Buona sera readers e ben tornati nel blog per la terza volta oggi! E' uscito oggi insieme a "Thunderhead" per Oscar Vault "Le diecimila porte di January" di Alix E. Harrow.
Per finire di leggere il romanzo ho fatto un tour de force ma ne è valsa la pena! Volevo parlarvi di questo romanzo il prima possibile e sono contenta di essere riuscita a finirlo proprio nel suo giorno d'uscita. Quindi beccatevi questa recensione serale!
Come sempre, prima di venire a noi, ringrazio la casa editrice per la copia cartacea del romanzo!
Come sempre, prima di venire a noi, ringrazio la casa editrice per la copia cartacea del romanzo!
Genere: Fantasy
Editore: Mondadori
Serie: //
Pagine: 396
Estate 1901. Un'antica dimora nel Vermont, piena di cose preziose e sorprendenti. La più peculiare è forse January Scaller, che vive nella casa sotto la tutela del facoltoso signor Locke. Peculiare e atipica, almeno, è come si sente lei: al pari dei vari manufatti che decorano la magione è infatti ben custodita, ampiamente ignorata, e soprattutto fuori posto. Suo padre lavora per Locke, va in giro per il mondo a raccogliere oggetti "di un valore singolare e unico", e per lunghi mesi la ragazzina rimane nella villa ridondante di reperti e stranezze, facendo impazzire le bambinaie e, soprattutto, rifugiandosi nelle storie. È così che, a sette anni, January trova una porta. Anzi, una Porta, attraverso cui si accede a mondi incantati che profumano di sabbia, di antico e di avventura... Sciocchezze da bambini. Fantasie assurde, le dicono gli adulti. E January si impegna con tutta se stessa per rinunciare a quei sogni di mari d'argento e città tinte di bianco. Per diventare grande, insomma. Fino al giorno in cui, ormai adolescente, non trova uno strano libriccino rilegato in pelle, con gli angoli consumati e il titolo stampigliato in oro semiconsunto: "Le diecim por". Un libro che ha l'aroma di cannella e carbone, catacombe e terra argillosa. E che porta il conforto di storie meravigliose nel momento in cui January viene a sapere che il padre è disperso da mesi. Probabilmente morto. Così la ragazza si tuffa in quella lettura che riaccende il turbine di sogni irrealizzabili. Ma lo sono davvero? Forse basta avere il coraggio di inseguirli, quei sogni, per farli diventare realtà. Perché pagina dopo pagina January si accorge che la vicenda narrata sembra essere indissolubilmente legata a lei...
recensione
Quando avevo sette anni, trovai una porta. Forse dovrei usare la maiuscola, così capirete che non sto parlando di una porta da giardino o di una porta normale che si apre invariabilmente su una cucina con le piastrelle bianche o un armadio a muro. Quando avevo sette anni, trovai una Porta. Ecco, guardate con che orgoglio la parola si staglia sulla pagina adesso: la P è una chiave nera che conduce verso un nulla bianco.
“Le diecimila porte di January” è il primo romanzo di Alice E. Harrow. È un fantasy che, fin da subito, mi ha ricordato un po’ la magia di Narnia. Piccolo OT: io non ho ancora letto le cronache di Narnia (sventura su di me!) e questo romanzo ha aumentato la mia voglia di recuperare questa serie, avrei voluto leggerlo quest’anno e dopo questa lettura sono decisa almeno ad iniziarlo nel 2020!
Detto ciò, torniamo a noi! Protagonista del romanzo è January Scaller, una bambina di sette anni molto fantasiosa. Suo padre lavora per il signor Locke, un collazionatore di manufatti, e spesso è assente proprio per lavorare. Il romanzo inizia con January che trova una porta, anzi la Porta. Una Porta che conduce in un luogo magico.
Il signor Locke, a causa di ciò che ha visto, plasma January in modo che lei diventi una donna educata e affabile e che usa l’immaginazione solo quando legge. Tutto cambia quando January trova un libro intitolato “Le diecimila porte” che racconta di una giovane ragazza del Sud America che...trova una porta.
Le porte, le spiegò, rappresentano il cambiamento, e il cambiamento è una necessità pericolosa. Le porte sono rivoluzioni e sommosse, incertezze e misteri, assi attorno ai quali interi mondi possono essere ruotati. Sono l’inizio e la fine di ogni vera storia, i passaggi intermedi che portano alle avventure, alla follia e anche – e qui Yule sorrise – all’amore.
January è convinta che la storia sia solo finzione finché un giorno il signor Locke non le dice che suo padre è scomparso, probabilmente morto. Infatti, a questa notizia, cerca disperatamente un modo per fuggire dalla casa del signor Locke e scopre di avere dei poteri che le permettono di piegare la realtà attraverso la parola scritta.
Il mistero di questo romanzo è come la vita di January sia collegata al libro “Le diecimila porte”. Temi importanti nel romanzo sono quella del privilegio, del potere, della razza e della discriminazione. Soprattutto parla del potere dei libri e della parola scritta, praticamente è il romanzo che tutti noi amanti della lettura capiamo e possiamo amare facilmente.
Questo romanzo, che mi è risultato un po’ lento all’inizio, mi ha comunque affascinato non solo per il potere che l’autore ha dato ai libri, ma anche per il modo in cui Harrow narra i fatti. A tenermi incollata alle pagine è stato soprattutto il voler scoprire di più su cosa legasse January a quel libro.
January è un personaggio simpatico e durante il romanzo cresce moltissimo diventando una vera e propria eroina!
Non credevo di aver mai sentito tanta emozione nella voce di Jane; non quando un libro finiva male, quando il caffè sapeva di bruciato o quando alle feste un ospite diceva qualcosa di graffiante dietro la mano guantata. Sentirla in quel momento pareva quasi invadente.
Insomma readers, il romanzo a me è piaciuto tantissimo, soprattutto durante la parte finale della storia!
Lo consiglio a tutti i lettori amanti del fantasy ma non solo, in quanto l’autrice è riuscita ad affrontare molti temi importanti ed attuali attraverso, sì, una nota fantasy ma che si fa leggere facilmente!
La mia valutazione
A prestissimo con una nuova recensione,
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