Buon pomeriggio readers e ben tornati nel blog con l'ultima tappa del review party dedicato alla serie di Hunger Games!
Dopo "Hunger Games", "La ragazza di fuoco" e "Il canto della rivolta", è finalmente giunto il momento di conoscere meglio il presidente Snow e la storia di come è arrivato al potere.
Com'era Panem nei primi anni dopo i Giorni Bui? Come sono nati i mentori? Queste e altre domande vi aspettano nel romanzo prequel della saga...curiosi di conoscere le risposte?
Come sempre ringrazio la casa editrice per il file digitale del romanzo!
Autore: Suzanne Collins
Genere: Distopico
Editore: Mondadori
Serie: Hunger Games #0.5
Pagine: 572
L'AMBIZIONE LO NUTRE, LA COMPETIZIONE LO GUIDA, MA IL POTERE HA UN PREZZO
È la mattina della mietitura che inaugura la decima edizione degli Hunger Games. A Capitol City, il diciottenne Coriolanus Snow si sta preparando con cura: è stato chiamato a partecipare ai Giochi in qualità di mentore e sa bene che questa potrebbe essere la sua unica possibilità di accedere alla gloria. La casata degli Snow, un tempo potente, sta attraversando la sua ora più buia. Il destino del buon nome degli Snow è nelle mani di Coriolanus: l'unica, esile, possibilità di riportarlo all'antico splendore risiede nella capacità del ragazzo di essere più affascinante, più persuasivo e più astuto dei suoi avversari e di condurre così il suo tributo alla vittoria. Sulla carta, però, tutto è contro di lui: non solo gli è stato assegnato il distretto più debole, il 12, ma in sorte gli è toccata la femmina della coppia di tributi. I destini dei due giovani, a questo punto, sono intrecciati in modo indissolubile. D'ora in avanti, ogni scelta di Coriolanus influenzerà inevitabilmente i possibili successi o insuccessi della ragazza. Dentro l'arena avrà luogo un duello all'ultimo sangue, ma fuori dall'arena Coriolanus inizierà a provare qualcosa per il suo tributo e sarà costretto a scegliere tra la necessità di seguire le regole e il desiderio di sopravvivere, costi quel che costi.
È la mattina della mietitura che inaugura la decima edizione degli Hunger Games. A Capitol City, il diciottenne Coriolanus Snow si sta preparando con cura: è stato chiamato a partecipare ai Giochi in qualità di mentore e sa bene che questa potrebbe essere la sua unica possibilità di accedere alla gloria. La casata degli Snow, un tempo potente, sta attraversando la sua ora più buia. Il destino del buon nome degli Snow è nelle mani di Coriolanus: l'unica, esile, possibilità di riportarlo all'antico splendore risiede nella capacità del ragazzo di essere più affascinante, più persuasivo e più astuto dei suoi avversari e di condurre così il suo tributo alla vittoria. Sulla carta, però, tutto è contro di lui: non solo gli è stato assegnato il distretto più debole, il 12, ma in sorte gli è toccata la femmina della coppia di tributi. I destini dei due giovani, a questo punto, sono intrecciati in modo indissolubile. D'ora in avanti, ogni scelta di Coriolanus influenzerà inevitabilmente i possibili successi o insuccessi della ragazza. Dentro l'arena avrà luogo un duello all'ultimo sangue, ma fuori dall'arena Coriolanus inizierà a provare qualcosa per il suo tributo e sarà costretto a scegliere tra la necessità di seguire le regole e il desiderio di sopravvivere, costi quel che costi.
Serie Hunger Games
0,5 Ballata dell'usignolo e del serpente
L'AUTORE
L'idea della saga di Hunger Games (edita in Italia da Mondadori tra il 2009 e il 2012) si è fatta strada nella sua mente mentre faceva zapping tra le immagini dei reality show e quelle della guerra vera. I suoi libri sono tradotti in molti Paesi e continuamente ristampati. Un vero caso editoriale, tanto che la rivista Time ha incluso Suzanne Collins tra le 100 più influenti personalità della cultura. Inoltre, dal 2012 è stata tratta una trilogia cinematografica dalla serie di Hunger Games, con Jennifer Lawrence (nel ruolo di Katniss Everdeen), Donald Sutherland e Stanley Tucci.
Di rilievo è anche la serie di romanzi Gregor, pubblicati in Italia per i tipi Mondadori tra il 2013 e il 2014. Sempre nel 2014, esce Un anno nella giungla, prima prova della Collins nella letteratura impegnata per bambini.
La scrittrice vive nel Connecticut con la famiglia e due gatti selvatici.
recensione
La sua mente poteva fissarsi su un problema come quello – su qualunque cosa, in realtà – e non mollava più la presa. Quasi che controllare un unico elemento del suo mondo lo proteggesse dalla catastrofe. Era una brutta abitudine che lo rendeva cieco verso altre cose potenzialmente pericolose. Aveva una tendenza all’ossessione ed era probabile che sarebbe stata la sua rovina se non avesse imparato a vincerla.
Sono passati dieci anni da quando Capitol City ha avuto la meglio sui distretti e sulla loro ribellione, dieci anni dalla nascita degli Hunger Games, dieci anni in cui gli Snow hanno perso tutto.
All'inizio gli Hunger Games non sono popolari così come ci viene descritto nella trilogia originale, in molti non vogliono ricordare quello che hanno passato, la fame, le restrinzioni...cercano quindi un modo per rendere i giochi più interessanti, dato che ancora non era obbligatorio seguirli, come sarà poi in futuro.
Nascono così i mentori, e Coriolanius Snow non può farsi perdere questa occasione per riprendere, finalmente, il prestigio che spetta di diritto alla sua famiglia.
«Gli Snow si posano in cima, come la neve!» «Gli Snow si posano in cima!» esultò Tigris. Era il motto che aveva permesso loro di affrontare la guerra, quando si combatteva senza sosta per non essere schiacciati a terra.
Il giorno della mietitura è arrivato e a Coriolanus è stata assegnata, come mentore, la ragazza del distretto 12. Lui si sente subito tradito da questa scelta, è uno Snow dopotutto, si aspettava un ragazzo del distretto 1 o del distretto 2. Al massimo del distretto 11. Comunque un ragazzo o una ragazza tra i distretti favoriti.
Quando, però, si scopre chi è stata estratta le cose cambiano. Il tributo femmina, Lucy Gray Baird, si è fatta notare fin da subito, questo consentirà a Coriolanus di farle avere il favore del pubblico più facilmente. Sempre se la ragazza avesse sfruttato al meglio il suo debutto grazie all'intervista, ma ci potevano lavorare.
Oltre Corolianus facciamo, ovviamente, la conoscenza di altri personaggi. Altri invece li ritroviamo, più giovani e con altre occupazioni. Tigris per esempio, che in questo prequel si presenta come la cugina del futuro presidente Snow, innamorata della moda e assistente (anche se sarebbe meglio dire schiava) di una grossa stilista di Panem.Facciamo anche la conoscenza dell'uomo che ha ideato gli Hunger Games: Casca Highbottom.
La vita ha un lato buio e difficile.
Ma anche un lato felice e soleggiato.
Lucy poi è un personaggio forte, unico e stravagante. Riuscirà a conquistarvi ed è anche grazie a lei se non riuscirete a staccare gli occhi dalle pagine.
Coriolanus Snow, protagonista indiscusso di questo prequel, non è mai andato a genio a nessuno. Più odiato di qualsiasi altro cattivo di qualsiasi altra storia, Snow ha ottenuto consensi solo per la fine che fa in "Il canto della rivolta".
In questo romanzo però conosciamo il lato umano di un giovane Coriolanus. Un ragazzo pieno di speranze per il suo futuro e per la sua famiglia. Un ragazzo molto legato alla nonna e alla cugina. Un ragazzo che sta, pian piano, diventando l'uomo meschino e ignobile che noi tutti conosciamo.
La Collins è riuscita a inserire perfettamente alcuni riferimenti al futuro, bilanciando perfettamente i rapporti futuri e passati. Senza cadere mai nel banale, mostrandoci un'altra faccia di Panem e della sua capitale.
Seppur la fine mi abbia un po' delusa, non riesco a non amare anche questo romanzo in ogni sua piccola sfaccettatura, perché il mio amore per Hunger Games è totale.
La mia valutazione
Vi ricordo di passare anche dalle mie colleghe blogger che, come me, vi hanno parlato del libro. Alcune date - come la mia - non sono state rispettate a causa di alcuni problemi, però le trovate tutte online!
A presto,
Ciao, finalmente l’ho letto anche io, da brava ritardataria (qui la mia recensione)!
RispondiEliminaBelli i riferimenti, belli questi Hunger Games ‘grezzi’ e poco patinati, belli i personaggi a noi noti che spuntano fuori e bello che mi abbia fatto venire voglia di rileggere la serie.
In generale però l’ho trovato un libro del tutto trascurabile. Si, arricchisce, ma non è che serva a molto altro e soprattutto sul finale si perde un po’ a mio parere.
In generale carino, ma non lo ricomprerei.. Sono però molto contenta che a te sia piaciuto!
Un abbraccio, Rainy