segnalazione
Buon pomeriggio Readers esce domani per Dunwich Edizioni "Grandi Antichi – Nuovi Mostri" di Claudio Vergnani, il bundle che contiene in un unico volume i romanzi "Lovecraft's Innsmouth" e "A Volte si Muore"!
Titolo: Grandi Antichi – Nuovi Mostri
Autore: Claudio Vergnani
Genere: Horror/Thriller
Editore: Dunwich Edizioni
Serie: //
Pagine: 969
Prezzo ebook: € 5,99 (in offerta lancio a € 1,99 fino al 14/06/2020)
Prezzo cartaceo: //
Link d'acquisto: https://amzn.to/376tTqz
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LOVECRAFT'S INNSMOUTH
«A volte ci si muove in un territorio vago», disse il professo¬re. «Pieno di nebbia. Una nebbia fitta, che rende ciechi, che as¬sorbe ogni rumore e fa perdere l’orientamento. Ecco, a Inn¬smouth noi ci muoviamo in quella nebbia. Non sappiamo niente di ciò che vi si nasconde dentro. Intuiamo qualcosa. E quel qualcosa intuisce a sua volta la nostra presenza.» Prese la saliera e la posizionò a capotavola. «Questi siamo noi. Per trovare ciò che cerchiamo dobbiamo avanzare in quella foschia.» Spostò la saliera in avanti. Poi mise un bicchiere nel centro. «Questa è Innsmouth. Quella vera. È tutto ciò che noi possiamo vedere. Ma è anche ciò che gli altri possono vedere.» Posizio¬nò il con¬tenitore del pepe all’altro capo della tavola. «Ecco, questi sono… loro. Noi avanziamo in mezzo alla nebbia, verso Innsmouth. Ma così facendo po¬tremmo finire per segnalare la nostra posizione. Allora forse sarebbe più saggio rimanere fermi.» Riportò la sa¬liera al punto di partenza. «Ma anche questa scelta non è priva di pericoli. Rimanendo fermi saremmo un bersaglio facile. E allora forse sarebbero loro ad attraversare quella nebbia per raggiungerci.»
Assistetti inquieto alla marcia del pepe verso di noi.
Scese il silenzio. La superficie del tavolo sembrava vera¬mente svaporare in una caligine indistinta. Dovetti sbattere due o tre volte le palpebre per fugare quella sensazione.
A VOLTE SI MUORE
In una città dove intere aree erano preda di criminali e maniaci, di bande mascherate, di stupratori seriali e pazzi sbandati, e sotto il controllo di gangster in doppiopetto, si muoveva un assassino misterioso e invisibile chiamato il Bisbiglio. La leggenda voleva che solo i morti che si lasciava dietro – straziati e oltraggiati – potessero vederlo. Infliggeva una fredda violenza e una studiata crudeltà, muovendosi con astuzia nel buio e nel silenzio. Colpiva quando le sue vittime erano ignare, indifese o deboli. Oppure, al contrario, quando erano certe di essere al sicuro. E, quel che era peggio, non comprendevamo nemmeno perché lo facesse. Non eravamo un passo indietro, eravamo proprio anni luce distanti. Eppure, in qualche modo, sentivamo che il cerchio ci si stava stringendo intorno, che alla fine, in un modo o nell’altro, lo avremmo visto anche noi…
«A volte ci si muove in un territorio vago», disse il professo¬re. «Pieno di nebbia. Una nebbia fitta, che rende ciechi, che as¬sorbe ogni rumore e fa perdere l’orientamento. Ecco, a Inn¬smouth noi ci muoviamo in quella nebbia. Non sappiamo niente di ciò che vi si nasconde dentro. Intuiamo qualcosa. E quel qualcosa intuisce a sua volta la nostra presenza.» Prese la saliera e la posizionò a capotavola. «Questi siamo noi. Per trovare ciò che cerchiamo dobbiamo avanzare in quella foschia.» Spostò la saliera in avanti. Poi mise un bicchiere nel centro. «Questa è Innsmouth. Quella vera. È tutto ciò che noi possiamo vedere. Ma è anche ciò che gli altri possono vedere.» Posizio¬nò il con¬tenitore del pepe all’altro capo della tavola. «Ecco, questi sono… loro. Noi avanziamo in mezzo alla nebbia, verso Innsmouth. Ma così facendo po¬tremmo finire per segnalare la nostra posizione. Allora forse sarebbe più saggio rimanere fermi.» Riportò la sa¬liera al punto di partenza. «Ma anche questa scelta non è priva di pericoli. Rimanendo fermi saremmo un bersaglio facile. E allora forse sarebbero loro ad attraversare quella nebbia per raggiungerci.»
Assistetti inquieto alla marcia del pepe verso di noi.
Scese il silenzio. La superficie del tavolo sembrava vera¬mente svaporare in una caligine indistinta. Dovetti sbattere due o tre volte le palpebre per fugare quella sensazione.
A VOLTE SI MUORE
In una città dove intere aree erano preda di criminali e maniaci, di bande mascherate, di stupratori seriali e pazzi sbandati, e sotto il controllo di gangster in doppiopetto, si muoveva un assassino misterioso e invisibile chiamato il Bisbiglio. La leggenda voleva che solo i morti che si lasciava dietro – straziati e oltraggiati – potessero vederlo. Infliggeva una fredda violenza e una studiata crudeltà, muovendosi con astuzia nel buio e nel silenzio. Colpiva quando le sue vittime erano ignare, indifese o deboli. Oppure, al contrario, quando erano certe di essere al sicuro. E, quel che era peggio, non comprendevamo nemmeno perché lo facesse. Non eravamo un passo indietro, eravamo proprio anni luce distanti. Eppure, in qualche modo, sentivamo che il cerchio ci si stava stringendo intorno, che alla fine, in un modo o nell’altro, lo avremmo visto anche noi…
L'AUTORE
Claudio Vergnani nasce a Modena nel 1961.
Svogliato studente di Liceo Classico, ancor più svogliato studente di Giurisprudenza, preferisce passare il tempo leggen-do, giocando a scacchi e tirando di boxe. Allontanato per indi-sciplina dai Vigili del Fuoco, dopo una breve e burrascosa pa-rentesi militare ai tempi del primo conflitto in Libano, sbarca il lunario passando da un mestiere all’altro, perso nei ruoli più di-sparati ma sempre in fuga da obblighi e seccature.
Nel 2009 si fa conoscere e apprezzare, grazie a uno stile originale e innovativo – che intreccia ironia, horror e action ad una malinconica vena esistenziale – con il suo primo romanzo, Il 18° Vampiro, seguito da Il 36° giusto (2010) e da L’ora più buia (2011), trilogia pubblicata dalla casa editrice Gargoyle di Roma.
Nel 2010 partecipa con il racconto Il nuotatore all’antologia Stirpe angelica, edita da Edizioni della Sera.
Collabora con riviste e magazine come Il Posto Nero, Nero Cafè e Altrisogni, pubblicando recensioni e racconti.
Nel 2013 pubblica I Vivi, i Morti e gli Altri con Gargoyle books e il thriller Per ironia della morte con Nero Press.
Nel 2015 pubblica il romanzo Lovecraft’s Innsmouth con Dunwich Edizioni.
Nel 2016 pubblica La Torre delle Ombre con Nero Press.
Svogliato studente di Liceo Classico, ancor più svogliato studente di Giurisprudenza, preferisce passare il tempo leggen-do, giocando a scacchi e tirando di boxe. Allontanato per indi-sciplina dai Vigili del Fuoco, dopo una breve e burrascosa pa-rentesi militare ai tempi del primo conflitto in Libano, sbarca il lunario passando da un mestiere all’altro, perso nei ruoli più di-sparati ma sempre in fuga da obblighi e seccature.
Nel 2009 si fa conoscere e apprezzare, grazie a uno stile originale e innovativo – che intreccia ironia, horror e action ad una malinconica vena esistenziale – con il suo primo romanzo, Il 18° Vampiro, seguito da Il 36° giusto (2010) e da L’ora più buia (2011), trilogia pubblicata dalla casa editrice Gargoyle di Roma.
Nel 2010 partecipa con il racconto Il nuotatore all’antologia Stirpe angelica, edita da Edizioni della Sera.
Collabora con riviste e magazine come Il Posto Nero, Nero Cafè e Altrisogni, pubblicando recensioni e racconti.
Nel 2013 pubblica I Vivi, i Morti e gli Altri con Gargoyle books e il thriller Per ironia della morte con Nero Press.
Nel 2015 pubblica il romanzo Lovecraft’s Innsmouth con Dunwich Edizioni.
Nel 2016 pubblica La Torre delle Ombre con Nero Press.
estratto
La soffitta era come le altre, salvo per alcuni particolari. Il tetto era integro. Era stato riparato e sostenuto con puntelli me¬tallici e piastre d’acciaio. Il lucernario intatto. Sul pavimento era steso un tappeto economico. La finestra era chiusa e sprangata con assi inchiodate, sulle quali era stato sistemato un materasso. Un tavolino pieghevole da picnic era rove¬sciato su un lato. Tutt’intorno erano disseminati gli oggetti ca¬duti: spiedi sudici, un martello, delle pinze, un paio di cesoie, una batteria e altri attrezzi insanguinati. Per terra, in un angolo, era appog¬giato un saldatore ad acetilene. Sul fondo, vi¬cino al muro, si trovava un faro spento collegato a un gruppo elettrogeno. Al centro della stanza, simile a un trono osceno, spiccava una pol¬trona metallica che avrebbe potuto ricordare quella di un denti¬sta – con cuscino, schienale e poggiatesta im¬bottiti – se non fosse stato per le manette assicurate al poggia¬piedi e ai braccio¬li, e per le catene che pendevano dalla spallie¬ra. C’era sangue ovunque, persi¬no sulle pareti.
Cosa ne pensate di questa nuova uscita Readers?
Avete già avuto modo di leggere questi due romanzi?
Fatemi sapere cosa ne pensate!
A presto,
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