Blogtour
Buongiorno a tutti Readers e ben tornati nel blog con la terza tappa del blog tour di "Come il giorno e la notte" di Sara Coccimiglio, libro edito da Triskell Edizioni!
In questa tappa vi presenteremo questo nuovo romanzo attraverso alcuni estratti!
Siete curiosi di conoscere la storia di questo romanzo?
Allora senza ulteriori indugi vi lascio a scoprire questo romanzo!
Allora senza ulteriori indugi vi lascio a scoprire questo romanzo!
Ringraziamo come sempre la Triskell Edizioni per la copia digitale del romanzo e per a averci permesso di organizzare questo evento!
Titolo: Come il giorno e la notte
Autore: Sara Coccimiglio
Genere: Contemporaneo
Editore: Triskell Edizioni
Serie: //
Pagine: 480
Lucas Baroni ha disperatamente bisogno di un lavoro. Non importa quale o dove: non ha niente da lasciarsi alle spalle, tranne un monolocale grande quanto un granello di sabbia e una vita che gli ha tolto più di quanto gli abbia restituito. Cresciuto in una famiglia adottiva che gli ha gentilmente aperto la porta della propria casa alla fine del liceo, ha solo un rimpianto: non essere riuscito a trovare il fratello minore, adottato da un'altra famiglia dodici anni prima.
Leon Stonecraft sembra avere tutto: una famiglia che lo supporta, una bellezza da mozzare il fiato e un conto in banca che non riuscirebbe a dilapidare neanche se lo volesse. L’unica cosa che gli manca è un segretario tuttofare che per cinque mesi lo aiuti a gestire le innumerevoli banche di cui è a capo.
Per Lucas sembra l’occasione perfetta per ricominciare da zero, ma quando arriva a casa del Signor Stonecraft, pronto a riprendere in mano la propria vita, scopre che l'uomo è tutto tranne come lo aveva immaginato. Leon infatti è sexy, ricco, stacanovista, serio, brusco, bello da morire... e cieco. Ma Lucas, nonostante la giovane età, non è disposto a lasciarsi mettere i piedi in testa da nessuno, tanto meno da un burbero uomo d’affari che potrebbe rivelarsi la dimostrazione pratica che gli opposti possono attrarsi in maniera devastante.
Leon Stonecraft sembra avere tutto: una famiglia che lo supporta, una bellezza da mozzare il fiato e un conto in banca che non riuscirebbe a dilapidare neanche se lo volesse. L’unica cosa che gli manca è un segretario tuttofare che per cinque mesi lo aiuti a gestire le innumerevoli banche di cui è a capo.
Per Lucas sembra l’occasione perfetta per ricominciare da zero, ma quando arriva a casa del Signor Stonecraft, pronto a riprendere in mano la propria vita, scopre che l'uomo è tutto tranne come lo aveva immaginato. Leon infatti è sexy, ricco, stacanovista, serio, brusco, bello da morire... e cieco. Ma Lucas, nonostante la giovane età, non è disposto a lasciarsi mettere i piedi in testa da nessuno, tanto meno da un burbero uomo d’affari che potrebbe rivelarsi la dimostrazione pratica che gli opposti possono attrarsi in maniera devastante.
L'AUTORE
Sara Coccimiglio alterna momenti di ispirazione folle a periodi di totale aridità. Capita che riesca a scrivere per due giorni di fila, iniziando e concludendo una storia nel giro di quarantotto
ore, e poi se ne vada in letargo per intere settimane, sentendosi
male alla sola idea di accendere il computer per rileggere ciò che ha
scritto.
Per il mondo intero è lei che decide le sorti dei propri personaggi, spingendoli a fare determinate scelte e a comportarsi in determinati modi, ma la verità è che quasi sempre sono loro ad agire di testa propria, rifilandole il classico “te l'avevamo detto” quando la storia che ne esce diventa un piccolo capolavoro, perlomeno ai suoi occhi.
Estratti
«Non farai niente del genere,» mi risponde Leon con arroganza, come leggendomi nel pensiero. «Non hai un posto dove andare, nessuno da cui tornare né un centesimo in tasca. Non andresti molto lontano.» Il suono di uno schiaffo risuona nel silenzio della casa. Ispiro con forza ma non riesco a fare altro, sono troppo sconvolto da quello che ho appena fatto. Per tutti i santi del Paradiso, ho appena preso a schiaffi il rude e freddo Leon Stonecraft e non mi sono neanche reso conto di averlo fatto.
Mi fa ascoltare giusto una trentina di secondi, poi la stoppa con il telecomando. «È il tuo turno,» dice. Allungo le mani davanti a me e le appoggio sul pianoforte. Pochi secondi dopo le stesse note risuonano tra le pareti, diffondendosi nell’aria. Non devo concentrarmi molto per riprodurle. È una cosa istintiva, naturale, come se stessi leggendo uno spartito provato e riprovato decine di volte. Mi sento catapultato indietro nel tempo. Ritorno con la mente a quando approfittavo di ogni secondo libero tra una lezione e l’altra per chiudermi nella minuscola sala piena di cianfrusaglie e perdermi nella musica. O quando mi bastava anche solo sedermi davanti al piccolo pianoforte per sentirmi parte di qualcosa. Rivedo perfino il vecchio custode sdentato che apriva la porta per dirmi di affrettarmi ad andarmene perché la campanella stava per suonare. Interrompo il sogno a occhi aperti nel momento stesso in cui anche l’ultimo fa si spegne. Alzo lentamente lo sguardo per sbirciare la reazione di Leon. È a occhi chiusi, le labbra strette e le dita serrate sul telecomando dello stereo. Non so cosa darei per sapere cosa sta pensando in questo momento. «Incredibile,» mormora. La sua voce è così bassa che lo sento a malapena. Apre di nuovo gli occhi. «Davvero incredibile.»
Leon stacca la bocca da me e vedo le sue sopracciglia aggrottarsi. «L’hai mai fatto?» Stringo le labbra. Ho paura che si stia riferendo proprio a quello. «Hai mai fatto sesso con qualcuno, Lucas?» dice, infatti. «No,» mormoro. Chiude gli occhi e la sua mano esce da sotto la mia maglia. «Avresti dovuto dirmelo prima.» «Non c’è niente da dire. Non è così importante.» «È importante per te.»
Mi ritrovo mio malgrado a sorridere. «Tu non sei la bestia. E di certo io non sono Belle.» «Beh, non so come ti vesti di solito, ma secondo me staresti bene con un abito giallo canarino.» Una risata mi esplode dalle labbra senza che riesca a trattenerla. «Ecco, è questo che voglio,» esclama Leon. «La tua risata, la tua
gioia, la tua allegria. Non le tue lacrime. Sapere di essere la causa del tuo dolore è peggio di una tortura. Anche se preferirei che tu piangessi davanti a me piuttosto che da qualche parte in solitudine.» La risata muore, veloce com’è apparsa. Le sue parole sono troppo piene di significato perché possano passare inosservate.
«Non importa quello che sei o non sei,» dice, come se avesse capito che non avevo la più pallida idea di quello che era giusto dire. «È te che voglio. È davvero così difficile da capire?» «Siamo diversi,» mormoro. Siamo diversi in talmente tanti modi che non saprei proprio da dove cominciare per elencarli tutti. «È questo ciò che mi piace di noi. Se avessi voluto qualcuno come me sarei rimasto da solo.» Noi. Ha detto proprio noi. Mi ritrovo a deglutire senza sapere come rispondere. Dirgli che le sue parole per poco non mi hanno fatto esplodere il cuore nel petto sarebbe troppo, vero? «Grazie,» sussurro. «Per cosa?» «Per tutto questo. Per essere così. Per… Per farmi sentire bene.» Un sorriso meraviglioso gli solleva gli angoli della bocca. «Vorrei poterti dire che è un piacere farti sentire “bene”, ma ho paura che suonerei come un vecchio pervertito.» Mi ritrovo a sorridere anche io. «Non sei poi così vecchio.» «Mi fa piacere che tu non abbia ribattuto sul “pervertito”.» La sua voce falsamente sarcastica mi fa ridacchiare. «Quello non posso negarlo.» «Ah no?» «No.» E Dio, a me è piaciuta da morire la sua perversione.
Spero di avervi incuriosito almeno un po' con questi piccoli estratti!
Ora prima di salutarvi non mi resta che ricordarvi di non perdervi nessuna tappa di questo blog tour per conoscere al meglio questo splendido romanzo per questo vi lascio qui sotto il calendario con tutte le tappe del blogtour!
Ora prima di salutarvi non mi resta che ricordarvi di non perdervi nessuna tappa di questo blog tour per conoscere al meglio questo splendido romanzo per questo vi lascio qui sotto il calendario con tutte le tappe del blogtour!
A pressto,
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