lunedì 3 agosto 2020

[REVIEW PARTY] Recensione "L'ultima gru di carta", Kerry Drewery

Review Party



Buongiorno a tutti Readers, io e Beezus torniamo oggi sul blog con la recensione di "L'ultima gru di carta" di Kerry Drewery, libro edito da Rizzoli. 

Ringraziamo come sempre la casa editrice per la copia del romanzo e per averci permesso di organizzare l'evento! 

Titolo: L'ultima gru di carta 
Autore: Kerry Drewery 
Genere: Narrativa 
Editore: Rizzoli
Serie: //
Pagine: 288
Prezzo ebook: 7,99
Prezzo cartaceo: 15,00
Link d'acquisto: https://amzn.to/3fnkNYX

Hiroshima, 1945. Una storia di sentimenti 
nell’orrore di Hiroshima, un romanzo 
di speranza e amore quando tutto sembra 
perduto.

«Dice un proverbio giapponese: se avrai la pazienza di piegare mille gru di carta, il tuo desiderio si avvererà.»

È una splendida giornata d’estate. Ichiro, che sta per compiere diciotto anni, e il suo amico Hiro si godono una giornata libera dalla mobilitazione per lo sforzo bellico.
Una luce abbagliante accompagna l’esplosione della bomba che cambierà le loro vite e il mondo.Feriti e confusi, i due ragazzi attraversano la città devastata alla ricerca della sorellina di Hiro, Keiko, che si trovava all’asilo.
Quando dopo ore di disperata ricerca finalmente riescono a trovarla, alla gioia di abbracciarla illesa si sostituisce presto la consapevolezza di non essere in grado di portarla davvero in salvo. Hiro è ferito gravemente e Ichiro capisce che deve
cercare aiuto, che da solo non potrà mai farcela. Chiede a Keiko di aspettarlo lì dov’è e in pegno della sua solenne promessa di tornare a prenderla le lascia un origami, una gru di carta. Ma le cose non andranno come sperava...


L'AUTORE

KERRY DREWERY vive nel Lincolnshire, tra la campagna e il mare. Ama correre, andare in bicicletta e nuotare, cosa che fa anche in inverno, nel lago, senza muta. È autrice di romanzi per Giovani Adulti finalisti a numerosi premi, e della provocatoria trilogia Cell -7, tradotta in più di dieci lingue.

NATSKO SEKI è nata a Tokyo e oggi vive a Londra, ma viaggia moltissimo e dai viaggi prende ispirazioni per il suo lavoro. I suoi libri, illustrati di viaggio, per bambini e di architettura, sono comparsi in diverse riviste tra cui il “Financial Times”.

recensione

Readers inizio con il dire che di solito questo non è un genere che leggo molto, detto questo però posso dire di aver trovato assolutamente affascinante questo romanzo, al punto da non riuscire a metterlo giù. Questa è una storia incredibilmente bella e allo stesso tempo straziante. La storia di una promessa...
«Ascolta» mi dice. «Poi giudicami. Odiami o  amami, perdonami o condannami. Ma prima... Ascolta.» Appoggia sullo scaffale una gru di carta perfetta. «E ricorda Sempre.» 
Hiroshima, 1945. 
Ichiro è un adolescente che si sta rilassando con il suo amico Hiro, a casa di quest'ultimo. 
Solo pochi istanti dopo, vi è un lampo in cielo seguito da una forte esplosione. Una bomba atomica, cambierà per sempre le loro vite. 

Ichiro e Hiro, sopravvivono all'esplosione, anche se riportano alcune ferite. Il primo pensiero di Hiro è quello di raggiungere la sua sorellina Keiko, che si trovava all'asilo. I due ragazzi iniziano così la loro ricerca. Dopo ore riescono a ritrovarla ma le cose sono molto più complicate del previsto. Hiro è gravemente ferito e Ichiro sa che se vuole salvarlo, deve andare in cerca di soccorsi. Sa che da solo non potrà mai farcela. 

Ichiro, decide così di andare in cerca d'aiuto e chiede a Keiko di aspettarlo, le promette che tornerà a riprenderla e in segno della sua promessa le lascia una gru di carta. Ma le cose non andranno proprio come aveva sperato. Una volta tornato indietro, Ichiro, non troverà più Keiko.
«C’è magia nei libri» mi sussurrò all’orecchio. Ma appena alzai gli occhi verso i suoi si allontanò. «Se vuoi, lega insieme i dorsi dei volumi con il nastro adesivo» disse voltandosi a guardarmi da sopra la spalla. «Sarebbe un vero peccato se ti perdessi la fine.» 
Giappone, 2018.
A quasi settant'anni di distanza Ichiro è ancora devastato per non essere riuscito a mantenere la sua promessa. Sente di aver deluso il suo migliore amico, di aver tradito la sua fiducia. Si è portato dentro questo segreto per molti anni. Ma ora è pronto a condividerlo con sua nipote Mizuki. Appresa la storia, Mizuki deciderà di aiutare suo nonno...

Non andrò oltre, perché è giusto che scoprirete da voi come finisce questa straordinaria storia.
«Un simbolo di riconoscenza e memoria. O forse di speranza.» 
"L'ultima gru di carta" è una storia straziante e commovente, una storia che come ho detto si dissocia un po' dalle mie solite letture ma che sono molto felice di aver letto. Questa storia mi ha colpita davvero molto, è stata una continua ondata di emozioni. Molte sono state le scene strazianti, ma ognuna di quelle scene ha lasciato un'impronta che difficilmente sbiadirà.

Ho apprezzato molto lo stile di scrittura dell'autore, ha reso la lettura fluida e scorrevole tanto che ho finito il libro in un pomeriggio. 
Altre cose che ho apprezzato molto sono la copertina, che ritengo rappresenti molto la storia e le varie illustrazioni presenti nel romanzo.

Questo libro apre una porta su quello che è successo a Hiroshima nel 1945, ci mostra che impatto la guerra ha avuto sulla vita delle persone, di come la crudeltà umana a volte non abbia limiti. Ma allo stesso tempo questo libro vuole essere un messaggio di speranza, di compassione. Una storia di vera amicizia e sacrificio. Una storia che merita di essere raccontata anche alle future generazioni.

Insomma Readers ho apprezzato ogni singolo aspetto di questa storia e ho adorato il finale, quindi non mi resta che suggerirvi assolutamente la lettura di questo romanzo perché vi commuoverà sicuramente! 

Ora cedo la parola a Beezus che vi dirà la sua su questo romanzo!



Bene Readers, dopo Evil Queen tocca a me parlarvi di “L’ultima Gru di carta” e per me non è molto semplice. 
Non ho mai fatto mistero del mio amore per l’Asia e fin da bambina sono innamorata del Giappone (anche grazie agli anime che ho sempre visto). Ultimamente il mio amore è cresciuto a dismisura, da quando ho iniziato a vedere non solo anime - e leggere manga - ma anche drama...

Sarà un po’ per questo amore malato o per il semplice fatto che io adoro la storia e mi sono sempre informata a riguardo...ma non potevo farmi sfuggire l’occasione di leggere questo romanzo. E già dalle note dell’autrice ho capito che questo libro sarebbe stato nella top 10 delle letture del 2020:
La paura non appartiene a una determinata decade, tipo di persona, Paese o cultura. E neppure il senso di colpa. O l’amore. L’ultima gru di carta parla di tutte queste cose.

Il volere dell’autrice ha fatto sì che mi innamorassi del suo romanzo anche prima di iniziarlo effettivamente. 

Ma veniamo a noi: Giappone, 2018. È qui che inizia la nostra storia. Mizuki è pronta a leggere nuove storie, grata al nonno per avergliele sempre lette fin da bambina. Ora, che è cresciuta, continuano a scambiarsi libri, anche se non è più lui a leggergliele. 

Ichiro, nonno di Mizuki, non ha mai raccontato a nessuno la sua storia e ciò che accadde nel lontano 1945. Se ne vergogna, forse. È un rimpianto, un peso troppo grande per portarlo da solo. E da quando sua moglie è morta che sente quel peso tutto sulle sue spalle. Ma Mizuki, la sua nipotina, è giovane e ama le sue storie...ed è così che decide di raccontargliele. Per non portare il peso da solo, per non dimenticare...per non dimenticare mai quello che è stato.

Agosto, 1945. Un giovane Ichiro è a casa del suo migliore amico Hiro quando una bomba esplode a Hiroshima distruggendo tutto ciò che i due conoscevano.

Quando i due amici riescono a ricongiungersi, con ferite gravi e ustioni, decidono di andare a cercare Keiko, la sorellina di Hiro che era all’asilo quando la bomba è scoppiata. Quando riescono a trovarla sanno che devono salvarsi in qualsiasi modo, devono pensare a se stessi e ignorare tutte le altre persone che, intorno a loro, soffrono. 

Arrivati finalmente al fiume, pensano che tutto andrà solo per il meglio...invece è proprio qui che inizia l’inferno.
Credevo che le storie, come le vite, fossero linee rette. Sbagliavo. Sono cerchi dentro altri cerchi. Che si sovrappongono, si fondono insieme. Si espandono attraverso la vita. Ma più spesso svaniscono dalla memoria. 

Lo stile narrativo dell’autrice è unico e molto interessante. Non avevo mai letto un romanzo così e, sin dalla prima pagina, è riuscito ad emozionarmi, a commuovermi e farmi piangere.

La storia di “L’ultima gru di carta” non è semplice e neanche leggera. Al contrario. Fin da subito verrete immersi nelle atrocità di ciò che accadde più di 70 anni fa. La fame, la sete, la paura, il dolore...tutte cose che, ad oggi, non prova quasi più nessuno. 

È un romanzo che ha a che fare sì con Hiroshima, ma anche con le storie e il non dimenticare mai ciò che successe. Una storia che ci ricorda che ci fu un vero massacro dietro al massacro. La seconda guerra mondiale fu una vera e propria catastrofe ma molto spesso ci si nasconde dietro un dito, non dovremmo ricordare solo l’olocausto, ma anche tutti gli altri morti. Che fossero dalla parte dei giusti o meno. 

E questo romanzo è perfetto sotto ogni punto di vista. È un libro per non dimenticare, è un libro che insegna, che commuove, che ti entra dentro nella pelle e non ne esce più. 

Con la sua prosa riesce a tenerti incollato alle pagine e persino le illustrazioni riescono a farti immaginare l’orribile destino che l’uomo, con quella guerra, ha creato per l’essere umano.
Persone dappertutto, in piedi, sedute, sdraiate, accovacciate. Sul pavimento. Sulla paglia. Sulle stuoie tatami. Ammassati. «Dove posso trovare un dottore?» grido. «Per favore...la mia amica...ha bisogno di aiuto. Sta morendo.» «Non stiamo morendo tutti?» gracchia una voce ai miei piedi. 
 Una guerra a mio parere inutile, che l’uomo non è riuscito a fermare in tempo. Una guerra che ha cambiato per sempre le sorti della vita umana.

Insomma readers, quando ho iniziato questo romanzo non avevo ancora capito in cosa stavo andando incontro. Un romanzo con una prosa sublime, dalla storia profonda e un’ambientazione agghiacciante. E anche se sappiamo fin dalla trama che non è un romanzo leggero, da leggere solo per passare il tempo ma per imparare ad ascoltare, non vi troverete mai abbastanza pronti a ciò che leggerete.

Non leggevo un romanzo del genere dai tempi di “Il profumo delle foglie di limone” e sono rimasta ammaliata per l’ennesima volta da questo genere. 

Consiglio la lettura di questo romanzo a chi ha letto e amato il libro sopra citato, a chi ama la storia ma anche, e soprattutto, a chi ama le storie di amicizia, a chi ama ascoltare e a chi, come me, ha sempre avuto la voglia di non dimenticare mai quell’orrore. 

Anzi, sapete una cosa? Io questo romanzo lo consiglio a tutti perché, ad oggi, ricordare è diventato di fondamentale importanza.

La nostra valutazione

A presto, 

&

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