martedì 27 marzo 2018

[RAINBOW BOOK CLUB] Recensione "Le assaggiatrici", Rosella Postorino

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Titolo: Le asssaggiatrici

Autore: Rosella Postorino

Genere: Narrativa storica

Editore: Feltrinelli

Prezzo eBook: 9,99

Prezzo cartaceo: 17,00


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La prima volta che entra nella stanza in cui consumerà i prossimi pasti, Rosa Sauer è affamata. "Da anni avevamo fame e paura", dice. Con lei ci sono altre nove donne di Gross-Partsch, un villaggio vicino alla Tana del Lupo, il quartier generale di Hitler nascosto nella foresta. È l'autunno del '43, Rosa è appena arrivata da Berlino per sfuggire ai bombardamenti ed è ospite dei suoceri mentre Gregor, suo marito, combatte sul fronte russo. Quando le SS ordinano: "Mangiate", davanti al piatto traboccante è la fame ad avere la meglio; subito dopo, però, prevale la paura: le assaggiatrici devono restare un'ora sotto osservazione, affinché le guardie si accertino che il cibo da servire al Führer non sia avvelenato. Nell'ambiente chiuso della mensa forzata, fra le giovani donne s'intrecciano alleanze, amicizie e rivalità sotterranee. Per le altre Rosa è la straniera: le è difficile ottenere benevolenza, eppure si sorprende a cercarla. Specialmente con Elfriede, la ragazza che si mostra più ostile, la più carismatica. Poi, nella primavera del '44, in caserma arriva il tenente Ziegler e instaura un clima di terrore. Mentre su tutti - come una sorta di divinità che non compare mai - incombe il Führer, fra Ziegler e Rosa si crea un legame inaudito.

Come si diventa amiche? Ora che ne riconoscevo le espressioni, che addirittura le anticipavo, i volti delle mie compagne mi sembravano diversi da quelli che avevo visto il primo giorno. Succede a scuola, o sul posto di lavoro, nei luoghi in cui si è obbligati a passare tante ore della propria esistenza. Si diventa amiche nella coercizione.

Buon giorno a tutti readers e ben tornati nel blog con la recensione di "Le assaggiatrici", libro di Rosella Postorino, letto per il Rainbow Book Club questo mese!

Devo ammettere che, appena scelto il romanzo, mi aspettavo grandissime cose da questo libro. Ultimamente mi sto avvicinando molto a questo genere. Le mie aspettative non sono solo state rispettate...ma anche di più. E' un romanzo geniale, scritto benissimo, trama superba e scrittura fluida.

 Rosa, la protagonista, diventa assaggiatrice di Hitler insieme ad un gruppo di donne.
Grazie a questo nuovo lavoro, Rosa fa amicizia con molte ragazze, incontra il tenente Ziegler. Nel frattempo, suo marito Gregor, si disperde in guerra.

Decisi che gli avrei scritto ogni giorno, quello che mi passava per la testa, un diario della sua mancanza. Quando fosse tornato, lo avremmo riletto insieme, lui mi avrebbe punzecchiata individuando i brani più tristi o troppo sentimentali, e io gli avrei tirato un pugno sul petto, ma solo per finta. Ci provai: non riuscii a scrivere, non c'era  nulla che potessi raccontare.
Il dolore che prova per la mancanza di suo marito è il protagonista delle pagine che seguono la scoperta della sua scomparsa. Rosa non vive più, sopravvive, e c'è una grandissima differenza.

Nel mentre anche alle sue compagne succedono molte cose e una di loro è costretta ad abortire.
Con Rosa io ho un rapporto amore-odio. In molti aspetti mi ha ricordata me, perché ha agito come io avrei fatto se fossi stata nella sua situazione. Perché prova le stesse cose che ho provato io quando ha perso le persone amate.

Sotto altri punti di vista invece è il mio opposto o, forse, credo solo che sia così.
La capacità di adattamento è la maggiore risorsa degli esseri umani, ma più mi adattavo e meno mi sentivo umana. 
 Il finale mi ha totalmente colpita. Non mi aspettavo un finale del genere e, sinceramente, un po' mi ha deluso non aver scoperto che fine avesse fatto il tenente Ziegler dopo la guerra.
In definitiva: ho adorato questo libro, lo rileggerei più e più volte.
Se ancora non l'avete fatto vi consiglio di comprarlo alla svelta e recuperare questo libro meraviglioso!

Quando perdi una persona, il dolore è per te stesso, che non la vedrai mai più, non sentirai più la sua voce, che senza di lei, credi, non resisterai. Il dolore è egoista: era questo a farmi rabbia.

La mia valutazione

A presto,



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