela una galassia di duelli a fil di spada, spietati giochi di potere e necromanti lesbiche. I suoi personaggi saltano fuori dalla pagina, magistralmente animati come arcani redivivi. Allevata da ostili monache calcificate, valletti vetusti e un'infinità di scheletri, Gideon è pronta ad abbandonare una vita di schiavitù - nell'aldiquà - e una da cadavere rianimato - nell'aldilà. Prenderà la sua spada, le sue scarpe e le sue riviste zozze e si preparerà a un'audace fuga. Ma la nemesi della sua infanzia non la lascerà di certo andare senza chiederle qualcosa in cambio. Harrowhark Nonagesimus, Reverenda Figlia della Nona Casa e prodigio della magia ossea, è stata convocata. L'Imperatore ha invitato tutti gli eredi delle sue fedeli Case a prendere parte a un torneo all'ultimo sangue fatto di astuzia e abilità. Se Harrowhark avrà successo, diventerà un'onnipotente servitrice immortale della Resurrezione; ma nessun necromante può ambire all'ascensione senza un paladino. Senza la spada di Gideon, Harrow fallirà e la Nona Casa morirà. Chiaro, ci sono sempre cose che è meglio se restano defunte.


L'AUTORE


Tamsyn Muir è autrice di horror, fantasy e fantascienza. I suoi racconti hanno ricevuto nomination per i premi Nebula, Shirley Jackson, World Fantasy e Eugie Foster Memorial. Neozelandese, ha trascorso la maggior parte della vita a Howick, in Nuova Zelanda, trasferendosi per breve tempo a Waiuku e Wellington. Attualmente vive e lavora a Oxford, nel Regno Unito. Gideon la Nona è il suo primo romanzo seguito, nel 2020, da Harrow la Nona.


recensione

Gideon Nav prese la sua spada, le sue scarpe e le sue riviste zozze e fuggì dalla Nona Casa. Non  si  mise  a  correre.  Gideon  non  correva mai,  se  non  era  proprio necessario. Nell’oscurità assoluta che precedeva l’alba, si lavò i denti in tutta tranquillità, si buttò un po’ d’acqua in faccia e si prese addirittura la briga di spazzare la polvere dal pavimento della sua cella.

 “Gideon. La nona” inizia buttandoci a capofitto nel mondo di Gideon, senza molte spiegazioni. Troviamo una Gideon, che è quasi una serva della Nona Casa, vogliosa di scappare da dove vive in quanto odia tutto ciò che la circonda e tutti odiano lei. 

A farle “compagnia” nella casa troviamo Harrow, l’erede della casa. Tra le due ragazze non scorre buon sangue e si lanciano spesso frecciatine, se la prendono quasi l’una con l’altra. 

Proprio a causa di questa sua voglia di evadere, Gideon accetta di diventare la Paladina di Harrow per conquistarsi la sua libertà e finalmente vivere come vuole.

«Va tutto bene» stava dicendo qualcuno, oltre il rumore di fondo. «Stai bene. Gideon, Gideon… sei così  giovane. Non buttarti via. Sai, non ne vale la pena… per niente di tutto questo ne vale la pena. È una crudeltà. È una tale crudeltà. Sei così giovane… energica… e viva. Gideon, tu vai benissimo, così come sei… ricordatelo, e non lasciare che ti facciano più una cosa del genere. Mi dispiace. Prendiamo così tanto. Mi dispiace davvero.»

Inizia così l’avventura di Gideon e Harrow che le porta sì a litigare, ma anche a stringere un rapporto sempre più solido. Ed è proprio questo rapporto che fa da base in questa storia complicata ma al tempo stesso interessante.

Il mondo creato dalla Miur non mi è ancora molto chiaro, l’autrice dà una spiegazione molto vaga delle Nove case in cui è diviso il mondo. L’unica cosa certa è che in ognuno di questi mondi viene utilizzata la negromanzia. 

Il romanzo ha un po’ deluso le mie aspettative, la storia non mi ha presa completamente, a volte avrei solo voluto mettere giù il kindle e finirla lì. Ad avermi invogliata a continuare la lettura è stata Gideon stessa, una protagonista dalla risposta facile, scorbutica e affascinante, che ha saputo rendere la lettura piacevole e soddisfacente, nonostante tutto.

Harrowhark si  girò  per  andarsene,  leggera  e,  anzi,  disinvolta,  come se lei e Gideon avessero concluso una conversazione a proposito del tempo.  Ma  poi  inclinò il capo  verso  Gideon,  lievemente,  e il frammento di espressione che Gideon riuscì a intravedere era affannoso e asfittico quanto un colpo al plesso solare. «Quando sarai sollevata dai miei servigi, Nav» disse la sua necromante, «te lo farò sapere.» E se ne andò.

Onestamente spero che l’autrice, con i libri a venire, possa descrivere un po’ meglio il tutto e possa dare più spazio a tutti i personaggi e a ciò che succede in tutte le case.

Insomma readers, il romanzo prometteva molto meglio di quello che poi è stato, però è stata una bella lettura e sicuramente aspetto con ansia il seguito, soprattutto perché sono molto curiosa di scoprire come va a finire la storia di Gideon Nav!


La mia valutazione

Prima di andare vi ricordo di passare da tutte le mie colleghe che, come me, vi hanno già parlato del romanzo sui loro blog!


A presto,

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