segnalazione
Buongiorno a tutti Readers e ben tornati nel blog con una nuova segnalazione!
Vi presentiamo oggi il libro di Gianluca Agomeri che si intitola “Phantomatìk”, un libro per gli amanti dell' urban fantasy!
Non conoscete ancora questo romanzo?? Beh allora andiamo a scoprirlo insieme!
Autore: Gianluca Agomeri
Genere: Urban Fantasy / Spionaggio
Editore: GDS
Edizioni
Serie: //
Pagine: 313
La criminalità organizzata si sta rafforzando e i Servizi Segreti faticano a seguirne le tracce. Un misterioso giustiziere mascherato dalla forza sovrumana, nel frattempo, combatte una battaglia personale contro la malavita. Eroe o fuorilegge? È il dilemma che presto dovrà affrontare Miriam Piccoli, agente operativo dell'Intelligence il cui destino si intreccerà con quello del superuomo dall'identità sconosciuta. Intanto, la temuta banda criminale della Signora si prepara a colpire...
L'AUTORE
Nato a Roma tanto tanto tempo fa (non mi basta il fiato per spegnere più di quaranta candeline), vivo e lavoro all’estero (prima in Francia, poi in Inghilterra).
Quando racconto con orgoglio ai miei colleghi di aver pubblicato il mio romanzo Phantomatìk, tutti mi guardano con occhi sgranati: davvero un Ingegnere Aerospaziale può possedere una vena artistica? Impossibile, direte. Apparentemente, però, tra un calcolo e un algoritmo ci può scappare uno spazietto anche per quello.
Scrivo fantasy da una quindicina di anni e, tra romanzi terminati ma mai pubblicati e romanzi mai terminati, il mio cassetto è già stracolmo. Dopo aver vinto qualche premio in concorsi per racconti brevi, ho deciso di creare un personaggio diverso dal mio solito: così è nato Phantomatìk (il nome non è un’idea mia, ma di uno dei personaggi del romanzo, come si scoprirà leggendo!).
Per me, scrivere è divertente. Essere pubblicato è un motivo di orgoglio. Avere un papà come primo lettore è impagabile!
Quando racconto con orgoglio ai miei colleghi di aver pubblicato il mio romanzo Phantomatìk, tutti mi guardano con occhi sgranati: davvero un Ingegnere Aerospaziale può possedere una vena artistica? Impossibile, direte. Apparentemente, però, tra un calcolo e un algoritmo ci può scappare uno spazietto anche per quello.
Scrivo fantasy da una quindicina di anni e, tra romanzi terminati ma mai pubblicati e romanzi mai terminati, il mio cassetto è già stracolmo. Dopo aver vinto qualche premio in concorsi per racconti brevi, ho deciso di creare un personaggio diverso dal mio solito: così è nato Phantomatìk (il nome non è un’idea mia, ma di uno dei personaggi del romanzo, come si scoprirà leggendo!).
Per me, scrivere è divertente. Essere pubblicato è un motivo di orgoglio. Avere un papà come primo lettore è impagabile!
estratto
“Anche stavolta abbiamo fatto il pieno di letame, capo!” disse con non celato disprezzo l’agente De Carli mentre l’ultima delle auto della polizia partiva a sirene spente e lampeggianti accesi con un rumoroso, quanto inutile, stridio di pneumatici. Il mento infossato nel bavero del cappotto e un cappello di lana che copriva gran parte dei suoi riccioli castani, se ne stava ingobbito per trattenere un po’ di calore.
L’alba era ancora lontana e, dopo un’intensa nottata di lavoro concitato, finalmente calò una quiete benedetta dai pochi che erano ancora sul posto.
“Già, altri sette. Di cui uno ridotto piuttosto male, direi.” rispose Marcello Vanni. Alto funzionario dei Servizi Segreti, da anni lavorava dirigendo i suoi uomini da dietro una scrivania e mai avrebbe pensato di ritrovarsi sul campo alla veneranda età di sessantuno anni. Prese un fazzoletto di carta da un pacchetto semivuoto e si soffiò il naso con fragore, maledicendo l’umidità e il freddo di quella notte di novembre in cui, dopo essere stato sbattuto giù dal letto, si era ritrovato in un parcheggio vuoto di un supermercato in un quartiere popolare di Roma. Il tutto semplicemente per costatare la presenza di sei uomini legati come salami, ai quali si accompagnava un cadavere col collo torto in maniera innaturale, ma senza alcuna traccia del colpevole, neanche a cercarla col microscopio. Da quando episodi come questo si erano moltiplicati e i Servizi continuavano a brancolare nel buio, aveva dovuto, suo malgrado, abbandonare il comodo tepore del suo ufficio per mettere la sua esperienza al servizio dei suoi collaboratori più giovani. Senza grandi risultati, in verità.
Cosa ne pensate Readers?
Avete già letto questo romanzo?
Fatecelo sapere in un commento!
A presto,
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