mercoledì 12 ottobre 2016

Recensione "Non aspettare la notte", Valentina D'Urbano

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Titolo: Non aspettare la notte

Autore: Valentina D'Urbano

Prezzo: 16,90

Editore: Longanesi

Trama: Giugno 1994. Roma sta per affrontare un'altra estate di turisti e afa quando ad Angelica viene offerta una via di fuga: la grande villa in campagna di suo nonno, a Borgo Gallico. Lì potrà riposarsi dagli studi di giurisprudenza. E potrà continuare a nascondersi. Perché a soli vent'anni Angelica è segnata dalla vita non soltanto nell'animo ma anche su tutto il corpo. Dopo l'incidente d'auto in cui sua madre è morta, Angelica infatti, pur essendo bellissima, è coperta da cicatrici. Per questo indossa sempre abiti lunghi e un cappello a tesa larga. Ma nessuno può nascondersi per sempre. A scoprirla sarà Tommaso, un ragazzo di Borgo Gallico che la incrocia per caso e che non riesce più a dimenticarla. Anche se non la può vedere bene, perché Tommaso ha una malattia degenerativa agli occhi e sono sempre più i giorni neri dei momenti di luce. Ma non importa, perché Tommaso ha una Polaroid, con cui può immortalare anche le cose che sul momento non vede, così da poterle riguardare quando recupera la vista. In quelle foto, Angelica è bellissima, senza cicatrici, e Tommaso se ne innamora. E con il suo amore e la sua allegria la coinvolge, nonostante le ritrosie. Ma proprio quando sembra che sia possibile non aspettare la notte, la notte li travolge...



Ogni oggetto, ogni persona, racconta qualcosa. Lo fa con il proprio corpo, con quello che si trascina dietro.


Salve a tutti lettori e ben tornati, come state??

Sono tornata oggi con una nuova recensione che mi sta molto a cuore. Per chi di voi che ancora non lo sa Valentina D'Urbano è una delle mie autrici preferite da quando con "Il rumore dei tuoi passi", suo primo romanzo, mi ha inciso il cuore a lettere cubitali con le sue parole.


 Tu non sei le tue cicatrici.

Angelica, la protagonista, è una ragazza molto introversa. Distrutta interiormente da un incidente incancellabile avvenuto quando aveva 11 anni insieme alla madre, si ritrova a nascondersi in abiti a maniche lunghe e al suo immancabile cappello a tesa larga.

 Ad accompagnarla da ormai tutta la vita sono le terribili cicatrici che ha su tutto il corpo  che la costringono a nascondersi.

Tommaso, un ragazzo che Angelica conosce in vacanza, a Borgo Gallico, è un ragazzotto che va sempre in giro con una polaroid. Una malattia degenerativa gli infetta gli occhi e ci vede un giorno si e uno no. Grazie alla polaroid riesce a catturare tutte quelle sfumature che da solo non riesce a vedere, perché nei giorni buoni Tommaso riguarda le foto che ha scattato e un giorno ci trova Angelica. Una ragazza che gli entrerà nella testa e nel cuore.

"Ci dormo io con te. Tutte le notti che vuoi, quanto vuoi. Vengo anche fino a Roma, per dormire con te, finché non stai meglio. Finché non ti passa."
      "Non credo che passerà mai."
"Vabbè, allora dormirò insieme a t tutta la vita."
  Un suono strano lo colpì alle orecchie. Anegllica rideva. Piano, insicura, però rideva.
       "Tu sei matto."
"Lo so, me lo dicono tutti." 
       "Mi strapperai tutte 
le magliette."
"Non importa, ti do le mie." 


Questo romanzo parla d'amore, quello vero, quello per cui lotti con i denti e con i pugni.
Parla del tempo che a volte scorre troppo in fretta, di quanto sia prezioso vivere, vivere bene.

Ogni parola di questo romano mi ha colpito forte al petto, come con "Il rumore dei tuoi passi". E anche se ho amato gli altri libri di quest'autrice, posso dire che come ho amato questi due gli altri non li ho amati.

Se non conoscete ancora questa meravigliosa scrittrice io ve la consiglio al 100%, anche di più se possibile...leggetela, leggetela che fa bene.

"Certo che la amo" sorrise rassegnato. "Chi altro potrei mai amare? Ma non sempre la vita ci lascia tenere le cose di cui abbiamo bisogno." 

A presto, Bea! :)

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